15 Settembre, 2002
Brunetta chiama....Formigoni risponde!
I tagli nella sanità lombarda ridurranno i servizi
Brunetta chiama....Formigoni risponde!
I tagli nella sanità lombarda ridurranno
i servizi
Il Ministro Brunetta, nei giorni scorsi,
ha annunciato, con toni trionfalistici il
taglio di trecentomila posti di lavoro nella
pubblica amministrazione fino a tutto il
2013.
Nulla di nuovo, si potrebbe affermare, in
quanto le scelte del Governo negli ultimi
anni sono state improntate ad un sistematico
"smantellamento" della Pubblica
Amministrazione e dei servizi erogati. E'
utile però ricordare che quei tagli, oltre
a non dare futuro a migliaia di giovani donne
e uomini in cerca di lavoro, anche professionalizzato,
provocano una ricaduta importante sul funzionamento
e l'efficienza dei servizi pubblici.
Un esempio? Regione Lombardia, accogliendo
per prima il suggerimento del Ministro, ha
deliberato, nella riunione di Giunta di due
giorni fa, i piani di assunzione - i cosiddetti
"fabbisogni d'organico"- per l'anno
2011 per le Aziende Ospedaliere e le ASL
della nostra Regione.
Appaiono, a prima vista, come numeri importanti:
* nelle Aziende Ospedaliere: 2.591 assunzioni
per le qualifiche di infermieri, tecnici
ed amministrativi e 953 figure mediche;
* nelle 15 ASL: 308 assunzioni per le qualifiche
tecniche e 156 assunzioni di medici;
Peccato che questi stessi numeri siano stati
ridotti da Regione Lombardia anche fino al
75% rispetto al fabbisogno dichiarato dai
singoli responsabili di Aziende Ospedaliere
o ASL!
Con questi numeri non si stabilizzeranno
i tantissimi precari e precarie che da anni
aspettano un posto di lavoro dignitoso, non
verrà coperto il turn-over per pensionamenti
previsto e ancor più prevedibile dopo la
manovra finanziaria di agosto; non verranno,
in molti casi, garantiti i servizi sanitari
e socio-sanitari nella nostra regione.
E ancora: come si coniuga questa scelta con
il Piano Socio-Sanitario Regionale, all'approvazione
del Consiglio Regionale nelle prossime settimane,
che stando alle dichiarazioni degli Assessori
è stato costruito all'insegna dell'efficientamento
del servizio sanitario regionale? Se tutto
passa attraverso la riduzione dei costi del
personale, piuttosto che il continuo ricorso
al personale delle cooperative per coprire
servizi, o ancora attraverso l'esternalizzazione
dei servizi, crediamo che si possa parlare,
più che di efficienza dei servizi, di taglio
dei costi!
Dichiariamo tutta la nostra preoccupazione:
queste scelte avranno ricadute pesanti soprattutto
sulle fasce più deboli della popolazione,
produrranno un peggioramento, e crediamo
in qualche caso anche la chiusura di alcuni
servizi, magari proprio quelli di cui si
sente maggiormente il bisogno nel territorio,
mentre peggioreranno le condizioni di lavoro
del personale sanitario e medico, precario
e non.
Crediamo che la scelta non possa essere quella
annunciata: a nostro avviso ci sono spese
e sprechi che si possono tagliare a favore
della qualità dei servizi, per la stabilizzazione
dei precari, per qualificare il ruolo pubblico
nella gestione sanitaria e socio-sanitaria
nella Regione Lombardia.
Investire in salute non può che essere una
priorità, così come investire in servizi
può significare, per i cittadini e le cittadine,
rispondere ai bisogni, soprattutto per le
fasce più fragili o per coloro già pesantemente
colpiti dalla crisi economica.
La Regione più virtuosa per qualità ed efficienza
del suo sistema sanitario, come più volte
richiamato dal suo Presidente, si allinea
cosi alle scelte del Governo Berlusconi:
sono dunque questi i tanto sbandierati valori
dell'autonomia e del federalismo?
Sesto San Giovanni 28 ottobre 2010
http://www.cgil.lombardia.it
 
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