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 Provincia di Cremona

15 Settembre, 2002
Due Ordini del giorno sulla sicurezza stradale .
Presentati dai consiglieri provinciali Carlo Rusca (Circoli delle Libertà) e Andrea Ladina (Verdi) chiedono in larga parte la stessa cosa.

Due Ordini del giorno sulla sicurezza stradale presentati dai consiglieri provinciali Carlo Rusca (Circoli delle Libertà) e Andrea Ladina (Verdi) chiedono in larga parte la stessa cosa. Entrambe prendono spunto dalla vera e propria strage che avviene ogni giorno sulle strade italiane (l’Italia – dice Ladina citando ricerche europee - è all’ultimo posto in Europa per la sicurezza stradale e investe nel triennio 2007-2009 90 centesimi per abitante contro i 20 euro di Svizzera e Francia).
Ma una riflessione ai due consiglieri è stata imposta dalla vicenda del signor Chiodelli che ha visto il figlio e tre suoi amici travolti e uccisi da un automobilista, che non verrà incarcerato. Il signor Chiodelli ha recentemente acquistato una pagina su un quotidiano locale per denunciare la situazione di un Codice penale che stenta a punire i responsabili di incidenti stradali anche auando essi vengano individuati e anche quando gli incidenti siano stati causati da negligenza, alta velocità o, peggio, dalla guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di droghe.
Una modifica del Codice penale viene quindi invocata da entrambi i documenti.
Gli Ordini del giorno contengono anche altre richieste. E se Rusca punta su un aumento di organico delle forze dell’ordine, su una loro maggiore libertà di intervento, Ladina chiede invece il ripristino di adeguati stanziamenti per la prevenzione degli incidenti; la promozione da parte della Provincia, in occasione della Giornata per le vittime della strada che cade la terza domenica di novembre i ogni anno, di iniziative di educazione stradale nelle scuole, sulla stampa, nelle discoteche; una particolare cura, infine, nella manutenzione delle strade provinciali.

Di seguito i testi dei due Odg.
AL PRESIDENTE
DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DI CREMONA


Oggetto: Una strage continua: circa 6.000 persone muoiono ogni anno in Italia per incidenti stradali . Ordine del Giorno del Gruppo consigliare dei Verdi di richiesta al Governo perché siano stanziate risorse economiche indispensabili per la prevenzione degli incidenti stradali, l’assistenza alle famiglie delle vittime della strada e norme giuridiche più severe a tutela della vita e della persona.


Sulle strade italiane in media ogni giorno ci sono 16 morti per incidenti. Seicentocinquanta scontri, novecento feriti, sedici morti al giorno (Rapporto Istat-Aci): è una strage inaccettabile. Venticinque scontri ogni ora, una persona che muore ogni ora e mezza, ogni giorno. E il dato è preso per difetto mancando un calcolo approfondito sui decessi indotti, a distanza di tempo, dagli incidenti
Basta sfogliare un quotidiano che ha radici nel territorio per rendersi conto che quasi ogni giorno sono riportate notizie su degli incidenti e sulle loro drammatiche conseguenze. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ci avverte che, senza adeguate contromisure, entro il 2020 gli scontri stradali rappresenteranno la terza causa globale di morte e di disabilità . E non si può ignorare quanto dice il Consiglio Europeo per la sicurezza dei trasporti (Etsc) quando, ancora nel febbraio 2008 confermava quanto era noto, ovvero, che l’Italia è agli ultimi posti della classifica dei Paese europei in fatto di sicurezza stradale..
Ed anche quelli che vengono riportati come incidenti mortali sul lavoro per circa il 50% avvengono sulle strade (dai forniti dall’Inail relativi alla mortalità sul lavoro).
Come viene ben messo in evidenza da un recente studio di Elena Valdini, Una strage continua, la verità sulle vittime della strada (2008) “è inaccettabile non occuparsi di questa emergenza nazionale. E’ inaccettabile che chi non rispetta le regole uccida degli innocenti. E’ inaccettabile che padre e madre vedano dopo poche settimane o pochi mesi il carnefice del loro figlio di nuovo al volante. E’ inaccettabile che nel 2007 sessanta famiglie non abbiano saputo nome e cognome dei pirati che gli hanno assassinato mariti, sorelle, figli; e mai lo sapranno perché l’infame è fuggito. Solo nei primi sei mesi del 2008 l’Asaps ha osservato centotrentasei casi di pirateria stradale, vale a dire il 74% in più rispetto allo stesso periodo del 2007. E’ inaccettabile che si parli ancora di incidenti stradali. L’incidente è dovuto solo al caso. Qui stiamo parlando di una guerra, di veri scontri su strada”.
La tesi sostenuta da questa autrice infatti è che la stragrande maggioranza degli incidenti non sono dovuti a “tragiche fatalità” ma a negligenza, mancanza di rispetto delle regole del Codice della Strada, eccesso di velocità, guida in stato di ebbrezza, mancata manutenzione dell’autoveicolo….
Gli incidenti troppo spesso non sono dovuti al caso ma al comportamento del guidatore. Comportamento che troppo spesso viene “scusato” e le cui conseguenze vengono minimizzate da un Codice troppo blando nel considerare il dolore delle famiglie e il rispetto della vita umana.
Si fa, infatti, fatica a considerare un incidente come “tragica fatalità” e di conseguenza a derubricare come semplice omicidio colposo il comportamento criminale di chi si mette al volante in stato di ebbrezza e che guida un veicolo a fortissima velocità.
E’ necessaria una cultura diversa che ponga al primo posto il valore della vita di tutti, della propria, di quella degli altri automobilisti, di quella degli utenti deboli della strada, pedoni, ciclisti….
Non si capisce come certe Case automobilistiche mettano in vendita veicoli che possono “viaggiare a 220 all’ora” quando i limiti normali anche in autostrada sono di circa la metà!
Come ambientalisti ci battiamo per “auto ecologiche” ma anche per “auto più sicure”. Anzi le due cose debbono viaggiare insieme perché l’inquinamento peggiore è quello di “perdere la vita”.
Ci rendiamo conto che troppi sono gli interessi in gioco (auto, telefoni, consumi di alcool, locali notturni…). Un tragico intreccio sulla nostra pelle, su quella dei giovani innanzitutto.
La terza domenica di novembre è la giornata per le vittime della strada. Un avvenimento che è passato quasi sotto silenzio. Una strage che sembra non far notizia.
Recentemente un genitore di una giovane vittima della strada, attraverso una pagina a pagamento apparsa sul quotidiano “La Provincia di Cremona”, ha avuto il coraggio di rompere il muro di silenzio su questa “strage continua” facendo sentire la sua voce contro una tragedia che si poteva evitare e contro una giustizia percepita come ingiusta perché incapace di valutare appieno la gravità di un comportamento di guidatori che distruggono, con scandalosa faciloneria e per colpevole negligenza, la vita altrui.
Si rende necessaria una riforma del Codice in fatto di responsabilità penale verso chi infrange le regole basilari del Codice della Strada e, nello stesso tempo si rende necessaria una capillare azione di Educazione e di controlli su strada finalizzati alla prevenzione degli incidenti.
Ci sembra infatti contraddittoria la posizione del Governo che nel maggio 2008 con il Decreto Sicurezza assicurava i cittadini che si stava intervenendo inasprendo le pene al fine di prevenire le stragi stradali mentre, nel contempo, per trovare le risorse per detassare l’ICI sulla prima casa, riduceva, fra tutti, anche i fondi per la sicurezza stradale.
Ci sono Paesi come la Svizzera e la Francia che investono più di venti euro per cittadino per l a sicurezza stradale mentre in Italia nemmeno un centesimo nel triennio 2004/2006 e 90 centesimi per il 2007/2009.
Tutto ciò premesso si chiede al

CONSIGLIO PROVINCIALE DI CREMONA

1. di inviare al Presidente del Consiglio dei Ministri la richiesta che vengano ripristinati nel triennio 2007/2009 adeguati stanziamenti per prevenire gli incidenti sulle strade italiane ;
2. di impegnare la Provincia perché si faccia promotrice in occasione della “Giornata per le vittime della strada” di iniziative di educazione stradale, nelle scuole del nostro territorio, sulla stampa, nelle discoteche……. ;
3. di raccomandare all’Assessore ai lavori Pubblici del nostro Ente di mettere particolare cura nella manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade di competenza provinciale,
4. di inviare al Presidente della Camera la richiesta che il Parlamento modifichi il Codice penale al fine dell’inasprimento delle sanzioni verso chi, alla guida di autoveicoli, a causa di comportamenti di grave negligenza mette a rischio l’incolumità e la vita delle persone.


Il capogruppo dei Verdi in Consiglio provinciale
Andrea Ladina.


Al Presidente della Provincia
On. Giuseppe Torchio

Al Presidente del Cons. Provinciale
Sign. Roberto Mariani

Oggetto : mozione riguardante le tragedie della strada

Ogni anno in Italia muoiono per incidenti stradali migliaia di persone.
Per riuscire a responsabilizzare i cittadini, il Parlamento deve modificare il Codice Penale. Chi guida ubriaco o sotto l’effetto di droghe, deve essere sanzionato seriamente, senza che vi sia l’opportunità, con l’aiuto di un bravo avvocato, di farla franca.
Ormai è diventata un’emergenza; non è accettabile, in un Paese che si ritenga civile, assistere a stragi causate da auto guidate da disgraziati sotto l’effetto dell’alcool o di droghe e, poco dopo, vedere i colpevoli allegramente in libertà.
Se i tempi cambiano e certe norme non sono adeguate oppure non prevedevano determinati reati, devono essere modificate, aggiornate o sostituite, però subito.
I giornali a volte riportano curiose notizie che lasciano sconcertati : per la morte di un pappagallo nutrito in modo non adeguato, il colpevole è stato condannato a quattro mesi di reclusione ; lo scorso agosto, vicino a Pavia, per l’uccisione di un gatto, il colpevole condannato a due mesi di reclusione.
Nulla da eccepire, se però non si vedesse con troppa frequenza, che, chi compie colpevolmente delle stragi di esseri umani non viene incarcerato.
Ogni anno i casi di pirateria stradale aumentano in modo esponenziale ; se non si inculca nelle persone la certezza della condanna, sarà molto difficile veder diminuire la cronaca nera.
Ovviamente, vi è un’altra necessità impellente : aumentare l’organico delle Forze dell’Ordine e dar loro più libertà d’intervento. Non solo, ma anche un maggior coordinamento tra di loro.
Penso che nessuno voglia più leggere di tragedie e situazioni agghiaccianti come quella del sign. Chiodelli, a cui hanno ucciso il figlio e tre amici. L’assassino non trascorrerà un solo giorno in carcere. Queste assurdità tolgono ogni residuo di fiducia nella giustizia. Ad acuire tutto ciò, un commento inqualificabile del magistrato piacentino.
Di fronte a tanta gente che sta piangendo la morte dei propri cari causata da incoscienti, non è accettabile questa “ giustizia “. Come non è più accettabile che si abbiano tutte le attenzioni possibili per chi causa questi lutti, distrugge delle vite e delle famiglie, dopo aver assunto alcolici o droghe per divertimento. Oltretutto, con evidente assenza di sensi di colpa per il reato commesso e per chi viene distrutto dal dolore procurato.
Chiedo perciò al Pres. della Provincia on. Torchio, d’inviare al Pres. della Camera la richiesta d’intervento in Parlamento, affinché venga finalmente adeguato ai tempi e nella forma, il Codice Penale.
il consigliere provinciale per
Gruppo della Libertà – Cremona per la Libertà
Carlo Rusca

 


       



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