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15 Settembre, 2002
Convegno in Camera di Commercio Turismo come motore dello sviluppo
Il “petrolio” di Cremona è nel turismo. Ma questi giacimenti che possono alimentare lo sviluppo, fino ad ora, non sono stati ancora adeguatamente utilizzati.

Convegno in Camera di Commercio Turismo come motore dello sviluppo
Il primo passo è elaborare una “visione” comune
Il “petrolio” di Cremona è nel turismo. Ma questi giacimenti che possono alimentare lo sviluppo, fino ad ora, non sono stati ancora adeguatamente utilizzati. Ne sono convinti tutti i relatori che, ieri mattina hanno partecipato al convegno promosso da Ascom in Camera di Commercio. Claudio Pugnoli, sin dalle prime parole ha espresso la necessità di cambiare rotta. “ A Villa Erba, alla Conferenza Nazionale del Turismo, si è detto che il turismo è una Cenerentola che sta aspettando il principe azzurro. Anche Cremona sta aspettando il suo principe azzurro che la svegli dal torpore e dall'indifferenza”. “Il turismo – continua - può essere e dovrà essere per l'intero territorio provinciale una risorsa importante, una risorsa fino ad ora poco percepita e quindi poco sfruttata, che necessita di investimenti e, soprattutto impegno, passione, competenze, voglia di mettersi in gioco”. I dati di partenza sono sconfortanti. La Provincia di Cremona, la provincia intera, è la 101° su 107 per ricettività totale. Le presenze, sempre in provincia, negli anni passati sono state poco più di 330.000 e la permanenza media di coloro che fruiscono delle nostre strutture ricettive è di 1,8 giorni. Come noi solo Enna e Lodi (che evidentemente soffre della vicinanza di Milano ). Peggio di noi nessun altra provincia; meglio di noi tutte le altre; la media italiana è 3,9gg. Ciò avviene in una regione che è la 6° per presenze totali (28 milioni ) e al confine di province - MI e BS - che possono vantare rispettivamente 10 milioni e mezzo e 8 milioni di presenze. “Qualcosa di meglio – continua - sta avvenendo nel 2010, ma non tale da farci fare balzi significativi nelle graduatorie nazionali o regionali e da giustificare ottimismi da parte di chicchessia. La situazione rimane sempre oltremodo difficile e i nostri associati denunciano costantemente gravi difficoltà, perdite di fatturato, di competitivita del sistema e di affanno del comparto. Non dimentichiamo Basilea 3”.
Sulla strategia da seguire è intervenuto il presidente della Camera di Commercio Giandomenico Auricchio: “La sfida che dobbiamo cogliere è quella del corretto posizionamento sui mercati italiani e internazionali. Una sfida che passa non solo dalla competitività delle imprese ricettive, oggi già impegnate ad offrire servizi migliori a tariffe concorrenziali, ma, soprattutto, dalla sinergia tra istituzioni e mondo economico per meglio valorizzare e comunicare le nostre eccellenze. Fare sistema è sicuramente la strategia vincente per raggiungere obiettivi importanti. Lavoriamo insieme perché gli elementi identificativi del brand Cremona possano diventare motore di un processo ampio e coinvolgente nel quale il territorio si possa riconoscere e presentare al mondo come un unicum”. Per il presidente della Fondazione Stradivari Paolo Bodini è il momento delle scelte: Cremona deve scegliere la propria vocazione, puntare sulla specializzazione. “Anche la definizione di città della Musica è, di per sé, tropo estesa. – spiega il presidente Bodini - . Invece questa è la città della liuteria”. Ed invita, da subito, a lavorare per il museo del violino. Occorre iniziare una azione di marketing efficace, già dai prossimi mesi. Poi invita a creare strutture che, destinate soprattutto ai giovani, creino possibilità di incontro, nella nostra città tra i musicisti e i liutai. E, pur non citato esplicitamente, sembra una esortazione a recuperare il progetto del parco dei monasteri. “La liuteria è la nostra punta di diamante, il cuneo che ci può aprire nuove strade – conclude – Cremona deve crederci fino in fondo, più di quanto non abbia fatto fino ad oggi”.
Per gli amministratori, invece, si sta marciando nella direzione giusta. Il sindaco Perri volge lo sguardo ai miglioramenti di questa prima parte del 2010 che ha portato ad una crescita, per il turismo in città, oltre ogni aspettativa. Spiega che servono competenze specifiche, come il city manager ed esorta ad una più attenta partecipazione alle fiere. “Perché - spiega – siamo attenti a cercare il pubblico che arriva dall’oriente o dagli Stati Uniti e dimentichiamo di essere attenti ai mercati dei paesi vicini, come Francia, Svizzera e Austria che più facilmente potrebbero raggiungere la nostra città”.
Invece il valore del workshop è stato ribadito da Giandomenico Auricchio ed anche il presidente della provincia Massimiliano Salini e il suo vice Federico Lena ne hanno elogiato l’importanza.
Anche Antonio Piva, presidente di CremonaFiere difende l’idea di differenziare l’offerta, valorizzando le vetrine capaci di far conoscere la nostra offerta turistica. Passa in rassegna i numeri dello’Ente Fiere, ormai attivo per centocinquanta giorni l’anno, capace di richiamare quasi duecentocinquantamila visitatori. “Solo al nostro sito internet – continua – quest’anno abbiamo ricevuto novecentomila contatti”. Ma a frenare la crescita, per il presidente di CremonaFiere è la scarsa offerta del territorio.
Stefano Maullu, assessore Regionale, invita a superare i localismi, a far sistema con le altre realtà lombarde. “Basta pensare al bacino di offerta di Milano e della Provincia – continua -. Numeri che potrebbero, da soli, rilanciare il turismo a Cremona. Ma per raggiungere questo obiettivo occorre puntare sulla trasversalità”.
Anche Eugenio Magnani, arrivato da Roma in rappresentanza del Ministro Brambilla elogia Cremona, parla di “uno dei gioielli d’Italia”. Ed invita i giovani a riscoprirne il fascino, perché solo dalla condivisione dil storia ed identità locale può nascere lo stimolo a metter a punto percorsi emozionali capaci di conquistare il visitatore. In conclusione del convegno, dopo l’audizione del Vesuvius, grazie al mastro Andrea Mosconi è stata presentata la nuova guida multimediale realizzata da Ascom e Aemcom.
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TURISMO A CREMONA – intervento del presidente Pugnoli
Saluto tutti i partecipanti, le autorità civili e militari e ringrazio quanti questa mattina sono presenti, i relatori, e innanzitutto: l'assessore regionale Stefano Maullu e il dott. Eugenio Magnani, per il Ministero del Turismo. Improvvisi e irrevocabili impegni impediscono al ministro Brambilla di essere oggi a Cremona, ma sono certo che potremo ospitarla presto in un'altra occasione. Esprimo sincera riconoscenza a Confcommercio Lombardia, per aver voluto essere al nostro fianco, rendendo possibile questo convegno. Molti amici, da Milano, hanno voluto essere presenti. A loro rivolgo il mio saluto affettuoso. Grazie anche alla professoressa Magda Antonioli, docente dell'Università Bocconi e moderatrice della tavola rotonda. Il ministro Brambilla, a Villa Erba, alla Conferenza Nazionale del Turismo, ha detto che il turismo è una Cenerentola che sta aspettando il principe azzurro. Anche Cremona sta aspettando il suo principe azzurro che la svegli dal torpore e dall'indifferenza. Questo convegno mi auguro contribuisca allo scopo. Il turismo può essere, infatti, e dovrà essere per l'intero territorio provinciale una risorsa importante, una risorsa fino ad ora poco percepita e quindi poco sfruttata, che necessita di investimenti e, soprattutto impegno, passione, competenze, voglia di mettersi in gioco. Caratteristiche che non mancano e mai sono mancate a noi di Ascom - Confcommecio, ma che spesso non hanno trovato sufficiente appoggio nella Pubblica Amministrazione locale, specie negli anni passati. I dati sconfortanti dell'Annuario del Turismo redatto dal T.C.I. descrivono impietosamente la nostra realtà. Da lì dobbiamo partire per tentare di recuperare il terreno fin qui perduto, consci che il Turismo non aspetta; viaggia a tempo di internet ( e i nostri siti non sono proprio quanto di meglio si possa trovare ). La Provincia di Cremona, la provincia intera, è la 101° su 107 per ricettività totale ( il 72% è ricettività alberghiera, ottenuta con una cinquantina di alberghi e 3250 posti letto, con un tasso di occupazione del 34% - VE, BZ, MI sono al 40%, BS al 35,5%, ROMA al 56,5% prima in Italia). Le presenze totali, sempre in provincia, negli anni passati sono state poco più di 330.000 e la permanenza media di coloro che fruiscono delle nostre strutture ricettive ( 180.000 ) è di 1,8 giorni. Come noi solo Enna e Lodi (che evidentemente soffre della vicinanza di Milano ). Peggio di noi nessun altra provincia; meglio di noi tutte le altre; la media italiana è 3,9gg. Ciò avviene in una regione che è la 6° per presenze totali ( 28 milioni ) e al confine di province - MI e BS - che possono vantare rispettivamente 10 milioni e mezzo e 8 milioni di presenze. Qualcosa di meglio sta avvenendo nel 2010, ma non tale da farci fare balzi significativi nelle graduatorie nazionali o regionali e da giustificare ottimismi da parte di chicchessia. La situazione rimane sempre oltremodo difficile e i nostri associati denunciano costantemente gravi difficoltà, perdite di fatturato, di competitivita del sistema e di affanno del comparto. Non dimentichiamo BASI LE A 3 !!! In questo contesto credo utile mettere a fuoco soprattutto i segni meno, ciò che non va o non è riuscito, i problemi tutt'ora aperti, molti dei quali noti da tempo a tutti coloro che si occupano di Turismo. E’ il momento di dirci che la questione è anche culturale e che è inconcepibile che in un paese come l'Italia, in una provincia come la nostra, in una città come Cremona vengano messi pochi soldi nel Turismo, nonostante ad ogni occasione lo si definisca il nostro petrolio. Si parla di Turismo come di una risorsa importante, di rilancio, di valorizzazione, di sostegno, di sviluppo, di concertazione, ma non c'è paragone con quanto altre province o comuni capoluogo di provincia fanno e investono. Ma quel che è peggio è che non solo non si mettono in campo risorse, ma nemmeno politiche strutturali. Si pensa al Turismo come a qualcosa di etereo, immateriale, ma il Turismo ha bisogno di buone infrastrutture, di strade, di ferrovie, di trasporti celeri oltre che di un sistema alberghiero ed extraalberghiero ben tenuto, di operatori motivati, di personale formato, di urbanistica, di credito. Il Turismo è fatto di tanti mestieri, anche umili se vogliamo, ma anche di grandi scelte strutturali. Il Turismo è il settore, anche per Cremona e la sua provincia, con il maggior potenziale di crescita, che non delocalizza e che può diventare il motore della ripresa. Per questo, maggiori risorse, le maggiori risorse devono andare a questo settore e agli imprenditori che vi operano. Un altro dato a questo proposito: Siamo solo centesimi su 110 comuni italiani turisticamente sostenibili, cioè quelli che spendono di più e meglio nel turismo. In classifica siamo surclassati proprio dalle città a noi più vicine: Mantova è settima e Piacenza ottava. I dati, ricavati dalla "graduatoria dei Comuni Italiani turisticamente sostenibili in relazione alla spesa pubblica locale: tra progetti e prospettive future", restituisce una prospettiva preoccupante, perché Cremona potrebbe fare molto di più e meglio. Da qui occorre ripartire. Con nuove idee, con rafforzate sinergie tra tutti i portatori di interesse. Se non agiamo bene e, in tempi ristretti, rischiamo che la forbice con gli altri territori si ampli a dismisura e non sia recuperabile. Per riuscirci dobbiamo metterci in gioco: la rendita è finita e i vecchi modelli sono superati, la concorrenza è globale, il primo comandamento è la qualità, in tutte le sue espressioni. Ancora più che in passato occorre individuare una visione, un obbiettivo talmente ambizioso e coinvolgente da sembrare quasi un'utopia per la cui realizzazione valga la pena impiegare tutto il tempo e le risorse finanziarie e intellettuali di cui si è capaci. Cremona ha caratteri forti da esprimere: l'arte, la musica, la gastronomia, la natura, le città murate e il fiume, solo per citarne alcuni, e un marchio (brand), che è patrimonio solo nostro e che altre città e altri territori ci invidiano e che meglio di noi sfrutterebbero: la liuteria e i grandi liutai. Attorno a queste eccellenze bisogna essere capaci di costruire uno spazio di vita dove i turisti possano trovare qualcosa di unico, di autentico, di irripetibile; un luogo cioè, che nessuno può fare a meno di visitare, e comunicarlo e promuoverlo. Ecco cos'è la visione. Riusciremo a vincere la sfida se, consapevoli delle nostre potenzialità, sapremo chiederci cosa cerca un turista quando viaggia, quando viene a Cremona. E soprattutto: perché deve venire a visitare il nostro territorio? Quali sono i "valori" che possono spingerlo? Ecco perché si deve fare rete, nessuno di per sé è capace di dare una risposta esaustiva e completa. Guardo al settore che rappresento. Gli albergatori e i ristoratori possono offrire la migliore qualità del mondo. Ma un turista non arriva a Cremona solo per dormire. E non viene, allo stesso modo, solo per mangiare. Ma tutti insieme offriamo qualcosa di più complesso, addirittura immateriale: il piacere di scoprire e vivere Cremona. Ciascuno di noi, per la parte che gli compete, vende un luogo. Questo per dire che il fare squadra è una sinergia obbligata, senza alternative. Occorre una solidarietà assoluta: mettendo come primo obiettivo l'interesse di un territorio, rasserenati dalla consapevolezza che c'è corrispondenza diretta con i vantaggi che ne deriveranno anche le singole imprese. Lavoriamo dunque, da subito, per vincere la sfida e concretizzare la visione, così da rendere possibile la realizzazione di ciò che oggi può ancora apparire un sogno: fare del turismo un motore dello sviluppo locale. D'altronde il turismo vende soprattutto sogni. Grazie.
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Turismo a Cremona, una risorsa da potenziare
Cremona, 25 ottobre 2010

E’ con vivo piacere che porto il saluto della Camera di Commercio a questo convegno sul turismo a Cremona.
Bene ha fatto il Presidente Pugnoli a organizzare questo incontro che vuole sottolineare l’importanza del turismo come risorsa strategica.
Che il turismo sia davvero una risorsa prioritaria ai fini della crescita territoriale e strumento in grado di creare sviluppo, incremento del PIL e dell’occupazione è una convinzione che accomuna istituzioni, associazioni di categoria, imprenditori.
In questa direzione ci siamo mossi come sistema Cremona e molto è stato fatto.
Voglio qui ricordare solo due progetti sui quali come Camera di Commercio abbiamo fortemente creduto, impegnandoci affinché musica, liuteria, arte organaria costituissero davvero beni da mettere in circolo, elementi di attrazione in grado di sviluppare valori economici indispensabili per lo sviluppo del territorio.
Mi riferisco al recente workshop sul turismo musicale, tenutosi a fine settembre, che ha visto 28 tour operator operanti nel comparto del turismo musicale e culturale provenienti da tutta Europa e dall’Asia incontrare una quarantina di nostri operatori. Un evento che ha evidenziato le grandi potenzialità turistiche del territorio nel segmento musicale.
L’altro progetto è la realizzazione del Distretto della Musica - che individua la musica come brand identificativo del territorio - che, proprio qualche giorno fa, a conferma della sua validità, ha ricevuto il sostegno della Fondazione Cariplo.
E’ vero, il nostro territorio presenta indicatori senz’altro meno performanti di altre realtà economiche, ma è altrettanto vero che abbiamo grandi potenzialità non ancora a pieno sfruttate.
Vorrei darvi alcuni dati che fotografano il “peso” del turismo nella nostra provincia:
• una recente ricerca dell’Università Cattolica ha stimato in un 6,56% il peso del turismo sul valore aggiunto provinciale (contro una media italiana del 10%)
• è di oltre 59 milioni di euro, secondo i dati dell’Osservatorio provinciale sul turismo ISNART, il valore dei consumi generati dai turisti in provincia di Cremona. Consumi che, lo sottolineo, ricadono non solo nel settore turistico ricettivo e della ristorazione, ma anche sull’industria manifatturiera (oltre 8 milioni) e sul comparto agroalimentare (oltre 7 milioni di euro).
Non è poco.
Certamente molto dipende dalla capacità del territorio di offrire occasioni di consumo e di spesa moltiplicando le possibilità di attività e visita.
Perché ciò avvenga occorre rafforzare la rete di offerta creando sinergia tra le filiere turistica, agroalimentare e culturale.
Sono proprio questi i fattori di offerta su cui puntare.
Oggi chi viaggia non vuole solo vedere luoghi, ma anche vivere atmosfere diverse, provare emozioni, acquisire esperienze, poter apprezzare l'unicità di prodotti nati dalle mani dell'uomo e dalla terra. Ho visto in questi giorni le immagini dei milioni di visitaori in fila nel padiglione italiano dell’Expo di Shanghai per ammirare la maestria dei nostri maestri liutai e ne sono rimasto profondamente colpito.
Ecco dunque che i sapori, la musica, l'artigianato e le tradizioni del nostro territorio possono diventare un simbolo straordinario di arricchimento, sia dal punto di vista delle conoscenze che delle emozioni.
Anche l’accoglienza turistica rappresenta un nostro punto di forza: secondo i dati dell’Osservatorio provinciale sul turismo è di 8/10 la valutazione dei clienti della nostra offerta ricettiva.
Un risultato ottimo che tiene conto dell’impegno profuso in questi anni per sostenere la qualità dell’accoglienza. Mi riferisco al progetto 'Ospitalità italiana' dell’ISNART attraverso il quale nel 2010 sono state certificate 96 strutture ricettive del territorio.
Certamente molto c’è ancora da fare: ad esempio sul fronte della diversificazione dei canali promozionali e di commercializzazione.
Intercettare nuovi segmenti e mercati turistici, in particolare quelli ad alto reddito e quelli interessati al turismo musicale - fornendo la possibilità di prenotare direttamente online – è una delle vie da percorrere.
Anche una presenza maggiore sui cataloghi dei grandi buyer stranieri rappresenta un’opportunità da sfruttare meglio.
Cremona può crescere ancora.
Ad esempio sul segmento delle vacanze “di svago”, puntando a prolungare la permanenza dei turisti nelle strutture della nostra provincia.
Gli ultimi dati parlano chiaro. Dopo aver realizzato, nel secondo trimestre 2010, il tasso di occupazione delle camere più elevato in Lombardia con il 63,2% (+12,7% rispetto allo stesso periodo del 2009), anche il saldo del trimestre estivo ha visto per Cremona un significativo incremento del 9,6% rispetto all’anno precedente, con un tasso di occupazione delle camere del 58,3%.
Attraverso il sostegno a eventi culturali e musicali che hanno vitalizzato e animato il territorio, abbiamo portato anche in estate i turisti a soggiornare una notte in più, passando dalle 3 alle 4 notti, e le sole attività ricreative e culturali hanno prodotto consumi per circa 2,2 milioni di euro nell’anno.
Risultati che fanno ben sperare per il futuro.
Sappiamo che l’offerta di eventi è l’attrazione turistica che sta crescendo più velocemente negli ultimi anni e sta assumendo un ruolo fondamentale nelle politiche di marketing turistico e di marketing territoriale.
Se attualmente i visitatori italiani vengono nella nostra provincia innanzitutto per motivi di lavoro (25,3%), tra le motivazioni “di svago” sono proprio gli eventi culturali a spingere il 24,5% dei turisti, quota che per gli stranieri sale al 30%.
La ripresa economica – di cui si intravedono segnali incoraggianti - è un’occasione che gli operatori della nostra provincia devono cogliere.
Sono in arrivo dalla Regione quasi 1,4 milioni di euro che veicoleranno investimenti per interventi di riqualificazione delle nostre strutture ricettive per 3,5 milioni di euro. Un buon risultato per la nostra provincia, che pur avendo un peso percentuale sul contesto lombardo del 3%, è riuscita ad ottenere circa il 12% delle risorse disponibili.
La sfida che dobbiamo cogliere è quella del corretto posizionamento sui mercati italiani e internazionali.
Una sfida che passa non solo dalla competitività delle imprese ricettive, oggi già impegnate ad offrire servizi migliori a tariffe concorrenziali, ma, soprattutto, dalla sinergia tra istituzioni e mondo economico per meglio valorizzare e comunicare le nostre eccellenze.
Fare sistema è sicuramente la strategia vincente per raggiungere obiettivi importanti.
Lavoriamo insieme perché gli elementi identificativi del brand Cremona possano diventare motore di un processo ampio e coinvolgente nel quale il territorio si possa riconoscere e presentare al mondo come un unicum.
L’appuntamento con Expo 2015 è ormai alle porte: dobbiamo farci trovare pronti.

 


       



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