15 Settembre, 2002
Coldiretti Cremona: ok all’energia dai campi
Ok all’energia dai campi, ma con equilibrio e, soprattutto, senza snaturare la vocazione delle imprese agricole
Coldiretti Cremona: ok all’energia dai campi
ma non si sottraggano terreni al made in
Italy Ok all’energia dai campi, ma con equilibrio
e, soprattutto, senza snaturare la vocazione
delle imprese agricole e senza sottrarre
terreno alle coltivazioni e all’allevamento,
basi del made in Italy agroalimentare: è
questa, in sintesi, la posizione espressa
da Coldiretti Cremona nell’ambito della discussione
apertasi in provincia, in merito alla ricerca
di fonti alternative, e soprattutto rinnovabili
(agricole e solari), rispetto ai combustibili
convenzionali.
“Il particolare periodo congiunturale, che
vede da una parte incentivi pubblici molto
allettanti verso la produzione di energia
da fonti rinnovabili, e dall’altra il valore
delle materie prime agricole in discesa continua,
sta creando forte preoccupazione sul territorio.
Condizioni concorrenziali anomale, alimentate
da grandi progetti di centrali energetiche
a biomasse vegetali o di pannelli fotovoltaici,
stanno delineando una così rapida conversione
da produzioni agroalimentari a produzioni
agroenergetiche da far riflettere: c’è un
rischio, sempre più evidente, di una massiccia
‘conversione’ dei nostri terreni da colture
foraggiere, base della filiera zootecnica,
a colture energetiche o a pannelli fotovoltaici
per conto terzi” così Mara Malinverno, Responsabile
del settore Ambiente e Innovazione di Coldiretti
Cremona, riassume la questione.
“In un’ottica di sviluppo della filiera agro-energetica
siamo favorevoli al biogas a scala aziendale
e, soprattutto, alla produzione fotovoltaica
applicata ai fabbricati rurali, che sono
tanti, e che non inciderebbe minimamente
sull’attuale assetto agronomico ed economico
cremonese – prosegue la dott.ssa Malinverno
–. Quello che non intendiamo correre è il
rischio che la nostra agricoltura, da settore
trainante dell’economia non solo provinciale,
si trasformi in mera fornitrice di materia
prima, o di terreni, o di manovalanza spicciola,
a grandi realtà che, puntando su megaprogetti
di campi fotovoltaici o di centrali a biomasse,
snaturerebbero la nostra agricoltura”.
Coldiretti Cremona sta sollecitando un impegnativo
atto di indirizzo alla Provincia e alla Regione,
affinché si possa delineare una prospettiva
di equilibrio tra la tutela delle produzioni
tipiche locali, e quindi di un territorio
vocato e di grande valore agricolo, e la
giusta necessità di attivare energie da fonti
alternative. Una posizione sostenuta anche
da Arnaldo Freri, Componente di giunta Coldiretti
e Presidente dell’Associazione Regionale
Produttori Cereali, nel recente incontro
svoltosi tra la Dirigenza del Settore Ambiente
e Settore Territorio della Provincia e le
Organizzazioni agricole. “E’ in questa direzione
che la Provincia di Cremona si sta muovendo,
con impegno unanime di tutta l’Amministrazione,
affinché si introducano direttive che leghino
i futuri impianti di produzione di energia
da fonti rinnovabili al territorio stesso
e alle materie prime disponibili localmente,
andando a rivedere il Piano Energetico Provinciale
– conferma Mara Malinverno –. Nell’incontro
appena svolto sono state poste le basi per
una concreta azione di contenimento e di
indirizzo delle sempre più numerose domande
di autorizzazione per megacentrali a biomasse
vegetali e per megaprogetti di campi fotovoltaici
in provincia, che nulla hanno in comune con
la nostra agricoltura”.
“Essere attori di una nuova filiera, a misura
aziendale, con impianti energetici diversificati,
piccoli e diffusi sul territorio, in equilibrio
con le produzioni di qualità note in tutto
il mondo, significa essere imprenditori –
rimarca Mara Malinverno –. Qualsiasi altra
‘formula’ significa delegare sia la propria
azienda che il suo valore aggiunto ad altri”.
“Riteniamo – è la conclusione – si stia attraversando
un momento di grave confusione normativa,
in questo ambito, che necessita di una fase
di moratoria al fine di calibrare i giusti
strumenti di valutazione e di autorizzazione
alle centrali, a tutela del territorio e
della collettività”.
 
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