15 Settembre, 2002
Cremona City Hub. Le dichiarazioni di Annamaria Abbate
Dichiarazione di Annamaria Abbate, che ieri ha partecipato all'incontro di presentazione dei contributi ideativi sul progetto Cremona City Hub
Cremona City Hub. Le dichiarazioni di Annamaria
Abbate
Dichiarazione di Annamaria Abbate, che ieri
ha partecipato all'incontro di presentazione
dei contributi ideativi sul progetto Cremona
City Hub
Si è conclusa la prima tappa del percorso
partecipativo per la progettazione della
riqualificazione delle aree ex annonarie.
Sono arrivati diversi contributi, ma come
era prevedibile si tratta di proposte eterogenee
e il più delle volte inconciliabili l'una
con l'altra, che sottendono visioni e valori
diversi e spesso contrapposti dei vari proponenti.
Il vicesindaco Malvezzi ha assicurato che
entro marzo l'amministrazione, saprà individuare,
discernendo tra le tante ipotesi, tre filoni
progettuali da sottoporre poi ad un "advisor"
indipendente che ne valuti la sostenibilità.
Bene, dopo di che? Non possiamo non rimarcare
che l'amministrazione ancora una volta annuncia
con grande enfasi ed in pompa magna grandi
opere che sono lontanissime persino dall'essere
solo progettate.
Spiace constatare ancora una volta il vuoto
assoluto di visione, la mancanza di un orizzonte
alto e l'estrema superficialità con cui si
immagina il futuro di Cremona.
Le trasformazioni urbane sono lo specchio
di come un'amministrazione governa i processi
di cambiamento, sociali, economici e culturali,
di una città.
Rivelano quale vocazione, quale idea di futuro,
quali obiettivi di sviluppo si vogliono imprimere
alla comunità.
Cosa sarà Cremona tra vent'anni, che qualità
di vita avrà,quale risposta saprà dare ai
bisogni delle nuove generazioni, dipenderà
molto da quali processi profondi saranno
innescati dalle scelte urbanistiche di oggi
a fronte di problemi enormi come la deindustrializzazione
del territorio, la forte denatalià, la perdita
di attrattività e di competizione di tutto
il sistema.
Ma quest'amministrazione neanche li vede
i problemi reali della città, si perde dietro
al miraggio di un superficiale "imbellettamento"
urbanistico e perde di vista la sostanza.
 
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