15 Settembre, 2002
Legge Finanziaria e stangata ai Comuni
a cura di Giuseppe Torchio
Legge Finanziaria e stangata ai Comuni
Giuseppe Torchio -Presidente Anci Regione Lombardia
Man mano che si delineano i contenuti della Finanziaria 2003, con tagli per circa 2500 miliardi di vecchie lire, cresce l’allarme delle pubbliche amministrazioni locali.I tagli sono particolarmente penalizzanti e mettono a rischio la stessa credibilità dei bilanci che i Comuni si apprestano ad approvare. Per questo motivo oltre quaranta sindaci sono scesi in piazza a Casalpusterlengo, per evidenziare tutta la loro contrarietà a questa pesante linea di tendenza, che inevitabilmente si ripercuoterà sul livello dei servizi e quindi sulla qualità della vita dei cittadini.
La posizione dei sindaci e degli amministratori è netta e nella “Sala del Mappamondo” di Montecitorio dove la delegazione di ANCI-UPI-UNCEM è stata ricevuta da parte della Commissione Riunita Bilancio e Tesoro di Camera e Senato il Presidente Domenici, nel suo intervento che ha preceduto la consegna dei 90 emendamenti alla Finanziaria presentati dall’ANCI con regolare imputazione di spesa a specifici capitoli di bilancio, proprio per evitare il rischio che vengano lasciati cadere nel nulla.
E’ in atto un negoziato con il governo per ottenere la dilazione dei mutui Cassa DDE.PP. a 30 anni lo sblocco degli investimenti, la compartecipazione all’IRPEF, il superamento del blocco di beni e servizi, il recupero dell’IVA per le esternalizzazioni e per i trasporti.
E’ in atto un negoziato con il Governo per ottenere la dilazione dei mutui della Cassa Depositi e Prestiti. A trent’anni, lo sblocco degli investimenti, la compartecipazione all’Irpef, il superamento del blocco di beni e servizi, il recupero dell’Iva per le esternalizzazioni e per i trasporti.
Il presidente Torchio, presidente di Anci Lombardia e della Consulta nazionale dei Comuni di minore dimensione demografica, ha dal canto suo presentato le 10 azioni previste per la tutela dei piccoli Comuni, con una serie di richieste tra cui un incremento del fondo per l’Associazionismo Intercomunale, il finanziamento di 70 milioni di Euro per il 2003, di 80 per il 2004 e di 100 per il 2005, e del fondo perequativo per lo sviluppo con una disponibilità di 150 milioni di euro per il 2003, in particolare per i Comuni minori per far fronte alla carenza ed alle arretratezze nei servizi sanitari, scolastici, viabilistici, dei trasporti, dell’artigianato, dell’imprenditoria e delle attività rurali e locali.
Sono stati richiesti 190 milioni di € per il fondo nazionale ordinato per gli investimenti per i comuni fino a 5 mila abitanti e l’istituzione di un Fondo Speciale con una dotazione di 25 mila Euro per ogni comune fino a 3000 abitanti e di 35 mila per i comuni fino a 5000.
È emersa la necessità di evitare misure draconiane di contenimento del personale e dei servizi anche alla luce delle relazioni della Corte dei Conti che sulle gestioni degli anni 2000 e 2001 dei Comuni ha evidenziato il rispetto sostanziale dei parametri indicati dal patto di stabilità. Preoccupazione è emersa sugli effetti dell’accordo Frattini relativo al personale degli Enti Locali che comporterà aumenti di spesa del 5,6% a fronte di un taglio del 2,3% dei trasferimenti.
 
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