15 Settembre, 2002
Sabato a Roma la convenzione di 130 comitati autoconvocati
da "Il Riformista"
Sabato a Roma la convenzione di 130 comitati autoconvocati
Nella famiglia del centrosinistra presto saranno in tre: all'Ulivo dei partiti, tradizionale e ancora dominante, e all'Ulivo degli eletti, che domani con l'assemblea dei parlamentari si avvia alla svolta o allo stallo, si aggiunge l'Ulivo degli iscritti.
Con l'intento di far nascere la «terza gamba» del centrosinistra, sabato a Roma 130 comitati di base, autorganizzati e autofinanziati come all'epoca in cui nacquero per sostenere Romano Prodi alle elezioni del 1996, si incontrano per approvare un manifesto il cui obiettivo ultimo è la piena realizzazione dell'Ulivo come soggetto politico unitario.
Per ottenerla, si chiede il varo di una costituente che comprenda partiti, movimenti e associazioni, «per realizzare dal basso - dice il promotore Renato Strada, già responsabile dei comitati per Rutelli alle elezioni dello scorso anno - quello che non è possibile fare dall'alto».
Stavolta, insomma, i comitati non scendono in campo per questioni logistiche, ma per provare a dare sostanza politica alle diffuse richieste del movimentismo e dell'associazionismo vicino al centosinistra, girotondi in testa. All'incontro di sabato parteciperà infatti anche uno spezzone importante del girotondismo: le girandole di Milano, Opposizione civile, Articolo 21. L'obiettivo politico è costituire un soggetto unificante di tutto questo arcipelago entro il marzo 2003, quando, se tutto andrà come previsto, sarà possibile iscriversi al movimento "Cittadini per l'Ulivo".
A quel punto sarebbe difficile per gli attuali vertici della coalizione ignorare le richieste di un soggetto politico con tanto di struttura e tessere. Perdipiù un movimento che, in nome dell'iperulivismo, promette di saldare spezzoni anche molto distanti dal punto di vista delle posizioni politiche: dai prodiani ai girotondini passando per i liberal ds.
I contenuti del manifesto dei comitati sono stati definiti in un seminario tenuto alla fine del mese scorso a Chianciano, relatori, tra gli altri, il professor Pietro Scoppola, prodiano doc, e il ds Igino Ariemma, già responsabile di programma dell'Ulivo. Attraverso la costitutente del nuovo Ulivo, i comitati chiedono la possibilità di aderire direttamente alla coalizione senza dover passare attraverso i partiti, l'istituzione delle primarie per ogni tornata elettorale, amministrative comprese, e la definizione di un «progetto-programma» come sintesi delle diverse anime della coalizione.
Ovviamente dai comitati si guarda con attenzione all'assemblea dei parlamentari di domani, da cui si spera esca approvato almeno il principio di maggioranza, «ma il nostro - chiarisce Strada - rimane un percorso parallelo a quello dell'assemblea degli eletti, pur operando come gruppo di pressione».
Il fatto è che forse al momento nessuna pressione può sbloccare l'impasse in cui si trova il centrosinistra alla vigilia dell'assemblea, diviso su più mozioni e paralizzato dai veti trasversali.
E le dichiarazioni di Rutelli, sul suo attuale scarso interesse rispetto ai temi dell'organizzazione, sono suonate a molti come una conferma che da più parti nella coalizione, compresa una parte dei vertici, si preferisce aspettare prima di lasciare all'assemblea la possibilità di sciogliere i nodi organizzativi insoluti. I Ds sono infuriati con Rutelli, Artemide pure. Intanto i movimenti si muovono, si muovono.
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Il Comitato "Cremona per l'Ulivo" sara' rappresentato all'Assemblea di Roma da
Fabio Cantu', Laura Ferrabo', Deo Fogliazza e Francesco Ghelfi.
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