15 Settembre, 2002
Casalmaggiore: Resoconto serata sul Piano Socio Sanitario Regionale (PSSR) di Marco Vallari
Il Partito Democratico aveva infatti chiesto alla Regione di non delegare eccessivamente agli enti territoriali togliendo contemporaneamente le risorse
Casalmaggiore: Resoconto serata sul Piano
Socio Sanitario Regionale (PSSR) di Marco
Vallari
Ieri sera, presso l’Istituto Santa Chiara,
si è tenuto un incontro organizzato dal circolo
PD di Casalmaggiore, nel quale veniva trattato
il delicato argomento del Piano Socio Sanitario
Regionale di recentissima approvazione. Sono
intervenuti Agostino Alloni, consigliere
regionale, e Giuseppe Tadioli, già Presidente
della Fondazione Sospiro.
Dopo un’introduzione del segretario Marco
Vallari, che ha illustrato le principali
problematiche contenute nel Piano in questione,
riportando le considerazioni emerse dal Gruppo
Regionale dei consiglieri PD in merito a
critiche e proposte presentate a parziale
modifica dello stesso, ha preso la parola
Alloni, il quale ha trattato nel dettaglio
i punti salienti che costituiscono lo strumento
di programmazione appena rilasciato dal Consiglio
Regionale per i prossimi 4 anni. Il PD denuncia
la fumosità del Piano, che destina svariati
miliardi al settore socio sanitario ma non
menziona assolutamente a chi andranno le
risorse ed in che modo saranno ripartite.
Nei precedenti piani infatti l’aspetto finanziario
era chiaro e contenuto nella programmazione,
mentre ad oggi il tutto è affidato allo strumento
delle delibere di giunta (cosiddette “regole
di sistema”) che avranno il compito di contestualizzare
volta per volta gli aspetti contemplati dal
PSSR senza avere comunque nessuno sguardo
sul futuro. Da questo ne consegue un’eccessiva
libertà da parte del governo regionale di
poter modificare a proprio piacimento ogni
questione senza una direzione da seguire.
Il consigliere Alloni, per evitare giudizi
esclusivamente politici, ha inoltre confrontato
il nostro Piano con quelli delle regioni
confinanti Veneto (guidato dal centrodestra)
ed Emilia Romagna (guidata dal centrosinistra)
ed ha verificato di persona che nel PSSR
lombardo, rispetto agli altri due analizzati,
sono totalmente assenti indicatori per la
valutazione dell’efficienza di strutture
ed organi, mentre l’assegnazione dei ruoli
segue una logica quasi esclusivamente di
spartizione partitica. Alloni constata anche
che nel PSSR non viene operata nemmeno una
distinzione fra i territori lombardi. Vengono
equiparate situazioni molto differenti fra
loro (ad esempio due territori agli antipodi
come Casalmaggiore e Sondrio sarebbero trattati
allo stesso modo) mentre invece uno strumento
di programmazione che si rispetti deve tenere
conto di queste diversità, perchè ogni zona
ha le sue peculiarità e nell’individuarle,
Regione Lombardia avrebbe dovuto coinvolgere
gli attori che meglio le conoscono, ovvero
i sindaci e gli operatori calati sul territorio
stesso. Il PD aveva proposto emendamenti
in materia ma non sono stati accolti dal
Consiglio Regionale insieme alle proposte
sul tema della sussidiarietà.
Il Partito Democratico aveva infatti chiesto
alla Regione di non delegare eccessivamente
agli enti territoriali togliendo contemporaneamente
le risorse. Il PD ha presentato una ventina
di emendamenti e quasi altrettanti ordini
del giorno, dei quali soltanto nove sono
stati approvati. Fra questi ultimi, sono
stati ricordati:
» l’attribuzione di risorse per il contrasto
all’abuso ed alla violenza sessuale (per
le quali sono state anche raccolte firme
presentate in sede di approvazione del PSSR);
» emendamenti in favore delle famiglie con
disabili che prevedono la stesura di accordi
di programma per progetti specifici di apprendimento
scolastico e formazione a distanza (nel PSSR
originario i diversamente abili non erano
neppure menzionati);
» emendamenti sul welfare poichè nel testo
originario non si teneva conto delle nuove
povertà (in Lombardia sono raddoppiate le
famiglie sotto la soglia di povertà e rispetto
agli anni precedenti non si tratta solo di
disoccupati ma di famiglie intere che non
arrivano alla fine del mese).
Il PD ha ottenuto l’approvazione di un ODG
che pone attenzione all’inclusione sociale
e fissa la necessità di distribuire risorse
ai distretti socio sanitari per il sostegno
a queste tipologie di famiglie che costituiscono
il 20% dei cittadini lombardi. Altro emendamento
accolto è stato quello che tratta delle cure
intermedie. In ospedale si tende a stare
sempre di meno e ad essere dimessi in fretta
a causa della carenza di posti letto. Il
PD ha cercato di far attribuire risorse per
programmare interventi per la non autosufficienza
dei pazienti le cui cure ricadrebbero troppo
in fretta sulle famiglie quando queste ultime
non sempre sono in grado, economicamente
ed a livello sanitario, di sostenere l’assistenza
agli ammalati. Durante la serata non sono
mancati anche momenti di critica all’operato
dell’amministrazione regionale. Ad esempio
si è ricordato il parziale fallimento del
SIS (Sistema Informativo Sanitario) per il
quale sono stati spesi oltre novecento milioni
di euro e distribuite carte tramite le quali
tutt’ora non è possibile usufruire dei servizi.
Si evidenzia quindi un peggioramento dell’offerta
sanitaria di Regione Lombardia, che pure
si connota come uno dei sistemi sanitari
più all’avanguardia, come ha ricordato Giuseppe
Tadioli. Tale peggioramento è accentuato
da questo scollamento tra chi governa la
regione ed i territori amministrati. Vallari
conclude i lavori ricordando come ultimamente
si cerca di procedere troppo spesso “a tentoni”,
brancolando nel buio ed approvando le leggi
e gli strumenti di programmazione a colpi
di emendamenti, che di fatto smembrano ogni
provvedimento e lo rimodellano senza un percorso
politico e programmatico ben definito. Questo
avviene a tutti i livelli. Il modo per poter
superare questo gap sarebbe quello di fare
“rete” secondo la proposta di Agostino Alloni
che si è impegnato fin dall’inizio del suo
mandato a tornare nel casalasco per raccogliere
pareri, consigli e proposte, in modo partecipato,
per restituire ai cittadini la possibilità
di poter incidere maggiormente nei processi
decisionali che li coinvolgono.
Il compito che il PD si assume insieme ai
cittadini (in questo caso medici ed operatori
del settore) è quindi quello di cercare di
vigilare sull’operato della Giunta Regionale
nel momento in cui arriveranno le già citate
delibere di attuazione del PSSR e di insistere
per favorire al meglio l’incontro tra la
domanda dei territori ed i provvedimenti
amministrativi. La serata di ieri in materia
socio sanitaria è stato un primo passo verso
la costruzione di questa rete, infatti diversi
medici, infermieri e assistenti sociali erano
presenti ed hanno contribuito alla discussione
sollevando dubbi, richieste ed hanno portato
idee e proposte che Alloni non mancherà di
far arrivare a chi di dovere.
 
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