15 Settembre, 2002
Leghisti, lucidamente irresponsabili
Teste fine della Lega pensano a reclutare gli alpini esclusivamente nel Settentrione. Poiché hanno la coda di paglia, si giustificano dicendo che le Alpi sono al Nord.....
Teste fine della Lega pensano a reclutare gli alpini esclusivamente nel Settentrione. Poiché hanno la coda di paglia, si giustificano dicendo che le Alpi sono al Nord. E, se incalzati, ammettono che anche qualche abruzzese, che ha il Gran Sasso e la Maiella nel panorama, potrebbe fare l’alpino; però con paga ridotta. Se si usasse sempre questo criterio, nessun lombardo potrebbe andare in marina; allora suggerisco di fondare il Corpo dei “Fluviali-Lacustri”, visto che la Lombardia è ricca di grandi laghi e fiumi.
Mi chiedo poi se la conoscenza della storia e delle tradizioni locali come precondizione alla selezione su base regionale degli insegnanti, dovrebbe valere anche per chi insegna matematica, fisica o chimica. Per spiegare l’equazione di una retta, il Principio di conservazione della quantità di moto, o l’elettrolisi, perché si dovrebbe sapere che Orlando Rossi era podestà di Cremona nel 1224? Milano è industriale e terziaria, Cremona ha vocazione agricola e Sondrio è persa tra le montagne. La Padania non è mai esistita. C’é chi ha avuto il Ducato di Milano e chi sottostava alla Serenissima. Il Piemonte Savoiardo unificava l’Italia con la forza delle armi mentre a Solferino, nel 1859, i Lombardo-Veneti combattevano per Ceccobeppe.
Le università del sud sono troppo larghe di manica con ingiusto vantaggio nel punteggio per gli insegnanti meridionali; allora pensano ad abolire il valore legale della laurea. Temo però che da noi sarebbe un disastro; mica siamo gli USA. Il Ministro Zaia, dopo aver mollato una sola ai nostri produttori di latte onesti, vuole che la RAI parli in dialetto, mentre Bossi pensa di renderne obbligatorio l’insegnamento. Un dialetto per scuola, a Ponte di legno diverso da Gorgonzola o da Belluno? Si dovranno realizzare tastiere con la “ü” longobarda.
Queste proposte, apparentemente folli se prese a sé, hanno l’obiettivo di disarticolare lo stato unitario. La disoccupazione in aumento spinge ad atteggiarsi a difensori del territorio. Solo quelli DOP hanno diritto al lavoro. Gli altri stiano a casa loro. Poi, le gabbie salariali o un loro surrogato. Già oggi chi lavora al Sud percepisce uno stipendio più basso. Imporre per legge regole ferree sarebbe deleterio. A parte il costo della vita, l’unico criterio serio per il calcolo del salario, è la produttività di una azienda. Il salario non è una variabile indipendente dalla redditività, al contrario di ciò che credono Bertinotti ed i leghisti. Nel settore pubblico invece, se vogliono, possono già aumentare gli stipendi al Nord o ridurli al Sud senza tante storie. Lo facciano, dal momento che hanno in mano il Governo.
I vertici della Lega hanno tre obiettivi: il primo è mantenere alto il polverone per sostenere il consenso. Dopo il varo del decreto sicurezza, non paga più puntare sulla insicurezza percepita dai cittadini ed è meglio che i TG parlino di terremoti e tifoni in Asia. Il secondo é parlare d’altro per non affrontare i nodi economici della crisi. Il terzo é mascherare l’incertezza di risultati ottenuti con il federalismo fiscale, che resta un enigma e che, con l’alzata di testa dell’MPA di Lombardo, rischia l’effetto boomerang. Allora, Bossi parla di negare i soldi per la celebrazione del 150° dell’Unità d’Italia, inventa improbabili bandiere e parla del Và Pensiero. La strategia dei leghisti è spararle grosse perché se ne parli per un pò. Dopo, si inventerà qualche cosa d’altro, in una interminabile escalation di amenità. Costoro, cari amici, non sono matti; sono solo lucidamente irresponsabili ed è bene seppellirli sotto una pernacchia unitaria. Magari imparandola da un film di Totò che, da napoletano verace, le sapeva fare per tradizione.
Gabrino Fondulo
 
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