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 Economia

15 Settembre, 2002
Debutta il progetto del terzo ponte in Commissioni Territorio
Acerbi: "La società reinveste gli utili per migliorare la qualità dei territori serviti sul piano autostradale”

Debutto del progetto per il terzo ponte in Commissione Provinciale Territorio, riunita congiuntamente all'analoga Commissione del Comune di Cremona, ieri, presso la sede della Società Autostrade Centro Padane. "Un passaggio importante, secondo i Presidenti delle Commissioni, Massimiliano Sciaraffa e Alessia Manfredini, per verificare sensibilità politiche tecniche su un nodo chiave per riqualificare le relazioni tra Cremona e Piacenza e le loro regioni". Esauriente l'illustrazione del Direttore della Società, Francesco Acerbi, dopo il saluto del Vice Presidente Giuseppe Ceraso: firmato dall'architetto Giancarlo Marzorati, impegnato da tempo nei grandi interventi "urbani", il nuovo ponte è essenzialmente momento di un raccordo autostradale di 11 km (6,5 in territorio piacentino), libero da pedaggio, di collegamento tra la Codognese, e tramite il Peduncolo verso la Paullese, in sponda cremonese, la ex statale 10 e la ex 588 Cispadana, con aggancio al nuovo casello di Castelvetro. Saranno collegate le  due viabilità regionali, smarcando i centri abitati di Castelvetro, Cremona e Cavatigozzi e saranno servite le aree produttive, a sinistra e a destra del canale navigabile e l'area portuale di Cremona. Il ponte si costruisce su un arco, punto più alto 50 metri, e due antenne. Sostengono insieme peso e carico, con travi e tiranti praticamente invisibili in prospettiva. Tre corsie in andata, di oltre 3,5 metri l'una, e in ritorno, sono sorrette "effetto basculante". Tecnologico, anche per i sofisticati sistemi di sicurezza, il ponte di 250 metri (il più lungo ponte ad arco in Italia) concede un accenno storico alle città che unisce, con "due porte di ingresso a mattone facciavista". Non ha piloni in alveo. Soluzione, adottata dopo uno studio fatto in sinergia con Autorità di Bacino, che isola la struttura dai fenomeni della piena e dai movimenti della golena. Accorta l'ambientalizzazione, con uno studio affidato a consulenti austriaci: il ponte si inserisce nell'area di interesse comunitario, "Isola del deserto", con opere di compensazione ambientale, richiesta finanziamento di un progetto Life e rinaturalizzazione già prevista. Sarà migliorato poi il sistema ciclabile tra Cremona e Castelvetro. I tempi. Secondo la relazione di Acerbi: l'attuale progetto definitivo deve passare la VIA (12 mesi), le conferenze di servizio per raccogliere i pareri degli istituti nazionali e regionali interessati, si chiude l'esecutivo nel 2006 e entro il 2007 si va in appalto. Entro il 2010 concluso tutto, scade tra l'altro il contratto con la Regione, per l'attraversamento nel suo demanio portuale.
Soddisfatti i consiglieri presenti. Alcuni hanno chiesto precisazioni. Matteo Lodi ha chiesto le cause per l'abbandono del progetto "tunnel". Acerbi ha parlato di mancanza di competitività funzionale e sul piano della sicurezza, di cantiere invasivo ( per 1 km e 300 metri di infrastruttura su 4 corsie), di costi che in pratica raddoppierebbero. Andrea Ladina (Verdi) ha chiesto di conoscere in dettaglio le "compensazioni ambientali". Massimiliano Sciaraffa (Lista Torchio) si è informato sui costi per la comunità che non ci saranno, né come aggravio delle partecipazioni degli Enti locali azionisti A21, né per i cittadini come pedaggio. "La società reinveste gli utili per migliorare la qualità dei territori serviti sul piano autostradale - ha detto Acerbi -". Unica nota critica da Giampaolo Dusi (Rc) rispetto al passaggio in Via Acquaviva dell'infrastruttura tra i complessi Zucchi e Arvedi. Acerbi ha risposto: "L'area produttiva cremonese non è mai decollata, proprio perché non collegata all'autostrada e alla mobilità, in un contesto dove ferro e acqua sono integrativi. Questo intervento farà aumentare i traffici, ma li organizzerà meglio, servendo porto e aree produttive. I centri abitati saranno tagliati fuori, con servizi adeguati: ad esempio, l'attuale strada che dalla polveriera va a Cavatigozzi sarà resa ciclabile". Il consigliere Superti, assertore convinto della bontà dell'infrastruttura, ha rilevato: "come il ponte non superando l'altezza di 50 metri non soverchierà visivamente la linea d'orizzonte cittadina dominata dal Torrazzo".
All'incontro ieri sera hanno presenziato, oltre ai consiglieri delle Commissioni, diversi amministratori: il Presidente della Provincia, Giuseppe Torchio, il Vice Presidente Agostino Alloni, l'Assessore Provinciale, Fiorella Lazzari, e l'Assessore Comunale Daniele Soregaroli oltre ai Presidenti del Consiglio Provinciale Roberto Mariani e Comunale Mauro Fanti, ai quali si è poi unito anche il Presidente della Società Autostrade Augusto Galli.   

 


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