15 Settembre, 2002
"L' acqua non si vende!" - Richiesta moratoria e commento proposta Legge Regionale
Secondo questo progetto di legge infatti le competenze delle Autorità d'Ambito (AATO), dal primo gennaio 2011 passeranno alle Province.
"L' acqua non si vende!" - Richiesta
moratoria e commento proposta Legge Regionale
Secondo questo progetto di legge infatti
le competenze delle Autorità d'Ambito (AATO),
dal primo gennaio 2011 passeranno alle Province.
La Giunta Regionale Lombarda riprova a demolire
l'assetto democratico dei servizi pubblici
locali: il 26 ottobre ha approvato un disegno
di legge che sancisce ufficialmente l'espropriazione
dei Comuni dalla loro legittima titolarità
sui servizi pubblici locali, favorendo in
tal modo la loro privatizzazione forzata.
Secondo questo progetto di legge infatti
le competenze delle Autorità d'Ambito (AATO),
soppresse per legge dall'attuale governo
nell'ultima finanziaria, dal primo gennaio
2011 passeranno alle Province. Evidente la
volontà del presidente Salini (coautore del
testo assieme ad altri due colleghi) di scippare
i sindaci del suo territorio del potere decisionale,
visto che non è riuscito a convincerli “con
le buone”. Ai comuni (che ricordiamo sono
i titolari del servizio) vengono lasciati
ruolo e poteri del tutto insufficienti ad
assicurare una reale responsabilità sull'andamento
del servizio, visto che (tra l'altro) il
parere dei sindaci sarà obbligatorio (buona
cosa) ma, guarda caso, non vincolante e visto
che comunque essi non potranno occuparsi
della gestione del servizio. Questa verrà
comunque affidata ai sensi del famigerato
“decreto Ronchi” (articolo 23bis l. 135/2008,
come modificata dalle l. 166/2009): in base
ad esso, se non interverranno fatti nuovi,
l'ingresso dei privati nelle aziende di gestione
sarà inevitabile.
In agosto, in occasione del primo maldestro
tentativo attuato dalla giunta regionale,
tanti sindaci di ogni colore politico insorsero
insieme ai comitati di cittadini: ora che
il quadro è più chiaro e che il furto di
potere attuato a loro danno è scritto nero
su bianco, addirittura l'ANCI Lombardia prende
duramente posizione contro il progetto, unendosi
allo sdegno di tanti cittadini, alcuni (e
sempre di più) rappresentati dal Forum Nazionale
dei Movimenti per l'Acqua.
Va ricordato che il decreto Ronchi è da tempo
sotto giudizio per incostituzionalità (a
dicembre è atteso il verdetto della Corte
Costituzionale) e oggetto di referendum abrogativo
che si terrà nella prossima primavera: questa
accelerazione è un evidente tentativo di
rubare i buoi prima che qualcuno possa chiudere
la porta.
1milione400mila cittadini italiani – 237mila
lombardi – hanno firmato per chiedere tramite
il referendum una gestione pubblica e partecipata
dell’acqua. Il Comitato Nazionale Promotore
dei Referendum, alla luce del consenso record
raccolto, chiede fino al voto referendario
una moratoria dell'applicazione delle normative
nazionali, specialmente in relazione alle
gare di affidamento del servizio e alla soppressione
delle Autorità d'Ambito.
Sdegnati per il brutto modo di fare politica
che ormai alberga nei loro territori, i Comitati
per l’Acqua Pubblica della Lombardia aprono
un periodo di mobilitazione straordinaria
che si concretizzerà in varie iniziative
locali e regionali. Come primo atto riteniamo
che sia giusto far sentire la nostra voce
agli autori di questo tentativo di furto,
con una manifestazione aperta a tutte le
associazioni e a tutti i cittadini che riconoscono
l’acqua come un bene comune da gestire e
tutelare tramite enti di diritto pubblico,
senza possibilità di speculazioni da parte
di nessuno. L'appuntamento (cui ha dato immediato
sostegno la CGIL Lombardia) è a Milano per
la mattina di sabato 13 novembre, con modalità
che verranno definite nei prossimi giorni.
Il Comitato Acqua Pubblica di Cremona sarà
presente e invita cittadini ed associazioni
a unirsi a lui: questi sono i momenti in
cui la partecipazione attiva dei cittadini
deve spiegarsi in tutta la sua potenzialità.
L'acqua di tutti è nelle nostre mani: difendiamola
e restituiamola ai cittadini.
Perché si scrive acqua ma si legge democrazia.
Giampiero Carotti
Soresina
 
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