15 Settembre, 2002
Il 18 ottobre sarà uno sciopero generale per l'Italia dei diritti e della coesione sociale;
Epifani a Cremona il 9 ottobre
Guglielmo Epifani,segretario generale della Cgil,in preparazione dello sciopero generale del 18 ottobre sarà a Cremona il giorno 9 ad un attivo sindacale della CGIL di Cremona.
Venerdì 18 ottobre durante lo sciopero generale a Cremona si svolgerà un corteo che partirà dal Cittanova per raggiungere p.zza del Duono.
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Il 18 ottobre sarà uno sciopero generale per l'Italia dei diritti e della coesione sociale; per uno Stato sociale universale e moderno; per una scuola e una formazione per tutti e di qualità; per uno sviluppo basato sulla ricerca, l'innovazione ed efficienti infrastrutture di sistema; per un Sud che non veda interrotto il cammino di una speranza fatta di lavoro, di reddito, di legalità; per un futuro di lavoro tutelato per tutti i giovani: un'Italia in cui il valore del lavoro diventi un valore per tutti.
Sarà uno sciopero contro la modifica introdotta all'articolo 18 con il Patto per l'Italia. Contro una Finanziaria che non punta allo sviluppo e all'equità, che prevede tagli dove ci vorrebbero investimenti (scuola e sanità), che, violando la Costituzione, riduce finanziamenti, ruoli e poteri di Regioni e Comuni. Contro una Finanziaria che assicura entrate con un condono fiscale che premia i disonesti e con cartolarizzazioni che svendono il patrimonio pubblico per fare cassa, mettono a rischio i beni culturali e ambientali, stimolano affarismo e corruzione. Contro una Finanziaria che alla crisi economica in atto non oppone alcun disegno di politica industriale, di sostegno agli investimenti, di sviluppo per il Sud.
Contro le deleghe che cambiano profondamente, e in peggio, mercato del lavoro, previdenza e fisco. E contro quelle che destrutturano la tutela dell'ambiente e della salute nei luoghi di lavoro. Contro lo stanziamento in Finanziaria di risorse per i contratti del pubblico impiego inferiori a quanto serve. Contro la conferma di un tasso d'inflazione programmata all'1,4 per cento, che assesta un ulteriore colpo alla politica dei redditi e mette in difficoltà l'intera stagione dei rinnovi contrattuali.
Il Patto per l'Italia era sbagliato e inutile, l'avevamo detto proclamando questo sciopero generale. A poco più di due mesi dalla sua firma si è sfaldato, come dimostrano le polemiche tra i firmatari e le dure prese di posizione delle imprese, soprattutto di quelle meridionali.
 
cgil
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