15 Settembre, 2002
Riunione del Comitato Direttivo ANPI Cremona
Ricca la discussione, aperta con la ferma opposizione al nuovo tentativo messo in campo dalla destra di far passare una legge che vuol parificare i fascisti della repubblica di Salò ai partigiani, reduci ed internati.
Sabato 24 gennaio si é svolta la riunione del Comitato Direttivo dell'ANPI cremonese.
Ricca la discussione, aperta con la ferma opposizione al nuovo tentativo messo in campo dalla destra di far passare una legge che vuol parificare i fascisti della repubblica di Salò ai partigiani, reduci ed internati.
A questo scopo si invitano gli antifascisti e i democratici tutti, le Istituzioni gli uomini di cultura ad esprimere un secco no a tentativi eversivi che offendono i valori della Repubblica e della Costituzione nate dalla Resistenza.
E' stato poi espressa una positiva valutazione in relazione all'ampio programma sulla Memoria adottato dal Comitato provinciale per la difesa della Democrazia, nel cui ambito saranno ricordate con iniziative specicihe le grandi battaglie resistenziali combattute in Piemonte, dove ben 400 i cremonesi furono impegnati nelle varie formazioni e trenta furono i Caduti - dai Fratelli Antonio ed Alfredo Di Dio, Medaglie d’Oro al V.M. a Cesare Goi e Sergio Murdaca e a Deo Tonani e Sergio Rapuzzi, insigniti con Medaglia d’Argento al V.M.
Le celebrazioni si terranno il prossimo Il 29 marzo, data nella quale ricorre il 64esimo anniversario della morte di Deo Tonani e Pucci Rapuzzi, rispettivamente di 21 e 18 anni, Comandante e Vice Comandante della 17esima Brigata Garibaldi ”F.Cima”.
In quel giorno ebbe luogo un furioso e cruento combattimento nella zona di Prà del Colle (Favella) in Valle di Susa durante il quale caddero sei partigiani - Deo, Pucci, Gino, Zini, Romualdo, Michele.
La morte di Deo avvenne nel tentativo di salvare Pucci ferito gravemente. Nel terzo tentativo di caricarsi in spalla il suo vice comandante, venne colpito da pallottola esplosiva. Mentre Pucci spirava, i compagni nascosero Deo, ferito ma vivo, sotto una catasta di fascine di legna. Portato più tardi in una baita, vi morì il giorno successivo 30 marzo in presenza di don Lavagno, del prof, Chiò, di Badone, Kiro e Saetta e altri, giunti in tempo per raccoglierne le ultime parole uscite in un fiato: ”mamma e garibaldini”. I contadini e le loro donne coprirono i corpi con lenzuola e coperte e li legarono ad alcune scale a pioli per facilitarne il trasporto. Era il 30 marzo 1945, un Venerdì Santo di vera passione, a pochi giorni dal 25 aprile e dalla Liberazione
I Cremonesi e i Piemontesi uniti come allora, in presenza di delegazioni della Regioni Lombardia ed Emilia, ricorderanno la figura di questi due nostri ragazzi, che assieme ad altri tredici cremonesi, lasciarono la vita in quella Valle.
Saranno ricordate le loro famiglie e i cento cremonesi che hanno combattuto con Deo Tonani per la libertà e per la pace.
Il Comitato Direttivo dell'ANPI ha poi preso visione del buon risultato sinora ottenuto nella raccolta di dati relativi a cippi, lapidi e monumenti relativi ai Caduti della Guerra di Liberazione, fidando nelle sollecite risposte di quei Comuni che ancora non abbiano provveduto a segnalare i propri riferimenti.
 
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