15 Settembre, 2002
*Stop alla denigrazione della Pubblica Amministrazione* I sindacati incontrano Torchio
Pubblico Impiego e manovre del Governo sono state oggetto dell’incontro fra le Organizzazioni Sindacali Unitarie di Categoria del Pubblico Impiego CGIL-CISL-UIL e il Presidente della Provincia di Cremona
“Stop alla denigrazione della Pubblica Amministrazione”
I Sindacati hanno incontrato Torchio
Pubblico Impiego e manovre del Governo sono
state oggetto dell’incontro fra le Organizzazioni
Sindacali Unitarie di Categoria del Pubblico
Impiego CGIL-CISL-UIL e il Presidente della
Provincia di Cremona, on. Giuseppe Torchio,
alla presenza dei rappresentanti sindacali
Antonio Angeli Tira (Cisl-Fp), Donata Bertoletti
con Monica Vangi e Cesare Leoni (CGIL-Fp),
Mario Penci con Lauro Facchini (Uil – Fpl).
Le Organizzazioni hanno illustrato le conseguenze
della Legge 133/08, che colpisce le condizioni
economiche e sociali dei lavoratori del pubblico
impiego e penalizza in modo generalizzato
i servizi pubblici con gravi ripercussioni
su tutto il tessuto sociale.
“Il Governo anzichè intervenire per far funzionare
meglio la macchina statale e tutta la Pubblica
Amministrazione per acquisire maggiore efficienza,
per offrire servizi adeguati ai cittadini,
ha operato in senso opposto – hanno precisato
le parti sindacali - Ha messo in atto una
scientifica campagna denigratoria sui pubblici
dipendenti per poter ottenere consensi elettorali
ed attuare un vero e proprio saccheggio sugli
stipendi dei lavoratori attraverso il taglio
degli incentivi relativi alla contrattazione
decentrata, la riduzione del salario accessorio
in caso di malattia e l’insufficiente stanziamento
dei fondi per il rinnovo dei contratti pubblici.
Le Organizzazioni Sindacali esprimono la
propria contrarietà ad iniziative di attacco
e penalizzazione allo stato sociale e ritiene
opportuno portare a conoscenza della collettività,
che gli effetti prodotti dagli tagli effettuati
dalla legge 133 peseranno in modo particolare
sulle fasce più deboli della popolazione”.
Su tali questioni i Sindacati hanno evidenziato
la fondamentale importanza della Provincia
quale Ente intermedio per le politiche di
coordinamento e programmazione delle iniziative
di sviluppo territoriale.
Il Presidente Torchio nell’accogliere le
istanze sindacali, ha puntato il dito contro
le campagne denigratorie del pubblico impiego:
“Non bisogna fare di un filo d’erba un fascio,
oltre tutto la Provincia di Cremona è in
assoluto tra gli enti più virtuosi in Italia
e con il minor tasso di assenteismo. Certo
occorre, come abbiamo fatto, puntare alla
miglior efficienza dei servizi ai cittadini
con le poche risorse di cui abbiamo a disposizione;
ciò significa anche rivedere la formula organizzativa
per certe realtà, come le Province di Roma,
Milano, Napoli, etc, ma certamente non per
la nostra realtà pulviscolare, con 115 Comuni.
Anche in previsione delle nuove funzioni
e deleghe trasferite, come pare in essere
a livello governativo per gli Ato, occorre prioritariamente preservare i diritti
dei lavoratori”.
E su questo punto Torchio ha precisato come
“Abbiamo puntato sull’ottimizzazione dell’organizzazione
e dei servizi. Ciò detto, il percorso che
viene presentato dal Governo ci mette in
difficoltà e rischia di minare e vanificare
gli obiettivi raggiunti. Le questioni non
vanno affrontate a colpi di slogan. A livello
locale il pubblico impiego rappresenta un’eccellenza,
testimoniata recentemente anche da analisi
e classifiche pubblicate sui mass media nazionali”.
I Sindacati, nel far presente che vi è una
carenza di organico generale che va dal 20
al 35%, hanno concluso che “Ritengono inaccettabile
che le presenti ragioni di bilancio del Governo,
portino alla devastazione della scuola e
dei servizi ai cittadini e chiedono quindi
alle Segreterie Nazionali di proclamare lo
sciopero generale di tutto il Pubblico Impiego
e di verificare la possibilità di un’unica
giornata di lotta con le lavoratrici ed i
lavoratori della Scuola”.
Il Presidente della Provincia si farà portatore
delle richieste delle istanze sindacali,
a sostegno del valore delle funzioni pubbliche
e degli operatori, presso l’Unione delle
Province Lombarde ed all’assemblea nazionale
a Torino delle Province d’Italia (UPI).
Ufficio Stampa
Provincia di Cremona
Il DOCUMENTO UNITARIO trasmesso al Presidente
della Provincia di Cremona
In data odierna si è svolto l’incontro fra
le Organizzazioni Sindacali Unitarie di Categoria
del Pubblico Impiego CGIL – CISL _ UIL e
il Presidente della Provincia di Cremona
durante il quale sono state rappresentate
le conseguenze della Legge 133/08 che colpisce
le condizioni economiche e sociali dei lavoratori
del pubblico impiego e penalizza in modo
generalizzato i servizi pubblici con gravi
ripercussioni su tutto il tessuto sociale.
Il Governo anzichè intervenire per far funzionare
meglio la macchina statale e tutta la Pubblica
Amministrazione per acquisire maggiore efficienza, per offrire servizi
adeguati ai cittadini, ha operato in senso
opposto.
Ha messo in atto una scientifica campagna
denigratoria sui pubblici dipendenti per
poter ottenere consensi elettorali ed attuare
un vero e proprio saccheggio sugli stipendi
dei lavoratori attraverso il taglio degli
incentivi relativi alla contrattazione decentrata,
la riduzione del salario accessorio in caso
di malattia e l’insufficiente stanziamento
dei fondi per il rinnovo dei contratti pubblici.
Le OO.SS. esprimono la propria contrarietà
ad iniziative di attacco e penalizzazione
allo stato sociale e ritiene opportuno portare
a conoscenza della collettività, che gli
effetti prodotti dagli tagli effettuati dalla
legge 133 peseranno in modo particolare sulle
fasce più deboli della popolazione.
Ma, il governo con i tagli alla sanità, agli
enti locali e agli apparati della pubblica
sicurezza, il blocco del processo di stabilizzazione
dei 120.000 precari, che hanno già conquistato
il diritto all’assunzione, produrrà inevitabilmente
la riduzione dei servizi ai cittadini, minandone
la qualità e diminuendo la sicurezza sociale.
Si conviene, peraltro, che presso la Provincia
di Cremona, come in tutti gli altri Enti
ed Aziende Pubbliche, il processo di stabilizzazione,
avviato nel corso del 2007, corrisponde allo
svolgimento a garanzia di servizi pubblici
fondamentali. Il blocco di tale processo
rischia di tagliare servizi ai cittadini.
Nulla si dice o si fa invece, sulla necessità
di richiamare la dirigenza pubblica alla
propria responsabilità per una riorganizzazione
vera delle funzioni pubbliche del Paese.
Le OO.SS. a questo proposito richiamano la
fondamentale valenza svolta dalla Provincia
nell’ambito del ruolo di coordinamento e
programmazione delle politiche relative al
territorio.
Sottolineiamo, inoltre, che colpire in modo
indiscriminato la Pubblica Amministrazione,
allontana pericolosamente i cittadini dalle
Istituzioni, tanto da affievolirne il ruolo
di garanzia della legalità del Paese.
Ritengono, infine, inaccettabile che le presenti
ragioni di bilancio del Governo, portino
alla devastazione della scuola e dei servizi
ai cittadini e chiedono quindi alle Segreterie
Nazionali di proclamare lo sciopero generale
di tutto il Pubblico Impiego e di verificare
la possibilità di un’unica giornata di lotta
con le lavoratrici ed i lavoratori della
Scuola.
Il Presidente della Provincia si farà portatore
delle richieste delle istanze sindacali,
a sostegno del valore delle funzioni pubbliche
e degli operatori, presso l’Unione delle
Province Lombarde ed all’assemblea nazionale
a Torino delle Province d’Italia (UPI).
CGIL – FP CISL - FP UIL – FPL
 
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