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15 Settembre, 2002
Centrale Nucleare nel Casalasco , lettera di Marco Vallari
Quale futuro speriamo di garantire se invece di puntare alla green economy ci concentriamo esclusivamente sull'utilizzo dell'atomo?

Centrale Nucleare nel Casalasco , lettera di Marco Vallari
Quale futuro speriamo di garantire se invece di puntare alla green economy ci concentriamo esclusivamente sull'utilizzo dell'atomo?
Signor Sindaco, signori Assessori, signori Consiglieri,
non nascondo i miei grandi timori all'indomani delle dichiarazioni del neoministro Romani e del presidente lombardo Formigoni sull'ipotesi che il Governo costruisca una delle quattro centrali nucleari previste proprio nel nostro territorio. Già mesi fa il Partito Democratico di Casalmaggiore, che rappresento, aveva lanciato l'allarme ritenendo a rischio il casalasco ed il viadanese come possibili luoghi scelti per il sito. Dopo aver ascoltato tutte le parole spese e tutte le puntuali smentite, abbiamo fondato motivo per non fidarci di quanto si apprende dai proclami di chi ci governa. A prescindere dall'adesione o meno ad una politica energetica a favore o contro il ricorso al nucleare, i dubbi sono moltissimi. Essi, riferendoci in primis ai nostri precisi valori sulla salvaguardia ambiente e della lotta all'inquinamento, riguardano le scelte di questo governo in materia, per numerosi punti oscuri che si notano nell'intero processo decisionale che ci sta trascinando verso una nuova stagione del nucleare. Ne cito tre che sono i più lampanti agli occhi dell'opinione pubblica.

In primo luogo ci chiediamo perchè la fumosa lista dei luoghi prescelti non sia mai stata ufficialmente diramata, nè prima del voto, nè tuttora, ma si proceda a tentoni, come brancolando nel buio, sparando ogni tanto il nome di un sito quasi a voler testare il polso ai territori prima di prendere una chiara decisione nei confronti dei cittadini italiani. In secondo luogo, ci chiediamo come possiamo condividere ed accettare la norma contenuta nel collegato alla Finanziaria, già approvato, che prevede il commissariamento degli enti locali che dovessero opporsi all'arrivo del nucleare nei loro territori? E' un'odiosa forma di costrizione perchè il Governo sa benissimo che gli italiani si opporranno in maggioranza contro questa iniziativa. Non esiterei a paragonarla ad una mossa degna di un regime dittatoriale e non democratico come dovrebbe essere l'ordinamento del nostro stato. E' infine intollerabile che si pensi a nuovi reattori quando la questione dello stoccaggio delle scorie rimane drammaticamente senza soluzione. Ed è già nota l'intenzione di farle transitare, o collocarle nel cremonese.

Personalmente, non ricordo le lotte antinucleare di fine anni settanta nel vicino viadanese per motivi anagrafici, ma ricordo benissimo la paura ed i disagi causati dal disastro di Chernobyl anche nel nostro Paese. Chi era bambino come me all'epoca, fino all'esaurirsi del panico, non ha potuto giocare all'aperto (all'oratorio Maffei per esempio c'era un divieto assoluto di uscire nell'area esterna). Si era costretti, a limitare o eliminare l'assunzione di verdura, latte, uova. La gente faceva a gara per procurarsi il latte a lunga conservazione nei supermercati. Possiamo convivere con una spada di Damocle simile ogni giorno per il resto della nostra vita? Siamo disposti, a prescindere dalle implicazioni economiche e ambientali, a rischiare di nuovo e questa volta in prima persona? Gli italiani comunque si sono già espressi in merito con il referendum del 1987, il risultato del quale è stato esemplare e netto. No al Nucleare. Iniziò anche la dismissione degli impianti già costruiti, senza però, come ricordato, risolvere definitivamente il problema delle scorie. Per intenderci, quelle di "Arturo" il reattore di Caorso, dopo vent'anni di permanenza nel sito (che registra il più alto tasso di radioattività in Italia) sono state inviate oltralpe spendendo chissà quale cifra. Ho parlato di Chernobyl che è il più grave esempio di incidenti in cui potremmo incorrere. Nella sola Francia, nel 2008 ne sono capitati ben 10 in pochi mesi con conseguenti fughe radioattive, divieti di balneazione, consumo di pesce e con la contaminazione di diverse persone. Ma la lista è lunghissima. In Giappone si sono verificati almeno 6 casi di esplosioni e fughe di vapori contaminati nei fiumi, nel mare e nell'aria; sono avvenute fuoriuscite radioattive negli Usa, in Gran Bretagna, in Bulgaria. 11 incidenti in Germania nel 2007, il più grave a Kruemmel dove un incendio arriva a lambire il reattore che è stato arrestato in tempo prima dell'esplosione. Nel 2008, in Slovenia avviene un incidente alla centrale che si trova a solo 130 km in linea d'aria da Trieste. Anche in quel caso esplosione scongiurata dal tempestivo spegnimento del reattore. A Paks in Ungheria l'unità numero 2 del sito nucleare subisce il surriscaldamento e la distruzione di trenta barre di combustibile altamente radioattive. Solo un complesso intervento di raffreddamento evita l'esplosione nucleare. Potrei proseguire ancora, l'elenco è lungo e ricco di episodi simili, dovuti sia ad errori tecnici che umani. Si tratta quasi di un bollettino di guerra. Il gioco vale la candela?

Quale futuro speriamo di garantire se invece di puntare alla green economy, di scommettere sulle fonti alternative rinnovabili ci concentriamo esclusivamente sull'utilizzo dell'atomo con i rischi di cui sopra? Metteremmo solo a repentaglio la nostra sicurezza e l'ambiente. Il nucleare è pericoloso e, come da più parti dimostrato, antieconomico. A questo si aggiunga che le tecnologie per edificare una centrale sono ancora obsolete al punto che quando avremo pronte le centrali probabilmente sarà già disponibile una nuova generazione di reattori. Siamo disposti, in periodo di gravissima recessione economica a buttare letteralmente al vento quantità industriali di denaro pubblico? Siamo disposti a ribaltare, per interessi più economici che altro, la volontà del popolo italiano espressa dal referendum? Noi stiamo con il territorio, stiamo con i cremonesi, i casalaschi, con i viadanesi e appoggiamo la convinta posizione della nostra Amministrazione che si oppone fermamente al nucleare. Ci opporremo con qualsiasi mezzo lecito. Siamo disposti a partecipare ad ogni iniziativa per impedire che l'Italia torni indietro. Le alternative migliori ci sono. Basta avere il coraggio di coglierle.


Cordiali saluti

Marco Vallari
Segretario PD Casalmaggiore

 


       



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