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15 Settembre, 2002
MUSIC IN ACTION IN EUROPE – RETE CITTA’ DELLA MUSICA
La volontà dell’Amministrazione Comunale è di porre in sinergia realtà diverse che riconoscano la musica come elemento trainante

MUSIC IN ACTION IN EUROPE – RETE CITTA’ DELLA MUSICA
La volontà dell’Amministrazione Comunale è di porre in sinergia realtà diverse che riconoscano la musica come elemento trainante di richiamo e identità del luogo, permettendo loro di agire per perseguire comuni interessi in una situazione di maggiore coordinamento.
In tale ottica è stata accolto il progetto ideato e proposto dal prof. Giancarlo Dall’Ara per la creazione di una “Rete di Città della Musica”, un organismo il più possibile snello ed efficace teso a realizzare quanto sopra descritto, alla quale hanno già aderito la Camera di Commercio di Cremona, il Comune di Stresa, il Comune di Busseto con l’Associazione “Amici di Verdi” ed il Comune di Vietri sul Mare.
La presentazione ufficiale della Rete e del progetto per la sua realizzazione trova una cornice di rilievo europeo perché inserita nell’ambito del Progetto “Music in Action in Europe” finanziato dall’Unione Europea e di cui è capofila la Città di Malaga con il MIMMA (Museo Interactivo de la Musica) e come partner il National Museum di Liverpool e l’associazione Curva Minore di Palermo, mentre il Comune di Cremona è partner con il Museo Stradivariano. Partito nel 2009, il progetto si concluderà, dopo una serie di appuntamenti nelle varie città partner, alla fine del 2010 con il seminario conclusivo di Malaga. Obiettivi principali del progetto sono:

1. Supportare una maggiore comprensione della diversità della Musica europea (dai generi classici ai contemporanei), riunendo Musei di musica e operatori della didattica musicale dei Paesi partecipanti, e gruppi di lavoro di musicisti professionisti e mostre itineranti.
2. Promuovere l’importanza dell’informazione e della tecnologia di comunicazione e dei mezzi interattivi di apprendimento nelle organizzazioni partecipanti dei paesi partner, al fine di coinvolgere nuovi utenti e aumentare il numero dei visitatori.
3. Creare un gruppo di lavoro di musicisti/insegnanti professionisti per supportare lo sviluppo di nuovi mezzi di apprendimento per i Musei Musicali in Europa e diffonderne i risultati.
4. Sviluppare e promuovere sinergie potenziali con altri operatori musicali e iniziative come i progetti della città europea della Cultura nelle città partecipanti

Il progetto contempla un’ampia fascia di attività complementari, tra cui la coproduzione di una mostra tra i Musei di Liverpool e Malaga. La produzione utilizza un ampio raggio di mezzi interattivi e audiovisivi, dimostrando come questi mezzi possano giocare un ruolo chiave nel coinvolgere nuove utenze e gruppi o persone. La mostra potrà divenire itinerante. Cremona è interessata soprattutto a quegli aspetti del progetto volti a potenziare la messa in opera e l’utilizzo di mezzi multimediali, nonché lo scambio di conoscenza tra istituzioni musicali europee di alto livello.
Il Comune di Cremona partecipa a tale progetto attraverso l’organizzazione di un seminario che si svolgerà giovedì 30 settembre 2010, all’inizio delle grandi manifestazioni liutarie di autunno, il cui tema sarà proprio la presentazione del Progetto “Rete Città della Musica”, sottolineando in tal modo l’importanza della musica quale elemento di fusione di realtà unite dalle radici comuni italiana ed europea.
La città di Cremona, quale promotrice e capofila del progetto, si impegna a mettere a disposizione della Rete alcune azioni che non comportano diretti oneri finanziari se non l’impegno, richiesto peraltro ad ogni aderente, di € 2.000,00 per spese gestionali per la prima quota sino a tutto dicembre 2011, e in seguito annuale.
Durante il Seminario in programma il 30 settembre si raccoglieranno le firme a sostegno della candidatura della Tradizione Liutaria Cremonese quale Bene Culturale
Immateriale dell’Umanità avanzata all’UNESCO.
Il Consiglio Comunale di Cremona ha infatti approvato nei mesi scorsi la presentazione all'UNESCO della candidatura del "Saper fare liutario" della Tradizione Cremonese quale Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità”, dando nel contempo mandato alla Giunta Comunale di espletare gli incombenti necessari al raggiungimento di tale obiettivo.
La tradizione liutaria cremonese che, come è noto, caratterizza in tutto il mondo la città di Cremona, ha le caratteristiche necessarie per essere iscritta nelle liste del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO.

L’arte liutaria è nata a Cremona nel XVI secolo con Andrea Amati, ed è proseguita sino ad oggi con i liutai della sua stessa famiglia, con i liutai Guarneri, nel XVIII sec. con Antonio Stradivari, il più importante di tutti, e infine con i liutai che hanno continuato a coltivarla: infatti la grande tradizione dei sommi liutai cremonesi del passato, lungi dall’essere soltanto una memoria glorificata e immobile, nella nostra città è resa attuale dalle numerose Istituzioni che ad essa si ispirano.

Dal XVI sec. ad oggi, l’arte liutaria di Cremona si è perfezionata e tramandata di maestro in maestro liutaio: durante questo periodo ha caratterizzato profondamente il profilo della città, entrando a far parte della sua identità consapevole, riconosciuta e sentita come tale sia dalla popolazione cremonese che da quelle esterne. Il violino è infatti ormai un simbolo che universalmente riconduce al nome di Cremona, associandovi un’immagine di eccellenza culturale ed artistica e facendone non solo motivo di orgoglio cittadino ma anche e soprattutto segno di precisa individualità culturale e sociale, tale da renderla unica al mondo.

La tradizione liutaria cremonese ha dato vita a strumenti ad arco universalmente ritenuti i migliori al mondo: è quindi intuibile la sua importanza per Cremona, che vanta una forma d’arte che non ha eguali. Non vi sono espressioni artistiche paragonabili a questa, né nella tradizione culturale di una città pur ricchissima di arte, storia e cultura, né nel territorio circostante così come in nessun’altra parte del mondo. L’eccellenza della capacità e delle qualità tecniche impiegate è garantita dalla severa tradizione di insegnamento della scuola liutaria cremonese e dimostrata dalla qualità degli strumenti prodotti.

La tradizione cremonese è unica depositaria della forma che ha permesso la realizzazione di autentici capolavori della liuteria, e a Cremona sono custoditi gli attrezzi, le forme e i disegni del maggiore interprete di tale tradizione, il liutaio Antonio Stradivari. Tale laboratorio costituisce esso stesso una testimonianza unica al mondo.

Benché gli operatori pubblici della città mettano in campo ogni risorsa per la protezione e salvaguardia della tradizione liutaria di Cremona, i cambiamenti culturali e sociologici e del tessuto etnico della popolazione potrebbero affievolire il forte senso cittadino di identificazione con la tradizione stessa, favorendone l’indebolimento.

Poiché solo uno Stato può presentare all’UNESCO questo tipo di candidatura, non è possibile farlo agli Enti locali che possono soltanto, seguendo le procedure del caso, presentare le proprie candidature allo Stato di appartenenza, che poi provvederà alla trasmissione all’UNESCO.

Cremona, 27 settembre 2010

 


       



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