15 Settembre, 2002
IRAQ: I CRISTIANI TEMONO UN AUMENTO DEGLI ATTENTATI PER IL NATALE
Amnesty International ha chiesto oggi al governo iracheno di fare di piu’ per proteggere aumento degli attentati ai cristiani
IRAQ: I CRISTIANI TEMONO UN AUMENTO DEGLI
ATTENTATI PER IL NATALE
Amnesty International ha chiesto oggi al
governo iracheno di fare di piu’
per proteggere dall’eventuale aumento degli
attentati la minoranza
cristiana, che si appresta a celebrare il
Natale.
‘Gli attacchi ai cristiani e alle loro chiese
da parte di gruppi armati
sono cresciuti nelle ultime settimane; tra
questi sono stati chiaramente
commessi crimini di guerra’- ha dichiarato
Malcolm Smart, direttore del
Programma Medio Oriente e Nord Africa di
Amnesty International.
‘Temiamo che gli estremisti siano intenzionati
a perpetrare gravi
attentati contro i cristiani durante il periodo
natalizio per avere piu’
visibilita’ e mettere il governo in una situazione
di imbarazzo’.
Il 15 e il 23 dicembre 2009, gruppi armati
hanno messo in atto attentati
dinamitardi mortali contro alcune chiese
a Mosul. Tra la meta’ del 2004 e
la fine del 2009, sono stati registrati circa
65 attentati a chiese
cristiane in Iraq.
L’aumento della violenza contro i cristiani
nell’ultimo mese si inserisce
in uno scenario di violenza settaria in Iraq,
che include gli attacchi
della scorsa settimana che hanno provocato
piu’ di 10 morti tra gli sciiti
riunitisi per celebrare la festivita’ dell’Ashura.
‘Condanniamo con forza questi attentati contro
civili iracheni e chiediamo
al governo di aumentare le misure di protezione,
in particolare per le
comunita’ vulnerabili religiose ed etniche’
– ha continuato Smart.
Gli attentati sono aumentati dal 31 ottobre,
quando un gruppo armato prese
in ostaggio 100 persone in una chiesa siro-cattolica,
uccidendone 40,
mentre le forze di sicurezza cercavano di
liberarle. Lo Stato islamico
dell’Iraq, un gruppo armato legato ad Al
Qaeda, rivendico’ l’attacco.
In seguito a questo episodio, molte famiglie
cristiane sono state colpite
dai crescenti attentati dinamitardi e dal
lancio di razzi sulle loro
abitazioni, cosi’ come da sistematiche minacce
via mail e messaggi di
testo.
I cristiani di Mosul sono sempre piu’ nel
mirino di uomini armati che,
secondo quanto riportato dagli organi di
stampa iracheni, nel mese di
novembre hanno ucciso almeno cinque persone.
Notizie di omicidi e
sequestri di cristiani di Mosul sono continuate
a pervenire anche a
dicembre. Decine di famiglie cristiane hanno
lasciato Baghdad, Mosul e
Bassora e hanno trovato rifugio nel Kurdistan
iracheno.
A maggio di quest’anno, un autobus con studenti
cristiani, che viaggiava
da una zona a predominanza cristiana di Mosul
verso l’universita’ della
citta’, e’ stato colpito da una bomba. Un
cristiano di Mosul, che ha
chiesto di rimanere anonimo, ha dichiarato
ad Amnesty International:
‘Molti studenti che erano su quegli autobus
a maggio non sono piu’ tornati
all’universita’’.
‘La situazione in materia di sicurezza a
Mosul e’ molto negativa… il 90
per cento degli studenti cristiani ha smesso
di andare all’universita’..
hanno paura di quello che puo’ accadere loro…
Quando esco di casa sono
sempre in allerta’.
Queste osservazioni sono in linea con un
documento che raccoglie le
testimonianze di cristiani iracheni, che
sono di recente fuggiti verso la
Siria, realizzato da un’organizzazione cristiana,
Comitato della Chiesa
per i rifugiati iracheni ad al–Hassake.
Nel documento, pubblicato dal Fondo Barnabas,
un’altra organizzazione non
governativa cristiana, si afferma che i cristiani
delle citta’ come Mosul
‘vivono serrati in casa. Sono obbligati a
prendersi lunghi periodi di
assenza dal lavoro per i rischi che corrono,
sia a Mosul sia nelle altre
citta’. Le universita’ e le scuole sono quasi
del tutto prive di studenti
cristiani.
Si fa riferimento, inoltre, a regolari minacce
contro le famiglie
cristiane a Mosul e in altre citta’, come
nel caso di un uccello morto
inchiodato alla porta in segno di avvertimento,
estorsioni e scritte
offensive sulle abitazioni.
Gli inquilini che hanno affittato le case
dei cristiani che hanno lasciato
l’Iraq molto probabilmente sono costretti
a pagare un canone di locazione
ai gruppi armati, che si considerano i nuovi
proprietari. Sembra che,
quando le famiglie cristiane hanno venduto
le loro case per lasciare
l’Iraq, i gruppi armati abbiamo minacciato
anche i nuovi proprietari di
prendere la ‘loro’ proprieta’.
Secondo quanto riportato dagli organi di
stampa, in vista del Natale, le
autorita’ irachene hanno iniziato a costruire
muri di cemento per
proteggere le chiese di Baghdad e Mosul e
sono stati introdotti severi
controlli all’ingresso. I servizi religiosi
sono stati ridotti per timori
di attentati.
‘Costruire muri intorno alle chiese e’ il
segnale che il governo ha
fallito nel garantire reale sicurezza’ –
ha affermato Smart.
L’ondata di attentati contro i cristiani
di Mosul dall’invasione dell’Iraq
nel 2003 ha ridotto considerevolmente la
popolazione della comunita’, che
allora contava oltre 100.000 persone.
I politici iracheni hanno tardato nel formare
il governo, dopo le elezioni
di maggio, creando cosi’ un clima di incertezza
e un vuoto di potere di
cui hanno approfittato i gruppi armati.
‘Ora che l’Iraq sta finalmente formando un
governo, l’efficacia di questo
sara’ misurata dal raggiungimento di obiettivi
di ridurre realmente gli
attacchi settari dei gruppi armati e di arginare
il flusso di cristiani
che lasciano l’iraq per sfuggire alla violenza’
– ha concluso Smart.
Roma, 20 dicembre 2010
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