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15 Settembre, 2002
Jump! Roberto Catucci è un artista molto interessante, timido e riservato che però rivela un percors
Organizza CRAC Centro Ricerca Arte Contemporanea

CRAC Centro Ricerca Arte Contemporanea
associazione non profit
del Liceo Artistico Statale Bruno Munari - Cremona
press release – novembre 2010
TITOLO DELLA MOSTRA: Jump!
ARTISTA: Roberto Catucci
CURATORI: Dino Ferruzzi, Gianna Paola Machiavelli
INAUGURAZIONE: giovedì 11 novembre 2010, h. 18
APERTURA AL PUBBLICO: dal 12 al 30 novembre 2010
ORARI DI APERTURA:
da lun. a ven. ore 10.00 – 16.00 sab. ore 10.00 – 13.00 e su app., festivi chiuso
PATROCINI: Comune e Provincia di Cremona, Ufficio Scolastico Provinciale di Cremona
SEDE e INFORMAZIONI:
CRAC Centro Ricerca Arte Contemporanea
Liceo Artistico Statale "Bruno Munari"
Via XI Febbraio 80 – Cremona
tel/fax 0372 34190 – cell. 347 7798839
crac.cremona@artisticomunari.it
www.crac-cremona.org
Roberto Catucci è un artista molto interessante, timido e riservato che però rivela un percorso solido tutto da scoprire. Al CRAC presenta una serie di sculture a parete, dalle forme geometrico-astratte, realizzate con legno ad intarsio di essenze varie, wengè e ebano, frutto degli ultimi due anni di ricerca.
Per l’installazione, l’artista ha volutamente ripulito lo spazio espositivo, rendendo completamente bianco anche il pavimento, una ricerca di uno stato mentale che potesse favorire un’immersione totale del fruitore in un’architettura di luce espansa. Attraverso questo piccolo esercizio zen, le opere emergono come fratture del bianco, rivelando tutta l’ambiguità percettiva di cui sono cariche.
Ad un osservatore superficiale, le opere di Roberto Catucci potrebbero apparire come un disegno geometrico bidimensionale, costituito da forme poligone, chiare e scure, delimitate da lati spigolosi e taglienti. Ma dopo qualche istante, queste geometrie si riorganizzano alla vista, la particolare costruzione ottenuta con i legni, rivela superfici cariche di informazioni visive ambigue, ci si trova ad esplorare uno spazio tridimensionale, scandito da moduli allineati, che configura un sistema astratto e imprevedibile. In effetti il nostro sguardo è mosso da irrequietezza, l’azione dinamica suscitata dalla superficie ci dice della deliberata rottura di simmetria, dell’ambiguità percettiva che implica una frattura, uno scarto, una discontinuità e un capovolgimento delle nostre ripetitive certezze.
La poetica di Roberto Catucci è vicina all’azzeramento, forme essenziali, minimali, sempre in bilico tra rigore e stato degenerativo, parte del sistema naturale dell’essere e della materia.
La formazione dell’artista, rivela in modo significativo la pratica di anni di esperienza nella costruzione di modelli in scala per progetti d’architettura, una passione che ha coltivato e che gli ha permesso di acquisire un’alta competenza manuale e un rigore formale che, per questo genere di prodotti, deve necessariamente essere restituito con grande precisione di particolari. Così le sue opere sono delle piccole preziose architetture, frammenti di stati mentali dilatati, geometrie infrante.
Jump! è il titolo della mostra e l’opera che inizia la serie, un invito a fare un salto al di là di una rassicurante visione quotidiana, a rompere i nostri abitudinari confini mentali.
Tower of Mind sono le torri del pensiero, le solide " torri " della nostra psiche che devono essere necessariamente aggirate per non permettere al pensiero di essere messo in scacco, intrappolato
dalle false certezze. Confront è un trittico composto da geometrie semplici che allude al confronto delle tre religioni monoteiste, un tentativo di dialogo, un faccia a faccia serrato nella speranza di produrre, nella diversità dei sistemi, nuove simbologie e nuove geografie relazionali. Balance, è la ricerca instabile dell'equilibrio tra pensiero e azione, Power ci rivela un sistema centrato e piramidale, una simmetria caratterizzata da rigide strutture e leggi fondamentali che regolano il comportamento del mondo fisico e umano. Linearize è una linea orizzontale di 214 cm. costruita utilizzando legno intarsiato di una serie di essenze varie provenienti dai diversi continenti. L’artista ci invita a prendere delle decisioni, a trovare una posizione che deve necessariamente coincidere con lo stesso piano dell’altro. Element allude ai quattro elementi, alle forze che si manifestano attraverso la trasformazione del proprio stato, forse è il tentativo di conciliare gli umori instabili della materia-energia. Alla fine del percorso l’artista ci presenta Work for Peace, un esercizio di lavoro per la pace, costruito con ritagli di foto stampate su pvc, un invito a ricomporre un puzzle infinito del quale si sono perse le regole, al quale tutti sono invitati a partecipare.

 


       



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