15 Settembre, 2002
Raddoppio della Paullese, interrogazione di Eugenio Vailati
I sindacati hanno manifestato pesanti perplessità circa la situazione dei lavori nel cantiere
Raddoppio della Paullese, interrogazione
di Eugenio Vailati
I sindacati hanno manifestato pesanti perplessità
circa la situazione dei lavori nel cantiere
Al Presidente del Consiglio per il Presidente
della Giunta Provinciale di Cremona
Interrogazione per l’iscrizione all’ O.d.g.
del prossimo Consiglio Provinciale
Oggetto: RADDOPPIO DELLA PAULLESE
Il sottoscritto Consigliere Provinciale venuto
a conoscenza
che nei giorni scorsi i sindacati hanno manifestato
pesanti perplessità circa la situazione dei
lavori
nel cantiere del raddoppio della statale
Paullese, facendo palesare addirittura la
possibilità che sia
compromesso, a loro opinione, il proseguimento
dei lavori,
che anche da semplice constatazione, passando
sulla statale, si nota che da giorni nessuno
sta
lavorando presso il cantiere del tratto Crema-Rondò
di Dovera,
che voci sempre più frequenti parlano di
possibile blocco dei lavori e pesanti ricadute
sull’
occupazione,
che non è la prima volta che i lavoratori
hanno dovuto subire momenti di difficoltà
: mi riferisco al
fallimento della ditta sub appaltatrice,
la Perego General Contractor e il conseguente
riassorbimento da parte della ditta Cosbau
che ha in appalto i lavori nell’autunno scorso,
interroga il Presidente della Giunta Provinciale
per conoscere
· quali iniziative stia ponendo in essere
la Provincia come ente appaltante per conoscere
il
vero stato dell’arte;
· se siano vere le notizie che parlano di
non riconferma per circa una decina di dipendenti
dei trenta operanti sul cantiere;
· se la ditta Cosbau sia in grado di mantener
fede agli impegni previsti in merito ai tempi
dell’ appalto;
· se sia vero che la ditta Cosbau possa chiudere
il cantiere per difficoltà nel pagamento
delle
spettanze ai dipendenti.
Ritengo questo tema assai importante non
solo perché si tratta di una delle principali
opere
previste nel piano della Provincia, ma anche
perché è un’opera strategica ed essenziale
non solo
per il territorio e l’economia del Cremasco
. Non vorrei che si ripetesse la brutta esperienza
del
ponte sull’Adda di Montodine. Il territorio
non lo merita.
Cordiali saluti.
Eugenio Vailati
Crema, 04 maggio 2010
 
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