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15 Settembre, 2002
Lesa democrazia
Varando il decreto su Eluana il governo supera ogni limite. È una sfida lanciata al Parlamento, alla magistratura, alla Corte di Cassazione, alla Presidenza della Repubblica, all'opinione pubblica. Volantinaggio PD in pzza della Pace sabato 7 ore 10

“Credo che il presidente del Consiglio voglia deliberatamente creare un incidente istituzionale – ha dichiarato il segretario del Partito Democratico, Walter Veltroni, commentando il via libera del Consiglio dei Ministri al decreto sulla vicenda di Eluana Englaro. “Credo che in questa vicenda il merito c’entri poco ma che si tratti di un’intenzione politica. Nonostante il Capo dello Stato abbia più volte fatto sapere di essere contrario all’intervento, il premier ha voluto approvare lo stesso il decreto, facendo poi proclami irresponsabili e molto gravi. Esprimo a Napolitano tutta la mia solidarietà. Per fortuna c’è chi, come il Capo dello Stato, garantisce il rispetto della Costituzione e delle istituzioni, mentre c’è chi vuole farle saltare”. Insomma quello di Berlusconi è “un comportamento totalmente irresponsabile. Non si vedeva una cosa del genere dai tempi del dopoguerra e io ho il dovere di dirlo perché è grave ed è tanto più irresponsabile, visto il momento di crisi che il Paese vive. Invece si vuole creare un conflitto istituzionale, io ritengo per un interesse politico. Ciò deve essere respinto da tutte le forze democratiche e anche da quelle della maggioranza. Oggi è un momento molto grave che non ha precedenti nella storia recente”.

“Si ostacola l’attuazione di una sentenza che è passata al vaglio di diversi livelli di competenza - sottolinea il ministro ombra per le pari opportunità Vittoria Franco - si creano conflitti istituzionali, si sfida il mondo pur di non rispettare la volontà di una persona e di una famiglia”.

Eppure vogliono andare avanti . A Udine, dove in mattinata sono stati sospesi i trattamenti, stanno arrivando gli ispettori inviati da Sacconi “perché mancano delle risposte ad alcuni interrogativi che servono a comprendere i confini formali”. Al Quirinale Napolitano rifiuta di firmare il testo (le vicende dei giorni scorsi e i commenti del PdNetwork nell'articolo Contro tutti, approvato decreto per Eluana : “Non supera le obiezioni di incostituzionalità”. Ma la destra fa finta di niente con un Consiglio dei Ministri che vota all’unanimità. Poi Silvio Berlusconi maramaldeggia: “Se il presidente della Repubblica non dovesse firmare il decreto, ha detto Berlusconi, il Parlamento dovrà riunirsi ad horas e approvare in 2-3 giorni la legge che è già in itinerario legislativo. Altrimenti Eluana sarebbe vittima di una legge che non c’è”.

Parole profetiche perché “il Presidente ritiene di non poter procedere alla emanazione del decreto” come si legge nella nota diramata dal Quirinale subito dopo l’annuncio del premier.

Il capo dello Stato in una lettera, aveva citato una serie di precedenti di decreti legge respinti da suoi predecessori perchè in contrasto con sentenze passate in giudicato.

Napolitano ha ricevuto l'appoggio di Gianfranco Fini: “Desta forte preoccupazione - ha dichiarato il presidente della Camera - che il Consiglio dei ministri non abbia accolto l'invito del capo dello Stato, ampiamente motivato sotto il profilo costituzionale e giuridico, ad evitare un contrasto formale in materia di decretazione d'urgenza”. "Oggi è un giorno triste per la democrazia italiana - dichiara il portavoce del PD, Andrea Orlando - il governo ha scelto di utilizzare con cinismo una vicenda tanto doloroso per provocare un gravissimo scontro istituzionale ignorando le indicazioni che venivano dal capo dello Stato. Ci sentiamo vicini al presidente della Repubblica, a cui esprimiamo gratitudine per lo sforzo che sta compiendo, per l’equilibrio e la difesa della Costituzione, per l’impegno ad evitare uno scontro che rischi di dividere e lacerare le coscienze degli italiani. Sappiamo che tra i cittadini questo sentimento di solidarietà al presidente e di allarme per le mosse del premier sta crescendo: speriamo che questo possa coinvolgere anche le altre forze politiche e convincere il governo a rinunciare a nuove forzature drammatiche".

Mentre a prendere le distanze dal governo si è apprestato anche il professor Valerio Onida, presidente emerito della Corte Costituzionale: “Hanno strumentalizzato le mie parole, disconosco nella maniera più assoluta qualunque mia partecipazione alla stesura del testo di un decreto legge che non ritengo nemmeno di commentare”. "Ha ragione il Presidente Napolitano, la Costituzione non è negoziabile e impone il rifiuto della firma per i motivi spiegati nella lettera". Lo afferma il senatore del Pd Stefano Ceccanti in merito alla decisione del Capo dello Stato di non firmare il decreto sul caso di Eluana Englaro.

"L'innovazione di inviare una lettera prima della delibera del Consiglio dei Ministri, oltre le tradizionali diplomazie informali, rappresenta una chiara scelta di trasparenza, in modo che siano evidenti le reciproche responsabilità. Quella di chi cerca di prevenire i conflitti e - conclude Ceccanti - quella di chi vuole attizzarli". Nel pomeriggio il senatore politologo aveva già ricordato come la responsabilità del governo è sempre doverosamente vincolata al rispetto della Costituzione su cui vigila il capo dello Stato.

E in italia lo sconcerto è unanime, tra sit-in di piazza e proteste sul web.

 


       



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