15 Settembre, 2002
Immigrazione, pluralismo religioso e costruzione di nuovi luoghi di culto in provincia di Cremona
Importante iniziativa di venerdì 10 dicembre, ore 21, presso il Centro pastorale Diocesano, via S.Antonio del fuoco 9/a, Cremona, sul tema dell' immigrazione
immigrazione, pluralismo religioso e costruzione
di nuovi luoghi di culto in provincia di
Cremona
Importante iniziativa di venerdì 10 dicembre,
ore 21, presso il Centro pastorale Diocesano,
via S.Antonio del fuoco 9/a, Cremona, sul
tema dell' immigrazione e del pluralismo
religioso, organizzato da Acli, Caritas,
Arci, Unione Immigrati, vi allego una breve
introduzione al Progetto " One World
2011: una sola famiglia umana" che il
Movimento Federalista Europeo intende sviluppare
a Cremona il prossimo anno. Una offensiva
culturale, filosofica, teologica, antropologica
e sociologica contro la deriva xenofoba.
Ho inserito una serie di dati tratti dal
Dossier statistico 2010 sull'immigrazione
in Italia curato da Caritas/Migrantes e allegato
l'introduzione-riflessione del Rapporto di
quest'anno, recentemente presentato anche
a Cremona da mons. Giancarlo Perego. Questo
quadro ci permette di capire come ormai sia
indispensabile un dialogo interculturale
e interreligioso quotidiano che coinvolga
fedi religiose diverse, forze sociali e politiche,
istituzioni locali. La costruzione di nuovi
luoghi di culto che rispondano alle esigenze
delle diverse confessioni religiose è tema
delicatissimo, che solleva pregiudizi e divisioni
nelle nostre comunità locali. Ma sarebbe
miope rimuoverlo e non affrontarlo con serietà,pazienza
e lungimiranza. Peggio: avere timore di chi
solleva e strumentalizza paure e pregiudizi
che sicuramente sono molto diffusi. Vi segnalo
che fatta fallire la Consulta Islamica del
ministro Pisanu e poi di Amato, il ministro
Maroni ha costituito un Nuovo Comitato dell'Islam
italiano e ha chiamato a farne parte 19 esperti,
tra cui 10 italiani. Tra questi il prof.
Paolo Branca, islamista all'Università Cattolica
di Milano. Ebbene parlando dei luoghi di
culto Paolo Branca ha dichiarato. "
Bisogna fare in modo che le moschee non trovino
posto all'interno di scantinati o garages
sporchi e inospitali. Inoltre non è detto
che debbano essere lontane da altri luoghi
di culto, con i quali possono al contrario
sviluppare sinergie e collaborazioni."
Se c'è chi come Maroni gioca su più tavoli
per motivi elettorali, noi al contrario dovremmo
seguire la strada della ragione, della conoscenza,
della corretta informazione e della "interrelazione",
come alcuni immigrati preferiscono definire
il percorso dell'integrazione.
Cordialmente, Marco Pezzoni.
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“One World 2011: una sola famiglia umana”
Chi crede che in Italia non ci sia razzismo,
ma che si siano manifestati solo singoli
“episodi” di razzismo. Chi crede che Rosarno
non si ripeterà più. Chi crede che in Lombardia
la tenuta sociale contro i rischi di regressione
xenofoba sia comunque assicurata. Chi crede
alla faccia rassicurante del Ministro Maroni
ed è convinto che la Lega Nord sia piuttosto
il pompiere che l’incendiario. Chi crede
che le amministrazioni di centrosinistra
anche nella provincia di Cremona facciano
il possibile sul terreno dell’integrazione
degli extracomunitari. Chi ritiene inevitabile
che il bisogno di identità spinga tanti giovani
a maturare una “naturale” ostilità verso
l’altro, l’immigrato, lo straniero. Chi ritiene
che il peggio sia già passato e che basti
un po’ di buon senso per farci convivere
meglio con i nuovi venuti. Chi ritiene che
l’immigrazione sia un fenomeno aggiuntivo
e non l’elemento che sconvolge un intero
universo simbolico ed emotivo consolidato,
il “cervello sociale” di una intera comunità.
Chi al contrario ritiene che processi sociali
e culturali di tale complessità debbano sprigionare
tutte le proprie dure contraddizioni prima
di incanalarsi dentro l’alveo di una società
meticcia pacificata. Chi ritiene che lo scontro
di civiltà ci sia, ma che vada risolto altrove.
Chi ritiene che Islam e democrazia sia una
questione del solo universo musulmano. Ebbene
a tutti costoro non interesserà affatto il
nostro progetto che ci chiede una responsabilità
individuale e personale per impegnarci a
costruire dal basso, qui nel nostro territorio,
una fraternità orizzontale; per inventare
insieme agli immigrati forme nuove di partecipazione
e strumenti efficaci e condivisi per lottare
contro ogni forma di discriminazione e di
razzismo; per creare le condizioni dell’inclusione,
per conoscere l’altro per riconoscerne i
diritti umani e la piena cittadinanza.
La sfida dell’integrazione degli immigrati
è la più grande sfida politica che abbiamo
di fronte a Cremona, in Italia e in Europa
nei prossimi anni e si intreccia profondamente
con la qualità della nostra democrazia locale,
nazionale e sovranazionale, con la crisi
economica attuale, con la globalizzazione
e le possibilità di governarla, con le trasformazioni
più profonde della nostra società e civiltà.
E’ una sfida culturale e religiosa!
E’ una sfida civile e sociale !
E’ una sfida amministrativa !
E’ una sfida legislativa !
E’ una sfida politica !
Il ventesimo Rapporto Caritas/ Migrantes
segnala che gli immigrati in Italia sono
passati dai 500.000 del 1991 ai 4.919.000
del 2010. Il 60% vive nel Nord Italia. Dei
10 milioni di abitanti della Lombardia oltre
950.000 sono immigrati. Quando prenderemo
coscienza che è ormai un dato “ strutturale”
e irreversibile ?
Fra 30 anni gli immigrati in Italia potrebbero
essere 15 milioni !!!
Il Dossier statistico Caritas/ Migrantes
segnala inoltre in Italia nel 2010:
2 milioni di lavoratori stranieri
1 milione con lavoro precario e flessibile
120.000 hanno perso il lavoro a causa della
crisi
400.000 sono manovalanza nel lavoro nero
Settori a prevalente impiego di immigrati
:
4 su 5 nei servizi alle famiglie
5 su 10 lavoratori agricoli
9 su 10 stagionali in agricoltura
6 su 10 pesca e marittimi
5 su 10 edilizia
Un milione sono i figli degli immigrati residenti
in Italia
700.000 frequentano le scuole italiane
600.000 nati in Italia
94.000 nuovi nati nel 2009 da madre straniera,
16,4% del totale
Ogni anno 40.000 persone acquisiscono la
cittadinanza italiana.
In allegato sintesi
X X R a p p o r t o s u l l ’ i m m i g r
a z i o n e della Caritas
 
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