15 Settembre, 2002
IN MEMORIA DI LAMBERTO GRILLOTTI di G.Torchio
La Tua voce, rotta dalla malattia è ora la nostra, rotta dal pianto.
IN MEMORIA DI LAMBERTO GRILLOTTI
La Tua voce, rotta dalla malattia è ora la
nostra, rotta dal pianto.
Ci siamo incontrati in Consiglio Provinciale,
negli anni “80 quando hai contestato quel
contributo di 150 milioni per salvare la
“Pro Sus” perchè Ti piaceva il rigore amministrativo
anche se ben comprendevi le ragioni sociali
ed economiche di quella scelta per 200 dipendenti
e tanti produttori.
Così, su versanti opposti, è nato un rapporto
di amicizia vera, talvolta più diretta e
sincera di quella con gli amici di partito,
animata da rispetto e reciporoca stima, da
un carattere brillante, gioviale e leale.
Elementi rari che qualche competitore ci
ha rimproverato, quasi accusando il danno
arrecato da un saluto troppo esplicito al
congresso di Alleanza Nazionale.
Così come quando deputato e Tu da poco eletto
Sindaco mi chiamasti come relatore alla Fiera
Agricola di Santa Apollonia, un onore che
nemmeno gli amici democristiani mi avevano
riservato.
Poi, dopo la mia avventura parlamentare,
ci siamo ritrovati nell’Anci Lombardia, grazie
all’intuizione di Vittorio Sora che Ti volle
in esecutivo, primo e unico rappresentante
del Movimento Sociale. Lì abbiamo combattuto,
insieme, seppur diversi, dure battaglie per
la dignità e l’autonomia dei nostri Comuni.
Un elemento che è entrato prepotentemente
nel Tuo Dna e che Ti rendeva così anomalo,
simpatico e rock rispetto ad uno stereotipo
un po’ centralista e un pò statalista del
partito. Un valore che Ti ha fatto grande
anche nella difficile gestione delle massacranti
leggi finanziarie al Senato, di cui sei stato
mattatore e mediadore a livello elevato,
in tempi già difficili, delle esigenze locali.
Per questo hai avuto meno di quanto Ti meritassi
perchè, credimi, restammo basiti, tutti,
quelli di destra, di centro e di sinistra
quando, come spesso capita in politica, Ti
preferirono altre figure che poi non risposero
al territorio.
Ma non per questo Ti sei dato per vinto,
hai ripreso la battaglia per riconquistare
il Tuo Comune, non hai avuto paura a condividere
convintamente con noi della Provincia, un
“bianco” come me ed una “rossa” come Fiorella
Lazzari, la battaglia contro lo “squartamento”
che la “Brebemi bassa”, voluta dai milanesi,
avrebbe generato nel territorio rivoltano
e dell’alto cremasco.
E, credimi Lamberto, sei stato ammirevole
nella Tua voglia di vivere, di non darTi
per vinto a Rivolta, nei frequenti incontri
nel Tuo ufficio, con i Tuoi collaboratori
e durante le tante occasioni assembleari
quando, negli ultimi tempi la Tua voce flebile
e un po’ roca perchè rotta dalla malattia,
ci ammoniva, come sempre, con appelli accorati
e sinceri all’impegno di pensare, di riflettere
con coscienza, prima di decidere e di fare.
Un forte abbraccio dall’amico di sempre
Giuseppe Torchio
Cremona, 20 novembre 2010
 
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