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15 Settembre, 2002
Cgil Cremona: Insieme lavoratori italiani e immigrati
“Un’attenzione verso la coesione sociale e la convivenza”

Il “contratto di soggiorno”, istituito due anni fa da dalla legge Bossi-Fini, legando il permesso di soggiorno al contratto di lavoro, rende lavoratrici e lavoratori migranti sempre più ricattabili, costringendoli ad accettare qualunque condizione lavorativa, anche di basso livello, pur di non cadere nell’irregolarità.

La progressiva frammentazione del mercato del lavoro si traduce per tutti in contratti di lavoro sempre più brevi, anche di poche settimane, e per gli immigrati in contratti di soggiorno non superiori ai sei mesi. La necessità di ripetute richieste di rinnovo presso gli uffici stranieri delle Questure, con strutture e organici palesemente insufficienti, comporta tempi d’attesa lunghissimi. Tutto ciò costringe i migranti nel nostro Paese a un’esistenza sempre più incerta e precaria, cui si aggiunge l’umiliazione di dovere soggiacere a una gestione amministrativa della presenza tutta demandata alle forze di polizia.

Mentre la Corte Costituzionale si è recentemente espressa sull’illegittimità di alcune parti significative della Bossi-Fini, l’assenza di un regolamento di attuazione della legge, a distanza di due anni dall’approvazione, ha come effetto una gestione difforme delle norme da Provincia a Provincia e una forte discrezionalità degli uffici territoriali preposti. Prefetture e Questure.

La nostra mobilitazione nasce da un rifiuto radicale della legge Bossi-Fini: le logiche di xenofobia e sfruttamento sulle quali si fonda hanno determinato il peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro di tutti i migranti presenti in Italia.

Crediamo comunque che siano necessari interventi immediati per:

Respingere il passaggio ai giudici di pace delle competenze per la convalida delle espulsioni.

Il diritto di voto attivo e passivo nelle Amministrative.

La proroga della validità del permesso di soggiorno in scadenza fino al giorno del rinnovo e la concessione di un nuovo permesso con decorrenza dalla data del rilascio.

Il rilascio di permessi di soggiorno di almeno un anno per qualsiasi tipologia di contratto di lavoro e anche per la ricerca di un nuovo lavoro.

Il superamento della politica dei flussi con l’introduzione di un permesso di soggiorno per la ricerca di lavoro.

La revisione dei canoni abitativi e salariali che condizionano l’ottenimento della carta di soggiorno e del nulla osta per i ricongiungimenti famigliari.

Il decentramento agli Enti locali delle funzioni in materia di immigrazione, affinché la gestione dei rinnovi e delle altre pratiche amministrative sia più semplificata.

La convocazione periodica del Consiglio Territoriale per l’immigrazione per l’analisi della situazione e la soluzione dei problemi emergenti.

L’attuazione di efficienti politiche di accoglienza e sostegno per coloro che chiedono rifugio o asilo nel nostro Paese, a causa di guerre o regimi dittatoriali nei loro Paesi di provenienza.

Un’attenzione verso la coesione sociale e la convivenza che si concretizzi in un complessivo piano territoriale di formazione per l’accoglienza e la multiculturalità.

CGIL CREMONA

 


       



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