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15 Settembre, 2002
Due comunicati dell’Ascom di Cremona.
Cremona città dei cantieri infiniti- Tarsu e cosap Le precisazioni della Fipe

Due comunicati dell’Ascom di Cremona.
Cremona città dei cantieri infiniti- Tarsu e cosap Le precisazioni della Fipe

L’Ascom si unisce e fa proprio il grido d’allarme e d’orgoglio degli esercenti di via Brescia, che vogliono continuare a lavorare nelle loro botteghe e pretendono, dal Comune di Cremona, risposte certe in merito al cantiere aperto poco dopo la chiesa di San Bernardo: risposte ed informazioni che, in questi mesi non hanno mai avuto. Dell’inizio lavori i nostri associati, come ora in via Robolotti, Matteotti e Platina, sono stati avvisati solo un paio di giorni prima della chiusura della strada, inizialmente totale poi divenuta un senso unico. Non è stato neppure comunicato quanto tempo sarebbe dovuta durare quell’agonia che, di fatto, da novembre, ha quasi annullato la clientela.
Condividiamo l’amara preoccupazione degli esercenti che non si sentono solo abbandonati ma anche traditi, perché le loro lettere, le loro richieste d’incontro con gli amministratori, fino ad oggi sono state del tutto ignorate. Ed è comprensibilmente difficile, per loro, ritrovare, ogni mattina, la forza di rimboccarsi le maniche, di alzare di nuovo la serranda.
Anche perché i lavori si sono, quasi subito interrotti. Da inizio dicembre neppure un operaio è stato visto e quasi tre mesi, per di più importantissimi per le festività e per i saldi, sono stati gettati al vento senza una ragione. Tutto giace abbandonato. E così il termine per la riconsegna del manufatto, in centottanta giorni, appare una utopia, una dichiarazione alla quale, con ogni buona volontà non è possibile credere. Anche perché i due terzi del periodo sono ormai trascorsi, per di più del tutto inutilmente.
Alla politica chiediamo il coraggio di dare risposte concrete, certe e attendibili, il rispetto verso le realtà economiche e i cittadini, l’attenzione che deve tradursi in incentivi per superare questo momento di grave difficoltà, dove le criticità congiunturali della crisi si assommano a quelle date dalla situazione particolare. La normativa vigente consente ai Comuni interessati di deliberare agevolazioni sui tributi di loro competenza, fino alla totale esenzione, per gli esercizi commerciali e artigianali situati in zone precluse al traffico a causa o per lo svolgimento di opere pubbliche che si protraggono oltre i sei mesi. Misure che possono essere adottate anche in questo caso.
Chiediamo che si intervenga subito perché, se esistono dei legittimi dubbi sulla realizzazione dell’opera, il cantiere e gli scavi rischiano di produrre, come unico risultato, quello di inghiottire le nostre attività e farle scomparire.
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Tarsu e cosap a Cremona Le precisazioni della Fipe
Guardiamo pure a Mantova, come suggeriscono gli amministratori comunali, ma facciamolo con spirito costruttivo e con animo aperto: prendiamola come modello perché anche Cremona sappia pensare al turismo e alla cultura come ad un motore del proprio sviluppo. Cito, come esempio, il Festival della Letteratura. A settembre, in soli cinque giorni ha richiamato quasi centomila persone: un successo davvero internazionale.. E che dire, poi, delle mostre, o, ancora, del festival europeo del Teatro di Scena e Urbano, di Segni d’Infanzia, delle iniziative musicali, fino ad arrivare ad una offerta ricca di eventi minori, dedicati alla gastronomia, alla storia locale o, infine,ai progetti legati alla riscoperta del territorio, come la Fiera delle Grazie o Il fior di Loto, dedicato al la go superiore? Come si può non invidiare tanto dinamismo?
Prendiamo come esempio Mantova non solo per i valori di Cosap e Tarsu ma anche per la capacità di organizzare eventi e di valorizzare i luoghi d’arte. Perché ad avvantaggiarsene è, prima di tutto, la città.. Anche qui da noi esiste un patrimonio prezioso che attende di essere riscoperto, in maniera diversa rispetto al passato. Il buco dell’Apic, che proprio in questi giorni è stato stimato in oltre tre milioni di euro, non rappresenta certo la direzione in cui procedere. Anche perché, a pagare il conto, sono cittadini ed attività economiche.
Il centro si anima nelle sere del week end, quando il vero valore aggiunto è quello dei locali. Nei nostri esercizi gli avventori, in percentuale non trascurabile, arrivano anche dalle province limitrofe. Ecco come, con il nostro impegno, la nostra passione e il nostro sacrificio diamo un contributo alla vita della città, la rendiamo attrattiva.
Il rischio è quello di invertire la rotta: mancanza di eventi, Ztl chiusa la sera, assenza di parcheggi, ora anche la necessità di ridurre i plateatici per bilanciare le nuove imposte divenute troppo onerose.
Dobbiamo credere insieme alla valorizzazione del territorio e rimboccarci le maniche per realizzare questo progetto. E quando raggiungeremo risultati come a Mantova non sarà più faticoso, per gli esercenti, far fronte ai rincari delle imposte locali.
Non è certo questo il momento delle divisioni. La sfida del rilancio della città, per essere traguardata con successo deve vedere l’impegno di tutti, deve fare della collaborazione tra pubblico e privato un punto di forza. Ripartiamo dal dialogo, dall’ascolto e dal confronto, condividendo la direzione in cui procedere. Guardiamo non solo all’oggi (come portare al pareggio di bilancio) ma interroghiamoci anche sul futuro (il rilancio della nostra città) e sulla posta in gioco (la crescita o il declino).
Non voglio perdere la speranza. Gli esercenti continueranno a fare tutto il possibile per rendere Cremona bella e accogliente. Ma non possiamo essere lasciati soli o, addirittura, penalizzati. Diversamente, a patire le conseguenze di scelte inopportune non saranno solo le nostre attività ma la stessa città.

Alessandro Volta

 


       



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