15 Settembre, 2002
La Memoria non può essere cancellata (di Ilde Bottoli)
La decisione annunciata dalla Provincia di Cremona contestatata da Torchio, Corada, Mimmo Dolci e dal gruppo PD in Provincia - Il confrotno prosegue
Come presidente uscente del Comitato per la difesa e lo sviluppo della democrazia rimango molto sorpreso ed amareggiato di fronte alla notizia della cancellazione della felice esperienza, vissuta da migliaia di ragazzi, realtà scolastiche e famiglie dell’intera provincia con il sostegno bypartisan delle rappresentanze politiche ed istituzionali, dal Parlamento Europeo, alla Presidenza della Repubblica e fino alla Regione. Quest’ultima in tutte le sue espressioni cremonesi, dall’allora consigliere e ora deputato Pizzetti fino al vice presidente Rossoni, anche con contributo diretto e decisivo da parte di quell’istituzione.
Mi sento in dovere di ringraziare quanti hanno saputo garantire, ai vari livelli, questi importanti risultati, apprezzati anche sul piano europeo.
Proprio da queste esperienze sono nati approfondimenti come quello del consigliere Giovanni Scotti intitolato ‘Sospiro a Cefalonia’, che verrà presentato il 23 settembre prossimo.
Cadrà la possibilità di realizzare nel nostro territorio i percorsi scolastici e gli stessi corsi di perfezionamento, riconosciuti ai massimi livelli, per le guide e gli accompagnatori dei ragazzi in questi viaggi.
Giuseppe Torchio
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Vogliono cancellare i viaggi della memoria - Il mio totale dissenso
Il Viaggio della memoria è nato durante la mia presidenza della provincia e ne rivendico il merito, oltre ad esprimere il mio totale dissenso verso la decisione di sospendere l’iniziativa che ha coinvolto migliaia di studenti con i loro insegnanti.
Non c’è mai stata strumentalizzazione politica se questo è il problema: siamo stati ad Auschwitz come a ricordare gli operai di Solidarnosc morti durante il regime comunista, nei campi di sterminio e in Normandia come a Cefalonia.
E’ un progetto condiviso da tutti, la sospensione non ha senso.
Gian Carlo Corada
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Ritengo che siamo di fronte ad una iniziativa sbagliata nel metodo e nel merito.
Nel metodo perché il Comitato per la difesa e lo sviluppo della democrazia è formato da istituzioni e associazioni e non è mai stato convocato per discutere intorno alla soppressione del Viaggio della memoria.
Nel merito, perché si è trattato di una straordinaria esperienza per la crescita dei ragazzi e un’occasione importante per far conoscere i temi della democrazia, della Costituzione e della lotta di liberazione.
Lavoreremo perché la Provincia riveda la sua impostazione.
Mimmo Dolci, segretario generale CGIL Cremona
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Le dichiarazioni dell’assessore Silvia Schiavi in merito alle iniziative del Comitato per la difesa e lo sviluppo della democrazia sono gravi ed esprimono una chiara volontà di prevaricazione e di comando contraria ad ogni metodo democratico e di rispetto delle altre istituzioni.
Il Comitato per la difesa e lo sviluppo della democrazia non è un organo dipendente della Provincia ma è formato dai Comuni, dai Partiti, dalle organizzazioni partigiane, dai sindacati e da altre associazioni. L'Amministrazione provinciale é uno dei componenti che - a suo tempo - ha ricevuto l'incarico di coordinarne le attività e di ospitarne le riunioni e la sede.
Le iniziative le approva il Comitato. La Provincia non può decidere per tutti gli altri.
La Provincia può, nella sua piena autonomia, deliberare di non partecipare ai lavori
del Comitato, di non coordinarlo.
Lo si vuole fare? In questo caso si abbia il coraggio di motivare il perché senza ipocriti infingimenti e si discuta apertamente in Consiglio Provinciale.
Le iniziative del Comitato di questi ultimi anni sono state finanziate dalla Regione Lombardia.
Quindi, se si cambia, non ci sono risorse economiche aggiuntive da utilizzare, come al contrario afferma l’ Assessore, per «le famiglie che si trovano in condizioni disagiate, per l’infanzia o la disabilità».
Siamo di fronte ad una volgare presa in giro e all’utilizzo delle povertà a fini strumentali. Il tentativo di contrapporre il presunto effimero (rappresentato dai viaggi della memoria) e i problemi sociali è goffa demagogia.
La Regione Lombardia ha finanziato le iniziative del Comitato per la difesa e lo sviluppo della democrazia perché ha riconosciuto e riconosce i progetti culturali e il coinvolgimento delle persone come iniziative importanti per la crescita culturale, economica, civile e della nostra provincia e della regione stessa.
L’esperienza che si vuole cancellare ha coinvolto scuole, famiglie, ha consentito a migliaia di ragazzi e ragazze di conoscere i luoghi della tragedia della seconda guerra mondiale da Auschwitz, da Berlino a Cefalonia.
La scelta, assunta per miopia ideologica della maggioranza della amministrazione provinciale rende culturalmente più povero il nostro territorio: si chiama regresso’.
Cesare Mainardi, per il Gruppo PD in Consiglio Provinciale
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La sospensione del Viaggio della memoria è una notizia del tutto inattesa: le motivazioni non sono accettabili, le ragioni sociali non possono essere tirate in ballo quando fa comodo.
Il Viaggio ha ottenuto un riconoscimento istituzionale: Regione, Provincia, Comuni, Scuole hanno portato avanti un progetto importante, con coinvolgimento dell’attività didattica.
Non si trattava di una semplice gita. Ritengo che siamo di fronte ad una censura di tipo ideologico e questo non può passare sotto silenzio.
Franco Verdi, Dirigente scolastico Istituto Einaudi Cremona
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Apprendo dal quotidiano "La Provincia"
di oggi, la notizia della cancellazione dell'esperienza
del Comitato Provinciale per la difesa e
lo sviluppo della Democrazia e del viaggio
della memoria per il prossimo anno scolastico.
Avendo animato per 14 anni il progetto "Il
futuro ha una memoria" ed avendo organizzato
quattordici viaggi della memoria, posso affermare
che questo progetto ha permesso a 4.000 giovani
studenti delle scuole superiori del territorio
provinciale di compiere un'esperienza di
altissimo valore formativo, oltre che storico,
attraverso il diretto contatto con le voci
dei sopravvissuti allo sterminio e con la
visita a luoghi quali Auschwitz, Dachau,
Struthof, Terezin.Altri 750 hanno partecipato
al progetto Euroscola del Parlamento di Strasburgo,
oltre ai circa quattrocento che nel mese
di aprile di quest'anno sono stati accolti
dai parlamentari europei italiani e francesi
al Parlamento europeo di Strasburgo. Oltre
15.000 giovani sono stati coinvolti nelle
sempre più numerose iniziative messe in campo
dal Comitato Provinciale per la difesa e
lo sviluppo della Democrazia, presieduto
prima dal Presidente Giancarlo Corada e poi
dall'on. Giuseppe Torchio.
Il progetto, negli ultimi due anni, ha avuto
un sostanzioso contributo economico da parte
della Regione Lombardia che ha permesso di
abbattere la quota per le famiglie e di migliorare
la qualità del progetto.
Gli occhi commossi dei ragazzi che hanno
visitato il cimitero americano di Colleville
sur Mer, in Normandia, o le macerie strazianti
di Oradour sur Glane, o le camere a gas di
Auschwitz, le loro voci accorate, sono la
migliore testimonianza del valore (formativo,
educativo, umano) del progetto che si vuole
cancellare con un indifferente colpo di spugna.
Ma la Memoria non può essere cancellata e,
senza la memoria, non può esistere un futuro
ispirato alla libertà, alla pace e alla democrazia.
Ilde Bottoli
Ex coordinatrice Comitato Provinciale per
la difesa e lo sviluppo della Democrazia
 
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