15 Settembre, 2002 Gestione separata, gestione sfortunata Finalmente una bella notizia che dà un elemento in più ai lavoratori parasubordinati per essere cittadini a pieno titolo
Gestione separata, gestione sfortunata
Finalmente una bella notizia che dà un elemento
in più ai lavoratori parasubordinati per
essere cittadini a pieno titolo (in quanto
facenti parti della medesima comunità e in
quanto tali titolari dei medesimi diritti
e doveri). La novità è che finalmente ai
collaboratori a progetto e associati in partecipazione
è stato riconosciuto il principio dell’automatismo
delle prestazioni, secondo il quale il lavoratore
che non si è visto versare i contributi dal
datore di lavoro (quelli per la pensione,
la maternità, la malattia ) ha diritto ugualmente
alle prestazioni previdenziali, come già
avviene per tutti i lavoratori dipendenti.
Ad esempio ad oggi a una lavoratrice atipica
che in gravidanza non viene riconosciuta
alcuna indennità mensile di maternità (come
previsto per tutti i lavoratori subordinati)
se il datore di lavoro non ha pagato i contributi
inps che le spettano. Forse si ritiene che
una parasubordinata sia meno madre di una
lavoratrice dipendente e quindi meno meritevole
di assistenza. Il riconoscimento di questo
principio sarà comunque subordinato all’individuazione
della necessaria copertura finanziaria: al
governo, fermamente intenzionato a perseguire
il rigore finanziario, è tuttavia sfuggito
che le casse della gestione separata Inps
sono fortemente in attivo (per circa 8 miliardi
di euro), e quindi ampiamente in grado di
individuare al loro interno le risorse necessarie
per garantire l’attuazione del principio
dell’automatismo delle prestazioni. Nel frattempo
attendiamo speranzosi che il governo dia
una lettura approfondita ai conti della gestione
separata, si sa mai che si accorga di quegli
8 miliardi di euro.