15 Settembre, 2002
PROROGATA SINO AL 6 GENNAIO 2011 LA MOSTRA "DAGLI SCAVI ALLA TELA"
I visitatori potranno ammirare le splendide nature morte e gli interni di chiesa di uno dei più famosi artisti contemporanei olandesi
PROROGATA SINO AL 6 GENNAIO 2011 LA MOSTRA
"DAGLI SCAVI ALLA TELA"
AL MUSEO ARCHEOLOGICO DI SAN LORENZO
Vista la risposta molto positiva del pubblico,
gli organizzatori della
mostra "Dagli scavi alla tela"
-- personale di Henk Helmantel al Museo
Archeologico di San Lorenzo - hanno deciso
di prorogare la mostra fino
al 6 gennaio 2011.
I visitatori potranno ammirare le splendide
nature morte e gli interni
di chiesa di uno dei più famosi artisti contemporanei
olandesi, Henk
Helmantel, vincitore del premio Miglior Artista
dell'Anno 2008, anche
durante tutto il mese di dicembre nei consueti
orari: martedì -- venerdì
9 -- 13; sabato, domenica e festivi 14 -
18.
Si ricorda che per gruppi è prevista l'apertura
straordinaria anche in
orari diversi, da concordare con il Museo.
I gruppi potranno inoltre
prenotare visite guidate sia alla mostra
sia al Museo Archeologico.
In occasione della Festa del Torrone (19-21
novembre) sabato 20 novembre
e domenica 21 novembre la mostra sarà aperta
dalle 9 alle 18 con orario
continuato. Per informazioni: 0372-407775
o www.montaginediti.it
La mostra "Dagli scavi alla tela",
che presenta la pittura contemporanea
di Henk Helmantel al Museo Archeologico San
Lorenzo di Cremona, è stata
inaugurata il 9 ottobre scorso davanti a
un folto pubblico e in presenza
dalle autorità cremonesi a dal console generale
per i Paesi Bassi, Johan
Kramer. Il Consolato olandese ha, infatti,
fortemente desiderato la
realizzazione della mostra a Cremona per
far conoscere l'opera di uno
degli artisti contemporanei più significativi
nonché più quotati dei
Paesi Bassi. L'opera di Henk Helmantel, sebbene
di chiara
interpretazione contemporanea, porta in sé
gli echi della celeberrima
tradizione pittorica olandese, di maestri
come Rembrandt, Vermeer e
Saenredam, ma anche di un pittore moderno
come Mondrian.
Se la scena dell'arte contemporanea olandese
negli ultimi decenni è
stata dominata in particolare da un'arte
che sembrava lontana ormai dal
glorioso Secolo d'Oro olandese, l'opera di
Henk Helmantel, inserita in
quel filone della pittura contemporanea denominata
Realismo Olandese,
sembra andare controcorrente quando si distingue
proprio per il suo
legame con una tradizione che egli non rinnega,
ma senza imitarla,
interpreta a modo suo, con gli occhi di un
artista del XXI secolo. Ed è
proprio il rapporto con il passato che costituisce
anche il fil rouge
della mostra al Museo Archeologico San Lorenzo.
È qui, che le nature
morte di Helmantel composte da frutta e oggetti
antichi, riescono ad
instaurare uno stimolante dialogo con i reperti
archeologici del Museo.
Nello splendido museo, da poco aggiuntosi
al Sistema Museale di Cremona,
alcune delle opere più belle di Helmantel
sono per la prima volta in
Italia riunite in una mostra personale. Vetro
di età romana imperiale,
terracotta messicana, bronzi antichi, insieme
a castagne, uova e mele
appena colte, s'inseriscono in una pittura
figurativa in cui ogni
oggetto risulta indipendente e nello stesso
tempo parte integrante della
composizione. Ed è in quella sua specifica
collocazione che attira il
nostro sguardo, richiama l'attenzione su
di sé. La luce spinge alcuni
oggetti un po' più sullo sfondo, nell'ombra,
e tira in primo piano
altri, dentro di sé. È infatti la luce che
ordina gli oggetti e li
estrae. Il tempo passa, tutto si logora,
noi spariremo, ma in una luce
ferma, ecco, là vi sono per sempre i vetri,
per sempre quella ciotola,
per sempre quel contenitore. L'eterno è quiete.
Questo è ciò che si vede
nelle opere di Henk Helmantel. Nelle composizioni
helmanteliane non vi è
nessun chiacchierio allegro, si tratta di
un mondo serio, statico che si
trova in un equilibrio perfetto. È l'esperienza
estetica che conta come
conferma l'artista in una recente intervista:
"Mi affascina immensamente
l'epidermide degli oggetti che sono rimasti
per secoli sepolti nella
terra o che portano numerose tracce di usura.
Le storie intorno agli
oggetti che dipingo mi interessano,invece,
molto di meno. Ciò che mi
importa è piuttosto la loro qualità estetica
e l'esperienza estetica che
vivo mentre li osservo".
 
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