15 Settembre, 2002
Una via per Aldo Protti ?
Sembra sinceramente offensivo per i caduti del Col del Lys e per le loro famiglie.
Egregio Direttore,
a quanto risulta il 24enne Aldo Protti - non ancora baritono, ma già sergente della Guardia nazionale repubblicana di Salò - nel luglio del 1944 era aqquartierato ad Avigliana, in valle di Susa. Ovviamente non era solo, ma con altri fascisti della medesima compagnia. Non c'erano andati per trascorrere le ferie. Là si trattenne dal luglio del '44 al 28 aprile del '45, a Liberazione avvenuta.
Nello stesso periodo e nella stessa zona nazisti e fascisti organizzarono 24 rastrellamenti nei quali ammazzarono 2.024 tra partigiani ed abitanti della valle, 14 erano cremonesi.
Protti partecipò o meno a quei rastrellamenti? Impossibile appurarlo con certezza. A quel tempo ed in quelle condizioni le documentazioni, i timbri, le firme erano tra le ultime cose alle quali si poteva pensare. Ciò che é certo é che si trovava in quella zona a svolgere il proprio ruolo di sergente della GNR. E ciò che é altrettanto certo é che né in quei terribili mesi, né più tardi, negli anni seguenti, al futuro baritono venne mai in mente di chiedere scusa per ciò che lassù era successo. Anzi.
Si dice: ma sono passati 60 anni!
Si, appunto. Oggi, ad esempio, Amedeo Tonani avrebbe 81 anni, e Sergio Rapuzzi ne avrebbe 78. Né Tonani né Rapuzzi, però, hanno potuto festeggiare il proprio compleanno, perché furono ammazzati da nazisti e fascisti alla fine di marzo del '45. Uno aveva 21 anni, l'altro 18. Erano di Cremona. Erano partigiani.
Nel frattempo Aldo Protti (per fortuna sua e degli amanti della lirica) ha potuto diventare artista di fama internazionale. Ed ha portato il nome di Cremona in giro per il mondo. Bene!
Che lo si celebri per le indubbie capacità canore é giusto e comprensibile.
Ma che addirittura gli si voglia dedicare una via di Cremona a me sembra sinceramente offensivo per quei caduti e per le loro famiglie.
Mario Galletti
 
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