15 Settembre, 2002
Il Quartetto di Cremona testimonial del progetto "friends of Stradivari"
All'ensemble affidato un prezioso violino di Giovanni Battista Guadagnini appartenente alla collezione Lam

Il Quartetto di Cremona testimonial del progetto "friends of Stradivari"
All'ensemble affidato un prezioso violino di Giovanni Battista Guadagnini appartenente alla collezione Lam
Il Quartetto di Cremona ha, con la città simbolo dell'arte liutaria nel mondo, un legame profondo che va oltre la scelta della propria denominazione. Proprio seguendo le lezioni all'Accademia Stauffer l'ensemble - nato artisticamente sotto la guida di Salvatore Accardo e Bruno Giuranna - ha messo a fuoco, attraverso la precisa volontà di dedicarsi alla musica da camera, la propria inclinazione interpretativa. Qui ha, inoltre, colto una significativa affermazione al VII Concorso Internazionale per Quartetto.
Questo vincolo si è rinnovato e consolidato con l'adesione dell'ensemble al progetto "friends of Stradivari", il network mondiale promosso dalla Fondazione Stradivari tra quanti posseggono, utilizzano o custodiscono strumenti della liuteria classica cremonese, ma anche tra coloro che li studiano, li amano o che comunque vogliano condividere l'impegno di sostegno e sviluppo della liuteria come patrimonio culturale.
Al Quartetto è stato, infatti, affidato il violino ex "Pochon" realizzato da Giovanni Battista Guadagnini nel 1757 ed oggi appartenente ad Eva Lam, figlia del collezionista e mecenate Sau-Wing Lam. Sabato 9 ottobre la proprietaria ha voluto consegnare personalmente ai giovani interpreti lo strumento, finora esposto nel Museo Stradivariano di Cremona insieme ad altri violini delle collezioni Sau-Wing Lam e Si-Hon Ma.
La cerimonia, nella Sala San Domenico del Museo Civico, non è stata tuttavia solo un atto formale, ma ha visto il Quartetto di Cremona suggellare il ritorno del violino alla ribalta del concertismo internazionale con una straordinaria audizione.
L'emozionante bellezza e lo straordinario stato di conservazione qualificano questo strumento come una testimonianza particolarmente significativa dell'alta arte di Guadagnini. L'esibizione del Quartetto di Cremona ha permesso, invece, di apprezzarne le eccellenti qualità timbriche. Il programma ha dunque proposto una ampia ricognizione del repertorio cameristico, dal garbo seicentesco di Luigi Bocherini ad eco tardoromantiche e novecentesche. E se l'immaginazione boccheriniana per risolversi e concretarsi, cerca le strade della melodia scoperta e del ritmo, con un senso acutissimo del movimento, intense suggestioni decadenti precedenti percorrono, invece, "Langsamersatz" ammantandolo di struggente bellezza. Trionfa, infine, un'attitudine lirica nel Quartetto n. 2 di Alexander Borodin, brano, dal tono amoroso, pensato come dono alla moglie per il ventesimo anniversario di matrimonio.
Tracce sensibili diversissime hanno trovato, dunque, un comun denominatore nell'inesausto impegno di approfondimento musicale, integrato da una comunicativa spontanea di grande impatto sul pubblico, la stessa ha permesso in breve al Quartetto di Cremona di affermarsi come una delle giovani realtà internazionali più interessanti e dinamiche.
"La musica - ha sottolineato il violista Simone Gramaglia, portavoce del gruppo - non è mai un momento passivo. Far rivivere strumenti eccezionali che, come il Guadagnini, ci sono stati affidati è di per sé uno strumento. Di comunicazione, di espressione, è patrimonio condivisibile, è energia, incontro, scoperta". E non a caso il progetto "friends of Stradivari" si conferma collettore di talenti opalini in grado di raccontare, in musica, storie straordinarie di interpreti, compositori e strumenti, ebbrezza e passioni altrettanto avvincenti.

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