15 Settembre, 2002
I CARE (mostra didattica in tempo reale)
L'istruzione universale non è attuabile attraverso la scuola. Né lo sarebbe di più se si ricorresse a istituzioni alternative
I CARE (mostra didattica in tempo reale)
L'istruzione universale non è attuabile attraverso
la scuola. Né lo sarebbe di più se si ricorresse
a istituzioni alternative
CRAC Centro Ricerca Arte Contemporanea associazione
non profit
Liceo Artistico Statale Bruno Munari - Cremona
in collaborazione con la NABA NUOVA ACCADEMIA
DI BELLE ARTI DI MILANO
Educational è uno spazio dedicato all’orientamento
scolastico e alla didattica del contemporaneo,
il CRAC invita ogni anno due scuole ed istituti
italiani a presentare progetti, percorsi
particolari per uno scambio di esperienze
maturate sul campo.
I CARE
(mostra didattica in tempo reale)
a cura di Andris Brinkmanis
con Martina Antonioni, Alice Esposito, Michel
David Fayek, Ludwik Gatti, Emanuele Klemp,
Giuseppe Locatelli, Cecilia Lombardi, Chiara
Paleari, Caterina Viganò, Gruppo 13
coordinamento:
Dino Ferruzzi, Gianna Paola Machiavelli
programma:
venerdì 3 dicembre h. 10.00/13.00 aula magna
– incontro/workshop
a seguire inaugurazione della mostra
apertura al pubblico:
dal 4 dicembre al 10 gennaio
orari di apertura:
da lun a ven ore 10.00 – 16.00 sab ore 10.00
– 13.00 e su app. festivi chiuso
patrocini:
Comune e Provincia di Cremona, Ufficio Scolastico
Provinciale di Cremona
SEDE e INFORMAZIONI:
CRAC Centro Ricerca Arte Contemporanea associazione
non profit del Liceo Artistico Statale Bruno
Munari
via XI febbraio 80 Cremona - tel/fax 0372
34190 – cell. 347 7798839 crac.cremona@artisticomunari.it
www.crac-cremona.org
"L'istruzione universale non è attuabile
attraverso la scuola. Né lo sarebbe di più
se si ricorresse a istituzioni alternative
costruite sul modello delle scuole attuali.
Ugualmente non servono allo scopo né nuovi
atteggiamenti degli insegnanti verso gli
allievi, né la proliferazione delle attrezzature
e dei sussidi educativi (in aula e a casa),
né infine il tentativo di allargare la responsabilità
del pedagogo sino ad assorbire l'intera vita
dei suoi discepoli. All'attuale ricerca di
nuovi imbuti didattici si deve sostituire
quella del loro contrario istituzionale:
trame, tessuti didattici che diano a ognuno
maggiori possibilità di trasformare ogni
momento della vita in un momento di apprendimento,
di partecipazione e di interessamento":
scrive Ivan Illich nel suo libro “Descolarizzare
la Società” del 1971, una pietra miliare
del pensiero occidentale alle prese con la
grande trasformazione culturale e tecnologica
in atto.
Ispirandoci a questo testo fondamentale,
così come ad altri scritti, esperienze e
modelli radicali di ripensamento della scuola
e della didattica come quelli di Barbiana,
o ancora all’insegnamento dialogico e a “La
Pedagogia degli oppressi” di Paolo Freire,
e al il libro di Jacques Ranciere “Il Maestro
ignorante”, che rilancia l'idea di un’educazione
emancipativa e non gerarchica, la mostra
degli studenti del Triennio e Biennio di
Arti Visive della NABA - Nuova Accademia
di Belle Arti di Milano sarà un tentativo
di trasformare lo spazio espositivo del CRAC/Liceo
Artistico Bruno Munari in uno spazio didattico
e dialogico, che per la durata della mostra
potrà diventare anche uno spazio di sperimentazione,
condivisione, partecipazione e apprendimento.
La mostra, che presenta 9 giovani artisti
della NABA, si costruisce a partire dalla
nozione condivisa per cui il dispositivo
educativo oggi è soltanto il primo tassello,
ma di fondamentale importanza, nel processo
più ampio della formazione della soggettività,
che viene attuata su scala globale e in tempo
reale tramite centinaia di dispositivi di
controllo, distribuzione di ruoli, spazi,
tempi, nonché immagini, media, dispositivi
tecnici etc. etc.
Come scrive il sopra citato Illich: “molti
studenti […] sanno per istinto che cosa fa
per loro la scuola: gli insegna a confondere
processo e sostanza. Una volta confusi questi
due momenti, acquista validità una nuova
logica: quanto maggiore è l’applicazione,
tanto migliori sono i risultati; in altre
parole, l’escalation porta al successo. In
questo modo si “scolarizza” l’allievo a confondere
insegnamento e apprendimento, promozione
e istruzione, diploma e competenza, facilità
di parola e capacità di dire qualcosa di
nuovo. Si “scolarizza” la sua immaginazione
ad accettare il servizio al posto del valore.
Le cure mediche vengono scambiate per protezione
della salute, le attività assistenziali per
miglioramento della vita comunitaria, la
protezione della polizia per sicurezza personale,
l’equilibrio militare per sicurezza nazionale,
la corsa al successo per lavoro produttivo”.
I diversi lavori proposti non saranno, quindi,
oggetti finiti o ricerche inaccessibili,
definite e chiuse. Contrariamente, la volontà
di esporre, oltre all’opera stessa, anche
il materiale di ricerca, non soltanto permetterà
agli spettatori di stabilire nuove modalità
di lettura dei lavori, ma darà anche la possibilità
di stabilire un dialogo ed essere coinvolti
o partecipi, in quando il processo di produzione
(materiali, libri, riviste, musica, discussioni,
dubbi etc.), di solito mantenuto nascosto,
non sarà trascurato ma diventerà una parte
fondamentale della mostra e offrirà diverse
modalità di intervento.
Oltre ai lavori individuali presentati, l’audio
istallazione Anni 0 sarà una testimonianza
viva del tentativo di lavorare collettivamente
sperimentato dagli stessi studenti alcuni
anni fa con il nome di Gruppo 13.
Infine, durante il giorno dell’inaugurazione,
il 3 dicembre, 5 artisti assumeranno il ruolo
che di solito gli viene negato dall’ambiente
gerarchico della scuola – quello cioè dell’
“insegnante”, tenendo un workshop per gli
studenti e docenti del Liceo. Il workshop
non sarà altro che la volontà di stabilire
un dialogo che permetterà di individuare
alcune domande più attuali dentro l’ambito
studentesco e insieme ragionare sulle possibili
modalità di confronto con esse.
La mostra “I Care (Mostra didattica in tempo
reale)” si inserisce nell’ambito della celebrazione
dei 30 anni di attività della NABA, in occasione
della quale il progetto “Learning Machines.
Art Education and alternative production
of knowledge” ha l’obiettivo di confrontarsi
sulle questioni più urgenti e attuali della
formazione artistica e dei saperi su scala
globale.
Il progetto comprende una mostra di arte
contemporanea, “Learning Machines. Figure”,
un convegno internazionale, “Learning Machines.
Discorsi”, l’allestimento di una Temporary
Library “Reading Machine”, una selezione
di progetti di studenti in mostra e una speciale
pubblicazione per celebrare la storia dell’Accademia.
NABA, 10/11 Dicembre 2010 www.naba.it
 
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