15 Settembre, 2002
*Cattivo*, il vero volto di questo Governo.
Maroni: *Per contrastare l'immigrazione clandestina non bisogna essere buonisti ma cattivi, determinati, per affermare il rigore della legge*
"Per contrastare l'immigrazione clandestina non bisogna essere buonisti ma cattivi, determinati, per affermare il rigore della legge". Il ministro degli Interni Roberto Maroni annuncia la linea dura. "Questi vengono perché è facile arrivare, nessuno li caccia. Ma proprio per questo abbiamo deciso di cambiare musica".
E la nuova musica altro non è che un vecchio becero ritornello, razzista e xenofobo, suonato ad arte per sviare l’attenzione degli Italiani dalla sola vera causa di insicurezza che li minaccia: una crisi economica epocale a cui questo governo non sa e non vuole dare risposte efficaci.
Il vecchio ritornello si fa in queste ore assai concreto e si avvia a diventare legge. E’ all'esame dell'Assemblea del Senato il disegno di legge di iniziativa Governativa “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica”. Sono stati già approvati: l'articolo 44 che prevede la schedatura dei senza fissa dimora, e l'articolo 46 che istituzionalizza le cosiddette "ronde padane" (grazie a un emendamento del Pd, primo firmatario Felice Casson, le ronde non potranno però girare armate).
Ma è con l’approvazione dell’art. 39, che questa destra ha mostrato il suo vero volto: è passato l'emendamento della Lega, primo firmatario il capogruppo Federico Bricolo, che cancella la norma secondo cui il medico non deve denunciare lo straniero clandestino che si rivolge alle strutture sanitarie pubbliche. Obbligando i medici alla denuncia dei clandestini, questo emendamento fa carta straccia del loro codice deontologico, e ingerisce pesantemente e per l’ennesima volta nel rapporto medico-paziente.
Ma non è questo il suo principale difetto. La norma in vigore fino ad oggi prevedeva che l’accesso alle strutture sanitarie da parte di uno straniero non in regola non comportasse alcun tipo di segnalazione all'autorità, e aveva una sua "logica": curare l’immigrato irregolare, ma anche osservare pienamente la Costituzione e in particolare l'articolo 32 in base al quale la salute è tutelata dalle istituzioni in quanto riconosciuta come diritto pieno ed incondizionato della persona in sé, senza limitazioni di alcuna natura, comprese quelle derivanti dalla cittadinanza o dalla condizione giuridica dello straniero.
Ora questo emendamento persecutorio indurrà nell’immigrato privo di permesso di soggiorno e bisognoso di cure mediche una reazione di paura e diffidenza che lo terrà lontano dalle strutture sanitarie. Si fa concreto il rischio di una emarginazione sanitaria di buona parte della popolazione straniera, e di una conseguente nascita e diffusione di organizzazioni sanitarie "parallele", al di fuori dei sistemi di controllo e di verifica della sanità pubblica. Senza contare l’aumento dei fattori di rischio per la salute collettiva.
Abbiamo impiegato quasi un secolo per debellare con la cura e la profilassi collettive malattie un tempo temibili (non mi riferisco a malattie esotiche e rare, ma ad es. al semplice morbillo), ed è ormai un dato acquisito della nostra civiltà che il benessere e la salute del singolo può esistere solo in un contesto di benessere e salute collettiva. Possiamo permettere a questi figuri dalla faccia feroce di demolire anche questa conquista di civiltà che il popolo italiano ha saputo guadagnarsi nel corso della Storia? Quella Storia che non hanno mai studiato, e che ora vogliono riscrivere da cima a fondo, rivoltandola come un calzino.
Annamaria Abbate, Segretario cittadino PD Cremona
 
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