15 Settembre, 2002
Abominevole la campagna della Lega Ticinese contro i nostri frontalieri ( di Franco Bordo)
Infatti quando Bossi&C parlano di “essere padroni a casa nostra”, “basta stranieri,perchè ci portano via il lavoro”, “non vogliamo finire nelle riserve”,.....
Abominevole la campagna della Lega Ticinese
contro i nostri frontalieri ( di Franco Bordo)
Infatti quando Bossi&C parlano di “essere
padroni a casa nostra”, “basta stranieri,perchè
ci portano via il lavoro”, “non vogliamo
finire nelle riserve”,.....
Egr. Direttore,
l'abominevole campagna della Lega Ticinese
contro i nostri frontalieri, si parla di
oltre 45.000 lavoratori lombardi e piemontesi,
assimilati a topi che mangiano il “prezioso”
formaggio svizzero, ha suscitato nel nostro
Paese una serie di reazioni indignate, a
partire da quelle del Ministro agli Esteri,
che ha ricevuto le scuse dall'Ambasciatore
Svizzero.
Quanta vergognosa ipocrisia!
Perchè questi “novelli benpensanti” non usano
la stessa indignazione nei confronti della
Lega Nord, omologa di quella Ticinese, e
dei suoi dirigenti e ministri che da anni
insultano e discriminano lavoratori regolari
ospiti nel nostro Paese?
Infatti quando Bossi&C parlano di “essere
padroni a casa nostra”, “basta stranieri,perchè
ci portano via il lavoro”, “non vogliamo
finire nelle riserve”,..... non parlano di
clandestini, ma di lavoratori, che gomito
a gomito condividono il lavoro, spesso più
umile, duro e sottopagato, insieme a lavoratori
italiani, spesso precari e sottopagati.
Quando la scuola di pensiero è la stessa,
medesimo è il trattamento: per il leghista
svizzero gli italiani sono dei ratti, per
il leghista italiano lo straniero è un “nigher”
o “baluba”.
Non sono un propugnatore della legge del
contrappasso (soffrire il contrario), per
cui mai sosterrò: “gli sta bene a tutti quei
frontalieri leghisti, ora provano anche loro
cosa significa la discriminazione”.
Ciò che vorrei fare è stimolare una riflessione
tra chi si fa abbagliare dalle parole d'ordine
leghiste, che spesso spostano l'attenzione
del nostro lavoratore dai veri problemi di
salario e precariato che vive sulla propria
pelle. Problemi che, se siamo seri lo sappiamo,
non sono creati dai lavoratori stranieri.
Penso che i “topi” e i “baluba” potranno
sparire solo rivendicando unitariamente il
lavoro come un diritto universale che va
garantito e a praticarne l'uguaglianza, sia
che si parli di diritti che di doveri.
Perché altrimenti, a Nord.... ci sarà sempre
un altro Nord.
Franco Bordo
Sinistra Ecologia Libertà
 
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