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15 Settembre, 2002
IL LIMITE DELLA DECENZA di M.Superti
Come tutte le definizioni anche il concetto o categoria della “decenza” ha confini labili e variabili nel corso degli anni e sicuramente dei secoli.

IL LIMITE DELLA DECENZA di M.Superti
Come tutte le definizioni anche il concetto o categoria della “decenza” ha confini labili e variabili nel corso degli anni e sicuramente dei secoli.
Appena la mente umana ha iniziato a “ speculare” ed a farsi delle domande sull’ampio ventaglio della conoscenza acquisita, (tramandata o frutto delle intuizioni di menti più evolute) ha potuto constatare che lanciare delle affermazioni categoriche è risultato come minimo rischioso.
Anche i pragmatisti considerano la conoscenza come adattamento che soddisfa la realtà.
Tuttavia in ogni epoca si sono create, sia per consuetudini acquisite, sia per improvvisi lanci di modernità , delle convinzioni che hanno fissato dei limiti, sia pur temporanei ai comportamenti individuali e sociali.
E’ evidente che chi vive in questa epoca si è fatto delle sue convinzioni e nello stesso tempo c’è chi è disposto ,per natura sua, alla tolleranza e chi non lo è affatto.
Ma dovremmo sempre fare ricorso al sentire comune e poi fare deduzioni logiche.
Perché questa lunga premessa.
Se osserviamo più o meno attentamente lo scorrere delle immagini alla TV o nelle sale cinematografiche abbiamo tutti notato che nel corso degli anni la “comunicazione “ ha usato un certo “linguaggio” che è andato rapidamente mutando con la presentazione di scene più o meno “spinte” nel campo sessuale, e licenzioso o sconveniente nel campo della parola.
I costumi sono cambiati o la gente ha recepito il “messaggio” ed ha trovato comodo adattarsi alla bisogna ?
A me rimane qualche dubbio su chi abbia iniziato per primo.
Di sicuro però chi usa un certo linguaggio a fini commerciali o per altri fini , anche politici , sa bene come usare il linguaggio e le immagini : solo per il proprio esclusivo vantaggio.
Se qualche mente labile assimila il linguaggio proposto, ai “signori” della comunicazione proprio non importa: l’importante è fare cassa , acquisire clienti o voti alle elezioni ( il degrado morale, civile e culturale fa anche comodo al piccolo “ras” di turno ed al lacchè che lo precede).
Ma che cosa può salvare la gente da simili insulti mediatici : la propria cultura di fondo, i convincimenti religiosi e morali, i costumi sperimentati dei “padri” con il loro esempio, quando sono stati in grado di esprimerlo al meglio.
Il tutto senza acquisire il comportamento “bacchettone” di chi ha poca fantasia o capacità di analisi critica.
Ed arriviamo ai giorni nostri , caldi giorni agostani , in cui abbiamo visto ed udito di tutto .
L’occasionale lettore si chiederà : ma allora anche tu sei un bacchettone ?
Io ,nel mio piccolo, penso di no , però lascio sempre all’occasionale lettore il giudizio di merito dopo aver letto le poche seguenti note :
- è giusto che siamo tutti i giorni aggrediti da immagini che usano( male) le parti solitamente meno esposte per valorizzare veline o velone che espongono “ il meglio di sé” in concomitanza di un improbabile uso del linguaggio commerciale o politico ?
- io non mi turbo affatto durante gli eventi , e Voi ? ( mi limito a cambiare canale o inserire qualche cassetta di buon contenuto);
- anch’io ho il diritto di rilassarmi un poco;
- siete sicuri che i meno attrezzati reagiscano allo stesso modo ?
- siete sicuri che chi usa un tale linguaggio non lo faccia solo per uso e poco chiari fini personali ?
- lo sconfinamento del linguaggio nel campo delle parole, sia pur note nei vocabolari, ma poco significanti se non sono riferite a persone come offesa o insulto gratuito è solo segno di mancanza di idee e di limitata intelligenza ;
- siamo convinti che chi oltrepassa i limiti della espressione verbale ha ben pochi argomenti da esporre o, se li ha, si rivolge proprio ai meno “protetti” : Voi cosa pensate ! ? ;
Ognuno si può fare tutte le domande che vuole e quindi qui mi fermo , per non abusare di spazio prezioso , ma è importante che ci facciamo delle domande e facciamo in modo che chi ci circonda faccia la stessa cosa : poi si può parlare anche per ore da persone civili e consapevoli dei tempi che stiamo vivendo,nel bene e nel male.
Cordialità e buon lavoro.
MARIO SUPERTI
CREMONA

 


       



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