15 Settembre, 2002
I Vescovi di Cremona dal 1871 al 2001
Bonomelli, Cazzani, Bolognini, Amari, Tagliaferri, Assi, Nicolini
I Vescovi di Cremona dal 1871 al 2001
Bonomelli,Cazzani,Bolognini,Amari,Tagliaferri,Assi,Nicolini
Monsignor Geremia Bonomelli
Vescovo di Cremona 1871-1914
Geremia Bonomelli (Nigoline, 22 settembre
1831 – Nigoline, 3 agosto 1914)
Nato in una famiglia contadina da Giacomo
e Antonia Lucia Zanola; egli stesso
ricorderà il padre come «uomo di stampo antico,
pieno di fede [...] amatissimo
del lavoro manuale, coltivò sempre i suoi
campi, né mai mutò tenore di vita fino
al 1883, in cui santamente morì».
Frequentò la scuola elementare a Nigoline
e il liceo a Lovere; entrò nel 1851
nel seminario vescovile di Brescia e fu ordinatosacerdote
il 2 giugno1855.
Nello stesso anno iniziò a studiare teologia
alla Pontificia Università Gregoriana
di Roma e dal 1858 al 1870 insegnò teologia
nel seminario di Brescia, servendo
contemporaneamente per due anni la parrocchia
di Adro. Verso la metà del 1866
è nominato parroco a Lovere dove insegna
anche nel locale collegio di S. Maria.
Il 26 novembre1871 fu consacrato vescovo
di Cremona.
Compì la Visita Pastorale tra il 1872 e il
1879; in seguito indisse il Sinodo Diocesano,
dopo 200 anni dall’ultimo, che era stato
condotto dal Vescovo Alessandro Litta.
Morì il 3 Agosto 1914 a Nigoline, suo paese
natale, dove era stato ricondotto
per motivi di salute..
Opere Tradusse nel 1881 l’Esposizione del
dogma cattolico del Monsabré, e scrisse
I misteri cristiani e Seguiamo la ragione
nel 1894, "La scuola laica" nel
1888,'Tre mesi
al di là delle Alpi nel 1901, Dal Piccolo
San Bernardo al Brennero del 1903, Viaggiando
in vari paesi e in vari tempi nel 1908.
Fra le lettere pastorali si ricordano Proprietà
e socialismo, Capitale e lavoro,
La questione morale è questione sociale,
La Chiesa e i tempi nuovi
- condannata dalla Chiesa - Una parola amica
a tutti gli operai, L’emigrazione.
Furono criticati dalle autorità ecclesiastiche
anche Un autunno in Oriente
del 1891 e Un autunno in Occidente del 1897,
ove il Bonomelli cercò di sottolineare
i punti di comunione fra le confessioni cattoliche
e ortodosse.
Monsignor Giovanni Cazzani
Arcivescovo
Vescovo di Cremona 1915-1952
(Semperone, 4 marzo1867 – Cremona, 26 agosto1952)
Venne ordinatosacerdote il 1 novembre1889.
Nel 1892 si laureò a Pavia in Lettere e Filosofia,
mentre l’anno successivo conseguì
a Milano le lauree ecclesiastiche in Teologia
e Filosofia.
Nel 1902 fu nominato rettore del seminario
di Pavia.
Il 5 agosto1904 il Santo Padre lo nominò
vescovo di Cesena, ricevette l’ordinazione
episcopale il 28 agosto.
Fu trasferito alla sede di Cremona il 15
dicembre1915.
Il 18 maggio1944 il sommo ponteficePio XII
elevò Mons. Cazzani alla dignità
arcivescovile come attestazione personale
di stima per il suo operato e come segno
di attestazione per la fermezza manifestata
nei confronti del Ras di Cremona, Roberto
Farinacci.Con umiltà compì l’atto di delega
di ogni facoltà all’ausiliare, Monsignor
Paolo Rota, poi Vescovo di Fidenza, a causa
delle cattive condizioni di salute.
Compì sei Visite Pastorali della Diocesi.
Si spense il 26 agosto1952.
Riposa nella cripta della Cattedrale di Cremona.
Monsignor Danio Bolognini
Vescovo di Cremona 1952-1972
Nato nel 1901 ad Amola di S.Giovanni in Persicelo,
diocesi di Bologna, fu ordinato
sacerdote nel 1926.
Conseguì a Bologna la laurea in teologia
dogmatica e , a Bergamo, in Sociologia.
Fu Ausiliare del Card. Nasalli Rocca e il
26 novembre 1952 fu nominato Vescovo
di Cremona.
Queste le tappe del suo Ministero Episcopale:
il 30 novembre 1962 fu eletto membro della
Commissione Conciliare per la disciplina
dei Sacramenti partecipa alle varie sessioni
del Concilio: è presente a 146
Congregazioni e a nove sessioni pubbliche
in San Pietro. 58 volte si reca da
Cremona a Roma in auto.
Eletto dalla Conferenza Episcopale plenaria
italiana membro della Commissione
per l’Ecumenismo
e’ incaricato regionale per l’Ecumenismo
ha celebrato in diocesi l’Anno Mariano e
l’Anno della Fede
ha visitato chiese e parrocchie della diocesi
2437 volte
ha ordinato 1 vescovo e 172 sacerdoti
ha accompagnato all’ultima dimore 291 preti
E’ tornato al Padre il 2 dicembre 1972, dopo
vent’anni di episcopato cremonese.
Monsignor Giuseppe Amari
Vescovo di Cremona 1973-1978
Mons. Amari, un Vescovo di famiglia che ha
aperto i cuori alla speranza
Sono state davvero molte le persone che in
questi giorni si sono recate nel battistero
di San Giovanni in Fonte, attiguo alla Cattedrale,
adibito per l’occasione a camera ardente,
per rendere omaggio alla salma e per elevare
al Signore la preghiera di suffragio per
l’anima di Mons. Giuseppe Amari, Vescovo
emerito di Verona, deceduto all’età di 87
anni nel pomeriggio di domenica scorsa per
un male incurabile. Autorità, sacerdoti e
numerosi laici provenienti da Mantova, la
terra che gli diede i natali; da Cremona,
dove
compì la prima esperienza come Vescovo; dall’intera
diocesi di Verona, nella quale ha
vissuto per 26 anni in un servizio instancabile
per il bene del popolo di Dio a lui affidato.
Nato a San Nicolò Po, frazione del comune
di Bagnolo San Vito (Mantova), il 18 settembre
1916 da una famiglia di modeste condizioni
economiche (i genitori erano ortolani), il
giovane
Giuseppe sentì precocemente la chiamata del
Signore al sacerdozio. Entrato undicenne
nel
Seminario di Mantova, nel giro di pochi anni
restò orfano di entrambi i genitori. Completato
il
corso degli studi teologici venne ordinato
sacerdote nella Cattedrale di Mantova il
16 giugno
1940 dal Vescovo della diocesi virgiliana
mons. Agostino Domenico Menna. Successivamente
frequentò la Pontificia Università Gregoriana
conseguendo la laurea in storia ecclesiastica
con
una tesi su sant’Agostino di Ippona. Quindi
esercitò il suo ministero nel seminario di
Mantova
sia come docente che come rettore per oltre
un ventennio. Il 5 marzo 1973 Papa Paolo
VI lo
nominò Vescovo di Cremona, e ricevette l’ordinazione
episcopale il 18 dello stesso mese dalle
mani di Mons. Carlo Ferrari, Vescovo di Mantova.
Guidò pastoralmente la diocesi di Sant’Omobono
per cinque anni, prima di essere trasferito
a Verona il 15 maggio 1978, dove subentrò
al Vescovo
Mons. Giuseppe Carraro facendo il suo ingresso
solenne il 25 giugno. Il suo ministero episcopale
in terra scaligera si colloca in continuità
con l’opera di riforma e di rinnovamento
voluta dal Concilio
Vaticano II e intrapresa dal suo predecessore.
Durante i primi anni in riva all’Adige prese
visione
della situazione, dei problemi ma anche delle
grandi potenzialità della chiesa veronese
in un’attenta
opera di discernimento. Lo snodo essenziale
del suo episcopato risultò essere il piano
pastorale del
1983-84 nel quale, con l’indizione della
visita pastorale nelle allora 30 vicarie
della diocesi che si svolse
dal 4 novembre 1983 al 2 luglio 1984, venivano
presentate quattro mete tra loro unite in
circolarità
dinamica e in reciproca interdipendenza,
il cui fondamento era posto nelle costituzioni
del Vaticano
II. Ne emergeva l’immagine di una comunità
cristiana che si riconosce radunata e rigenerata
dalla
Parola di Dio (annuncio), pone l’Eucaristia
come centro della propria vita (celebrazione),
edifica
la comunità come segno di comunione (testimonianza
della carità) e si pone come segno di salvezza
per il mondo (missione). Attorno a questi
imprescindibili punti di riferimento si articolarono
negli
anni orientamenti e disposizioni relative
ai diversi ambiti della vita e dell’azione
pastorale della Chiesa.
In particolare Mons. Amari puntò molto al
rinnovamento della catechesi a partire dagli
adulti e riservò
nel corso degli anni una particolare attenzione
alla famiglia, cellula fondamentale della
comunità sia
ecclesiale che civile, nei suoi vari aspetti:
dalla preparazione dei fidanzati alla vita
della coppia; dalla
responsabilità degli sposi alla missione
dei genitori; dall’apertura alla vita parrocchiale
all’impegno
nella società civile. Come pure particolarmente
significativi furono i convegni ecclesiali
promossi
dal vescovo Amari che nel mese di settembre,
ovvero all’apertura del nuovo anno pastorale,
vedevano
clero e laici riuniti per riflettere attorno
a tematiche di attualità con qualificati
relatori.
Ma l’apice dell’episcopato scaligero di mons.
Amari fu la visita che il Santo Padre Giovanni
Paolo II
effettuò a Verona nelle giornate di sabato
16 e domenica 17 aprile 1988. Annunciata
alla diocesi il
13 settembre dell’anno precedente, durante
la solenne concelebrazione di apertura dell’VIII
centenario
della dedicazione della chiesa Cattedrale,
la visita del Papa si rivelò un evento storico,
ancor vivo nel cuore
di molti, che coinvolse al massimo grado
la diocesi e l’intera realtà sociale e civile.
Momenti salienti furono
la beatificazione dei sacerdoti veronesi
Mons. Giuseppe Nascimbeni e Don Giovanni
Calabria allo stadio
Bentegodi, il festoso incontro in Arena con
i giovani del Triveneto e la visita del Santo
Padre al santuario
della Madonna della Corona, incastonato tra
le rocce del monte Baldo. Durante l’episcopato
di mons. Amari
inoltre vennero canonizzati Maddalena di
Canossa e Don Gaspare Bertoni come pure fu
beatificato
Don Giuseppe Baldo.
Il Presule mantenne la guida della diocesi
di Verona fino al 30 giugno 1992 quando,
accolte dal Santo
Padre le dimissioni per raggiunti limiti
di età, venne nominato come suo successore
Mons. Attilio Nicora,
oggi Cardinale. Assai significativo il motto
che ha guidato Mons. Amari nei 31 anni di
episcopato:
“Veritas in caritate”, ovvero “La verità
nell’amore”. La gente che l’ha incontrato
nel corso degli
anni ne ricorda la semplicità e la schiettezza.
Capace di rapportarsi con la medesima affabilità
con le
persone più umili così come con quelle più
colte ed autorevoli, Mons. Amari mostrò sempre
una
particolare vicinanza e attenzione nei riguardi
dei suoi sacerdoti. In particolare la sua
predilezione
era per le visite pastorali e per gli incontri
con le persone nelle parrocchie dove, come
lui stesso
ebbe a confidare, «mi sento come un padre
che ascolta ed un pastore che guida». Dopo
aver lasciato
la responsabilità diretta della Chiesa di
San Zeno, Mons. Amari rimase comunque nella
diocesi scaligera, risiedendo in questi ultimi
dodici anni in località Campel a Marano di
Valpolicella insieme al fedelissimo segretario,
Mons. Callisto Barbolan, e ad una piccola
comunità di suore
della Sacra Famiglia che l’hanno paternamente
assistito sino all’ultimo. Fino a quando
la salute lo
sorresse, continuò a svolgere un prezioso
ministero, soprattutto nella predicazione
di corsi di esercizi
spirituali e nell’amministrazione del sacramento
della Cresima a numerosi preadolescenti nelle
diverse
parrocchie della diocesi, dove viene ricordato
per la concretezza e il fervore delle sue
omelie, come pure
per i numerosi incontri avuti con i genitori
dei cresimandi nell’imminenza della celebrazione
sacramentale.
Nonostante l’avanzare dell’età e il sopraggiungere
di problemi fisici tra i quali in particolare
la diminuzione della vista che negli ultimi
anni gli impediva di leggere, non cessò mai
di provvedere ad aggiornarsi continuamente,
servendosi dei più moderni strumenti della
tecnologia.
In un messaggio inviato ai sacerdoti, ai
religiosi, alle religiose e ai fedeli della
diocesi, il Vescovo di Verona
Mons. Flavio Roberto Carraro ricorda la serenità
di Mons. Amari nel fiducioso abbandono alla
volontà di
Dio. «Con la sua vita sempre esemplare –
scrive il Presule – ha dato un rincuorante
messaggio di amore
alla sua Chiesa: ai suoi preti, ai consacrati,
ai fedeli. E con la sua morte un edificante
esempio di fede e
di speranza». Le esequie del compianto Presule
saranno celebrate domani, giovedì, alle ore
10 nella
Cattedrale di Verona e saranno presiedute
dal Vescovo diocesano Mons. Flavio Roberto
Carraro.
Al termine del rito il feretro sarà deposto
nella tomba dei Vescovi all’interno della
medesima Chiesa.
Fonte: Alberto Margoni - L'Osservatore Romano
Monsignor Fiorino Tagliaferri
Vescovo di Cremona 1978-1983
(Borgo San Lorenzo, 7 ottobre 1921 – Firenze,
22 febbraio 2002)
Venne ordinatosacerdote il 29 giugno1945
nella diocesi di Fiesole.
Laureato in lettere all'Università di Firenze,
fu assistente nazionale dei maestri laici
cattolici e
docente di ecclesiologia e teologia della
cultura alla Pontificia Università Lateranense.
Eletto vescovo di Cremona il 28 ottobre1978,
ricevette la consacrazione episcopale il
26 novembre
dal cardinaleGiovanni Umberto Colombo (concelebrarono
il vescovo suo predecessore Giuseppe
Amari e il patriarca di VeneziaMarco Cé).
Nel 1982, 550esimo anniversario dell'apparizione
della Beata Vergine del Sacro Fonte a Caravaggio,
celebrò un anno mariano per rinnovare quell'evento
di grazia e volle l'edificazione della chiesa
santuario dedicata a Nostra Signora del Fonte
in terra africana a Tabaka in Kenya.
Il 26 maggio1983 rassegnò le dimissioni a
seguito della nomina di assistente ecclesiastico
generale
dell'Azione Cattolica Italiana, avvenuta
nel dicembre1982.
Nominato vescovo di Viterbo il 14 marzo1987
rimase alla guida della diocesi sino al 30
giugno1997,
giorno in cui rassegnò le dimissioni per
raggiunti limiti di età e si ritirò a vita
privata nell'arcidiocesi
di Firenze.
Da vescovo emerito di Viterbo, fu presidente
della Federazione italiana esercizi spirituali
ed autore
di numerosi scritti e pubblicazioni tra cui,
l'ultima, uscita postuma nel 2007, "Pensieri
come preghiere"
Si spense il 22 febbraio2002.
Riposa nel cimitero di Viterbo.
Monsignor Enrico Assi
Vescovo di Cremona 1983-1992
Vimercate (MI), 19 luglio1919 – Cremona,
16 settembre1992
Venne ordinatosacerdote il 29 maggio1943
ed inizia il suo ministero presso la diocesi
di Milano.
Eletto vescovo ausiliare di Milano, titolare
di Frigento, il 7 dicembre1975, ricevette
la consacrazione
episcopale il 6 gennaio1976 dal cardinaleGiovanni
Umberto Colombo (concelebrarono i vescovi
Ferdinando Maggioni e Luigi Oldani). Il principale
incarico svolto fu quello di moderatore della
Curia.
Fu nominato vescovo di Cremona il 26 maggio1983.
Due furono le realizzazioni che su tutte
segnarono il suo ministero episcopale nella
chiesa Cremonese
la casa dell'accoglienza, che dà ospitalità
a diseredati di ogni nazione, e il centro
pastorale, che educa
gli operatori diocesani.
Il culmine del suo episcopato fu la visita
di papa Giovanni Paolo II il 19, 20 e 21
giugno1992 presso il
Santuario di Caravaggio.
Si spense nel palazzo vescovile di Cremona
alle 10.30 del 16 settembre1992 in seguito
a una grave
malattia cardiocircolatoria.
La cerimonia funebre fu officiata dall'arcivescovo
di Milano cardinaleCarlo Maria Martini.
Riposa nella cripta della Cattedrale di Cremona.
Monsignor Giulio Nicolini
Vescovo di Cremona 1992-2001
(San Vigilio di Concesio, 7 luglio1926 –
Cremona, 26 giugno2001)
Venne ordinatosacerdote il 29 marzo1952 ed
iniziò il suo ministero presso la diocesi
di Lugano.
Nominato vescovo di Alba il 16 luglio1987
dal papa Giovanni Paolo II, ricevette la
consacrazione
episcopale il 5 settembre1987 proprio dal
Santo Padre (concelebrarono i vescovi Eduardo
Martínez Somalo e Jean Pierre Marie Orchampt).
Il 16 febbraio1993 papa Giovanni Paolo II
lo trasferisce alla sede Cremona.
Si spense improvvisamente nel palazzo vescovile
di Cremona il 26 giugno2001.
Le esequie furono celebrate dal Cardinale
arcivescovo di MilanoCarlo Maria Martini
nella
Cattedrale di Cremona.
Riposa nella cripta della Cattedrale.
Fonte:
http://www.cattoliciromani.com/forum/showthread.php/diocesi_cremona_po_storia-17792.html?s=ac4ae308d169c6634a2ce5748c06b16a&
 
|