15 Settembre, 2002
Amianto, il PD presenta un progetto di legge regionale per la bonifica delle case ERP
Le Aler e i comuni proprietari di case devono, con Arpa e Asl, fare il censimento di tutti gli edifici adibiti a edilizia residenziale pubblica per rilevare la presenza di amianto e in tempi certi presentare un piano di bonifica
Amianto, il PD presenta un progetto di legge
regionale per la bonifica delle case ERP
Le Aler e i comuni proprietari di case devono,
con Arpa e Asl, fare il censimento di tutti
gli edifici adibiti a edilizia residenziale
pubblica per rilevare la presenza di amianto
e in tempi certi presentare un piano di bonifica.
È questo il senso di un progetto di legge
che il PD si appresta a depositare in Consiglio
regionale.
Il problema principale, spiega Franco Mirabelli,
primo firmatario del provvedimento, è stabilire
la quantità dell'amianto ancora presente,
nonostante la legge 27 marzo 1992, n. 257
(Norme relative alla cessazione dell'impiego
dell'amianto), stabilisca il divieto di utilizzare
questo materiale.
Sono passati 15 anni dall'approvazione legge
e in Lombardia, dalle telerilevazioni, risulta
una presenza di amianto in 18.236 edifici
privati e 3.326 edifici pubblici. La quantità
stimata è di 2,8 milioni di metri cubi di
amianto in Lombardia. Secondo Aler Milano
nel proprio patrimonio è presente amianto
nelle coperture o nelle tubazioni in 320
edifici su 796 a Milano città e 119 su 881
in provincia.
Dall'entrata in vigore della legge 50 edifici
sono stati bonificati, pari al 12% del patrimonio.
Al censimento devono provvedere gli enti
proprietari (ALER e Comuni) entro due anni
dall'entrata in vigore della legge e devono
successivamente, entro sei mesi dalla conclusione
del censimento, approvare un piano di intervento
per porre mano alle situazioni più a rischio,
indicando le priorità. Gli esiti del censimento
devono essere comunicati ad Asl e Arpa, e
quest'ultima istituisce un registro per la
raccolta di tali comunicazioni. In caso di
inadempienza degli Enti proprietari nella
trasmissione dei dati e nella predisposizione
del Piano di intervento, la Regione nomina
un Commissario ad acta.
La Regione istituisce un contributo regionale
e un Fondo di rotazione che ammontano rispettivamente
a 5 milioni e a 10 milioni di euro. Per il
censimento degli edifici, l'istituzione del
registro per la raccolta delle informazioni
e la predisposizione e controllo del Piano
d'intervento è prevista una dotazione di
1 milione di euro.
Per coprire i costi derivanti dagli interventi
di bonifica, rimozione e smaltimento dell'amianto
la Regione istituisce un Fondo di bonifica
costituito per il 25% da un contributo regionale,
per il 50% da un Fondo di rotazione, e quindi
con restituzione decennale da parte degli
Enti proprietari, e per il 25% da finanziamento
degli Enti proprietari.
Gli Enti proprietari utilizzeranno per le
attività di bonifica una parte dei proventi
derivanti dall'incremento dei canoni e dalla
vendita del proprio patrimonio, ai sensi
della legge regionale 8 novembre 2007, n.
27. Nei casi di condomìni misti, nei quali
la proprietà pubblica è prevalente e li amministra,
anche i proprietari privati dovranno sostenere
quota parte dei costi per il censimento degli
edifici e gli interventi di bonifica.
"Si deve intervenire a tutela della
salute pubblica e la Regione Lombardia ha
un duplice ruolo, di tutore della salute
pubblica e di proprietario di edifici per
l'edilizia residenziale pubblica, attraverso
le Aler - spiega Franco Mirabelli -. Oggi
per il censimento e la bonifica mancano finanziamenti,
non esistono sanzioni né obblighi stringenti
e non è delineato un ruolo preciso dell'Arpa
e delle ASL. Risultato è che dal 1994, anno
di emanazione della legge per il risanamento
degli edifici dall'amianto, sono stati bonificati
da parte dell'Aler di Milano solo 50 edifici,
pari al 12% delle strutture interessate.
Noi proponiamo al Consiglio regionale di
approvare una legge che colmi questo vuoto
e che permetta di dare certezza e tempestività
ai procedimenti di censimento e di bonifica.
Non serve alimentare allarmismi, ma il problema
c'è e va affrontato" conclude Mirabelli.
Milano, 2 aprile 2009
Stefano Tessera
Ufficio Stampa PD
Consiglio regionale della Lombardia
Via Fabio Filzi, 29 - 20124 Milano
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