15 Settembre, 2002 "L'acqua non si vende!". La cassazione valida le firme raccolte. Si tratta di un altro passo avanti nel percorso referendario e nella battaglia per la ripubblicizzazione dei servizi idrici.
"L'acqua non si vende!". La cassazione
valida le firme raccolte.
Si tratta di un altro passo avanti nel percorso
referendario e nella battaglia per la ripubblicizzazione
dei servizi idrici.
Con grande soddisfazione il Comitato referendario
"L'acqua non si vende!" comunica
che la Corte di Cassazione ha notificato
al Comitato Promotore Nazionale dei Referendum
per l'acqua pubblica l'avvenuta ultimazione
del conteggio delle firme necessarie alla
richiesta dei referendum. Un passaggio che
si poteva considerare scontato, dopo che
la straordinaria raccolta firme dello scorso
luglio ha portato alla Corte 1 milione e
400 mila sottoscrizioni: resta essenziale
però che lo Stato abbia ora riconosciuto
e sancito ufficialmente l'azione dei cittadini.
Si tratta di un altro passo avanti nel percorso
referendario e nella battaglia per la ripubblicizzazione
dei servizi idrici. Siamo sempre più vicini
alla liberazione del bene comune acqua dalle
logiche del mercato e del profitto.
Adesso tocca alla Corte Costituzionale esaminare
i singoli quesiti dal punto di vista formale
e di merito: la legge stabilisce che questo
esame dovà terminare entro la metà di febbraio.
Tuttavia ogni passo avanti verso i referendum
(che in base ai tempi tecnici dovrebbero
avere luogo nella primavera 2011) si scontra
con la realtà di una scadenza legislativa
che prevede la privatizzazione dei servizi
in tanti territori dal 31 dicembre 2010.
Dunque a Cremona e provincia rischiamo di
andare alla consultazione referendaria quando
già l'Amministrazione Provinciale avrà deciso
la privatizzazione.
Per questo diventa sempre più pressante ed
importante che si ottenga dal governo una
moratoria sulle scadenze della legge Ronchi.
Noi come cittadini organizzati stiamo invitando
tutti a firmare in appoggio alla richiesta
di moratoria (alla pagina: http://www.acquabenecomune.org/raccoltafirme/)
e stiamo distribuendo ai cittadini cartoline
prestampate con l'appello ai sindaci. Ma
abbiamo bisogno che anche sindaci ed amministratori
pubblici sostengano ufficialmente questa
richiesta e contemporaneamente si attivino
per bloccare l’iter di approvazione della
legge regionale della Lombardia, profondamente
lesiva delle loro prerogative.
per il Comitato "L'acqua non si vende!"
giampiero carotti