15 Settembre, 2002
Impianti energetici e territorio
Impianti di trasporto e stoccaggio gas, incidenti, rapporti tra gruppo Eni e territorio
Impianti energetici e territorio
Impianti di trasporto e stoccaggio gas, incidenti,
rapporti tra gruppo Eni e territorio
I gruppi di minoranza in Consiglio Provinciale
hanno presentato oggi un
Ordine del Giorno riguardante gli impianti
energetici e i rapporti tra
aziende energetiche e territorio, anche alla
luce dei più recenti incidenti.
Alla vigilia della riunione del tavolo di
crisi sulla Tamoil (prevista per
domani mattina) si ritiene necessario affrontare
ad ampio spettro tutta la
questione riguardante la produzione di energia
sul nostro territorio, sia
per quanto attiene alla sicurezza degli impianti,
gli aspetti ambientali, le
possibilità di compensazione economica
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ORDINE DEL GIORNO URGENTE
Oggetto: impianti di trasporto e stoccaggio
gas, incidenti, rapporti tra gruppo Eni e
territorio
Il Consiglio Provinciale di Cremona
premesso che il nostro territorio è al primo
posto a livello nazionale per gli impianti
di stoccaggio di gas metano;
che sono in fase di realizzazione importanti
investimenti quali il metanodotto Poggio
Renatico (RA)-Cremona-Sergnano (Snam rete
gas), la centrale di stoccaggio di Bordolano
(Stogit), impianti di Rivolta d'Adda e Romanengo
(Enel gas);
che sono in corso autorizzazioni anche per
il comprensorio energetico denominato "Castelverde"
(compreso tra i territori cremonese e bresciano);
che sono in esercizio centrali di stoccaggio
di grande capacità a Ripalta Guerina, Ripalta
Cremasca, Sergnano e Bordolano (Stogit, gruppo
Eni);
che preliminarmente al rilascio di nuove
autorizzazioni erano stati effettuati incontri
con Eni (con presidente Poli il 4 settembre
2008); Stogit (con Direttore Operativo Ing.
Maroli e responsabili vari il 28.9.2008,
il 9.2 e 3.3 e 24.3.2009); Snam Rete Gas
(il 25 settembre 2008 e con presidente Meomartini
il 16 aprile 2009) e contemporaneamente verificato
l'intero quadro concessorio;
che in tali circostanze era stata ribadita
la necessità di prestare maggiori attenzioni
al territorio della nostra provincia sia
sul piano della sicurezza e ambiente che
delle compensazioni economiche anche a livello
ambientale e viabilistico (mitigazioni, barriere,
forestazione, rete stradale, risorse finanziarie),
immobiliari e filantropiche (cessione al
territorio della ex scuola Snam di Credera
Rubbiano, già messa all'asta dall'apposita
società patrimoniale del gruppo e andata
deserta per ben due volte, lasciata alla
mercè di ladri, vandali e vagabondi che hanno
distrutto gli impianti elettrici per il recupero
del rame, etc. con danno irreparabile e senza
provvedere alla sicurezza del sito posto
a soli 5 chilometri da Crema, con vasta area
verde circostante ideale per realizzare attività
socio-assistenziali quale la nuova "Cittadella
per l'Anziano" di Crema, evitandone
l'onere insostenibile della costruzione)
che delle iniziative culturali (rientro in
Italia del celebre dipinto leonardesco "Dama
dell'Ermellino", raffigurante Cecilia
Gallerani, ora conservato nel Czartoryski
Museum di Cracovia);
che dopo l'episodio di Bordolano, riscontrato
nella prima metà di dicembre, senza peraltro
fornire le dovute spiegazioni alla popolazione,
nella giornata di giovedì 23 dicembre si
è verificata una fuga di gas dall'impianto
di Ripalta Guerina, definita dall'azienda
nei limiti della norma e sotto controllo
ma che, secondo indiscrezioni, comporterà
interventi di riparazione destinati a protrarsi
per diversi mesi;
che è compito delle Istituzioni locali chiedere
alle società ed ai gruppi energetici di fornire
alle popolazioni interessate la certezza
di massima sicurezza operativa degli impianti
mentre si sta sviluppando una sempre più
forte coscienza civica unita a forme di presenza
e mobilitazione;
che trattasi di imprese e gruppi che presentano
bilanci fortemente attivi e comunque nelle
condizioni di poter fornire trend di garanzie
costruttive, operative e controlli pari alla
tradizione di serietà che ha contraddistinto
i precedenti investimenti nei territori interessati;
che opere, verifiche e controlli di materiali,
tubazioni, valvole, impianti ed apparati
tecnologici installati vanno asseverati da
periodiche e sistematiche certificazioni
di garanzia con scadenze temporali certe
e definite;
che Enti Locali posti in Regioni a statuto
ordinario hanno sottoscritto importanti accordi
e pacchetti che contemplano le garanzie richieste,
coniugandole a significativi riconoscimenti
economici a titolo di compensazioni territoriali
(di sistema, in Basilicata e forfettarie
in Emilia Romagna);
impegna la Giunta Provinciale ad approfondire
e concludere il percorso ricognitivo con
Società ed Enti energetici operanti sul nostro
territorio onde recuperare le migliori condizioni
di sicurezza con verifiche e certificazioni
annuali sull'impiantistica indicata, a garanzia
della sicurezza delle popolazioni;
sollecita la definizione di un piano complessivo
di compensazioni territoriali, di attenzioni
alle problematiche occupazionali e dei negativi
riflessi a seguito degli accordi Eni-Tamoil
e delle inevitabili conseguenze sull'area
cremonese, sia a livello di risorse economiche,
ambientali e viabilistiche di ristoro per
gli Enti Locali che di natura immobiliare-filantropica
(ex Scuola di Credera) che di sensibilità
per le attività culturali;
chiede l'apertura di un "tavolo o unità
di crisi" con il gruppo ENI, aperto
a rappresentanti di maggioranza e di minoranza,
tecnici ed esperti all'uopo indicati ed esponenti
del mondo economico e sindacale onde fornire
le giuste e necessarie informazioni e risposte
al nostro territorio.
Giuseppe Torchio
Eugenio Vailati
Giovanni Biondi
Clara Rita Milesi
Giampaolo Dusi
 
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