15 Settembre, 2002
Referendum elettorale, il PD voterà SI
Lo dice il segretario del PD, Dario Franceschini, intervistato dal Tg1 spiegando l'appoggio dei democratici ai quesiti referendari.
Referendum elettorale, il PD voterà SI
La Direzione Nazionale approva la proposta
di Franceschini
"Al quesito referendario sull'abrogazione
del "Porcellum", la legge di Calderoli
che toglie agli elettori la possibilita'
di scegliere gli eletti la nostra risposta
non puo' che essere si. Poi andra' fatta
una buona legge elettorale".
Lo dice il segretario del PD, Dario Franceschini,
intervistato dal Tg1 spiegando l'appoggio
dei democratici ai quesiti referendari.
Durante la direzione del Partito di oggi
Franceschini e' stato chiaro nello spiegare
la linea del partito: il Pd non puo' che
schierarsi per il si', in quanto l'obiettivo
prioritario e' modificare il 'porcellum',
che e' "una legge sbagliata e inaccettabile,
e il referendum puo' servire a dare una spinta
ad una riforma in Parlamento che "restituisca
agli italiani il diritto di poter scegliere
i loro rappresentanti".
Sia chiaro, pero', che al Pd non piace affatto
la legge elettorale che risulterebbe dalla
vittoria dei si.
Questo, ha sottolineato il segretario, deve
essere palese a tutti, ma il Pd, in piena
campagna elettorale, sceglie di dire con
chiarezza come votare.
E per non lasciare spazio a equivoci, sfida
pubblicamente la maggioranza a lavorare sin
da subito a una vera riforma: "Il referendum
- ha spiegato Dario Franceschini in conferenza
stampa - ha un significato politico, cioe'
la domanda che viene posta e' se si vuole
abrogare la legge fatta da Calderoli e noi
lo vogliamo".
Ragionamento fatto a prescindere dal modello
elettorale, precisa subito il segretario
ai giornalisti, tema non affrontato in direzione.
E se non vince il sì "sarà impossibile
riformare la legge elettorale e per questo
è giusta la posizione del Pd". Ne è
convinto Enzo Bianco, che approva la scelta
della direzione del Pd di dire sì ai quesiti
referendari: "Sul referendum elettorale
ho condiviso in direzione la posizione del
segretario Franceschini-ha dichiarato il
presidente dei Liberal Pd - e sono convinto
che il partito debba schierarsi compattemente
per l'abolizione della legge attuale".
"Non ritengo - aggiunge - che questo
referendum risolva il problema alla base
perchè non affronta lo scandalo delle liste
bloccate. Ma noi vogliamo consegnare il Porcellum
al passato. Se non si vince il referendum,
non sarà possibile abolire questa legge che
nega agli elettori di scegliere chi li deve
rappresentare".
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Intanto oggi la conferenza dei capogruppo
del Senato ha confermato un'intesa bipartisan
per approvare un disegno di legge che sposti
la data del referendum dal 15 al 21 giugno
 
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