15 Settembre, 2002
Giuseppe Torchio: ho sottoscritto la petizione a difesa del Parco Morbasco Sud.
Altre attività sono cresciute in zona senza una vera e propria programmazione ed altre ancora si affacceranno presto sul mercato come l'area ex Umberto Piacenza Rimorchi di via Milano.
Giuseppe Torchio: ho sottoscritto la petizione
a difesa del Parco Morbasco Sud.
Altre attività sono cresciute in zona senza
una vera e propria programmazione ed altre
ancora si affacceranno presto sul mercato
come l'area ex Umberto Piacenza Rimorchi
di via Milano.
Piu' volte cittadini di via Trebbia, della
Parrocchia di Cristo Re e delle zone interessate
dall'intervento urbanistico che va sotto
il nome di Morbasco sud mi hanno interpellato
per un intervento in favore della mobilitazione,
ormai di un migliaio di cremonesi, molti
dei quali residenti in zona.
Ho sottoscritto la loro presa di posizione
osservando che le compensazioni conseguenti
all'intervento urbanistico, invece di finire
nel mare magnum delle entrate comunali avrebbe
dovuto essere orientato ad una serie di azioni
per il miglioramento ambientale e per lo
sviluppo delle aree compensative di verde
pubblico a favore dei residenti nella zona.
Non che questo potesse essere 'benedetto"
dai firmatari delle petizioni che non vogliono
l'insediamento ma almeno avrebbe potuto contribuire
a ridurre il fortissimo impatto sociale unito
ad una vera e propria reazione popolare che
si e' via via ingigantita in un'area della
città che, da diversi decenni, convive con
la raffineria e con problematiche recentemente
rese piu' acute dai fenomeni di inquinamento
e di forte allarme sociale (canottieri, quartiere,
opinione pubblica). Non e' quindi una questione
che possa essere tirata a destra o a manca
da questo o quel partito, ma una questione
reale.
Oltretutto in una situazione di per se' gia'
molto reattiva, quindi in forte preallarme
e al riguardo durante l'inaugurazione del
significativo intervento della Fondazione
Moreni piu' di un intervenuto ha rilevato,
in privato, la forte vicinanza alla raffineria.
Altre attività sono cresciute in zona senza
una vera e propria programmazione ed altre
ancora si affacceranno presto sul mercato
come l'area ex Umberto Piacenza Rimorchi
di via Milano.
Quale politica urbanistica si sta pensando
per questa area della città? Anche alla luce
del mancato finanziamento del progetto con
fondi europei di disinquinamento e di reindustrailizzazione
dell'area Golena Aperta Tamoil, a monte ed
a valle della raffineria, a breve si potra'
porre una nuova visione di tutto il comparto
di Porta Po con un ridisegno delle scelte
e delle politiche di destinazione urbanistica
della citta'.
Da oltre 10 anni (1998) si doveva dar vita
alla nuova centrale elettrica della Tamoil,
non piu' ad olio pesante.
La scelta e' stata sostenuta dalle amministrtazioni
di Comune e Provincia e Aem ha offerto la
sua partnership per realizzare il teleriscaldamento
in tutta l'area Nord Ovest della città ma
Tamoil non ha a tuttoggi risolto l'enigma
insieme a quello dell'introduzione di una
linea di produzioni piu' ecologiche, nonostante
l'ok pervenuto, con grave ritardo, dal Ministero
dell'Ambiente.
Ora la vicenda rischia di degenerare verso
la dismissiòne della raffineria che potrebbe
essere confinata al ruolo di semplice deposito.
Allora e' evidente la necessita' di fare
il punto su quest'area della citta', limitrofa
anche ad importanti contenitori come l'area
delle ex caserme ed ex conventi per le quali
le nuove amministrazioni di Comune e Provincia
hanno buttato venti anni di programmazione,
interventi e finanziamenti di recupero, compreso
S.Monica per cui viene azzerata la destinazione
per la Facolta' di Musicologia per farne,
invece, la sede della nuova Provincia o il
Magazzino Carri per il quale Arcus ha assegnato
un contributo di un milione di euro.
Ecco perche' l'approccio alla problematica
Morbasco sud e' destinata ad inserirsi in
un contesto piu' ampio, in una "Cremona
che fare?" che ha bisogno di ragionamento
piu' che di prove muscolari, di calma, di
riflessioni e di decisioni condivise, piu'
che di decisionismo vuoto da parte di questa
o di altre Giunte locali.
Ora e' opportuno uno stop ed un ricorso anche
al confronto con i cittadini del quartiere
che non possono essere bollati di appartenere
alla sinistra solo perche' pongono problemi
reali.
E la politica deve sedersi ad ascoltare,
riflettere e poi fare delle proposte all'alltezza
delle forti trasformazioni in atto, delineando
un quadro di riferimento tra dieci-venti
anni per la nostra città
Giuseppe Torchio
Consigliere Provinciale
cr 1-11-2010
 
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