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15 Settembre, 2002
Approvata la bozza del Manifesto politico
30 novembre: Assemblea a Roma presso l'Annunziata - Marzo 2003: appuntamento per la costituzione formale del movimento

L'Assemblea dei Comitati e delle Associazioni di base che fanno riferimento all'Ulivo, tenutasi il 30 novembre 2002 presso l'Annunziata in Roma, ha approvato il seguente documento.

I CITTADINI PER L’ULIVO

"I cittadini per l’Ulivo", organizzati in comitati, associazioni, coordinamenti, liste civiche promuovono una assemblea nazionale che avrà luogo nel marzo 2003 con lo scopo di dare voce a quanti, iscritti o no ai partiti, si riconoscono nell'Ulivo.
Con l’assemblea essi mirano a darsi un progetto comune e a costituire una rete articolata e diffusa su tutto il territorio.
La presente bozza di manifesto, che rappresenta la base del progetto unitario, dopo la discussione nelle realtà territoriali, sarà esaminata e votata, con gli emendamenti ad essa apportati, nell’assemblea di marzo. Il manifesto sarà la base per la adesione alla presente iniziativa e per il confronto con altre realtà associative.
Obiettivo della iniziativa è quello di sollecitare la convocazione di una Costituente per l’Ulivo.

Manifesto politico del movimento “Cittadini per l’Ulivo”
1. I cittadini per l’Ulivo denunciano l’aggravarsi della situazione in Italia, dopo un anno e mezzo di governo di centro destra. Molti sono i segni di insicurezza e di precarietà. I rischi di declino strutturale, che i governi dell’Ulivo avevano fronteggiato con successo, stanno nuovamente emergendo. L’economia e la società italiana hanno perso competitività. Sul piano istituzionale si è generato un clima di sfiducia e di crisi: si è aperto un pericoloso conflitto tra i poteri dello Stato; le leggi tese a proteggere il capo del governo e la sua cerchia, hanno reso labili i confini tra legalità e illegalità e rischiano di far venire meno il principio di certezza del diritto e di uguaglianza di ogni cittadino dinanzi alla legge.
2. In questa situazione i partiti del centro sinistra non riescono ad offrire una visibile e fondata speranza di alternativa: la insufficiente unità e compattezza e i troppi personalismi, tra e nei partiti, non consentono ai cittadini di guardare ad essi con fiducia. Siamo ben convinti che i partiti sono e restano i soggetti primari della scena politica; ma siamo ormai consapevoli della loro impossibilità, nonostante generosi tentativi, di uscire da soli dalla crisi che li travaglia. In questi anni si sono manifestati importanti segni di reazione della società civile. Vediamo perciò necessaria ed urgente una iniziativa che parta dalla base della società e che, non contro i partiti ma per i partiti del centro sinistra, contribuisca a rilanciare e rendere visibile e credibile l’ Ulivo quale soggetto di quel sistema bipolare che si è faticosamente affermato nel Paese, sia a livello nazionale che a livello regionale e locale. Siamo consapevoli dei limiti attuali del bipolarismo, dovuti alla incongruenza della legge elettorale e alla generale incompiutezza della riforma del sistema politico e istituzionale, ma riteniamo che l’eliminazione del sistema maggioritario, affermatosi ormai da quasi un decennio, comporterebbe un grave arretramento della democrazia italiana privando i cittadini del potere di decidere direttamente, attraverso il voto, il governo del Paese.
3. La formazione di un soggetto politico di coalizione, che operi unitariamente, rappresenta quel salto di qualità di cui la società italiana ha bisogno per dare compiutezza al bipolarismo e alla riforma del sistema politico e per dare forza ad una alternativa riformista. E’ necessaria perciò la costruzione di una coalizione di centro sinistra, fondata sui partiti, sugli eletti e sulle realtà associative, fortemente strutturata su base federativa, aperta a tutte le competenze presenti nel suo retroterra e a tutti i contributi di idee che vengono dalla società, e capace di esprimersi con una sola voce di fronte al paese.
4. Non si può rispondere alla destra solo con i "no" e con la protesta. Ad ogni no deve corrispondere una proposta alternativa: sullo Stato sociale, sul fisco, sulla scuola, sulla sanità, sulla pubblica amministrazione, sulla giustizia, sullo sviluppo economico, sull’ambiente, fino ad arrivare alle grandi questioni che riguardano la sopravvivenza del pianeta, la pace e la lotta al terrorismo, il rapporto tra Nord e Sud del mondo: l’Ulivo è soggetto politico per il governo dell’Italia e quindi deve sempre agire e comportarsi come forza di governo, a prescindere dalla sua attuale collocazione all’opposizione. La necessità di avere una politica propositiva è tanto più urgente di fronte ai nuovi appuntamenti per la costruzione dell’Europa politica, appuntamenti di fronte ai quali il governo di centro destra dimostra tutte le sue contraddizioni interne.
5. I cittadini per l’Ulivo sono impegnati a fare incontrare e valorizzare, alla base del paese, tradizioni politiche e realtà sociali che sono state contrapposte negli anni della guerra fredda e a confrontare queste tradizioni con la cultura ambientalista e con le nuove esigenze espresse dalla società e in particolare dalle nuove generazioni. Le differenze e le peculiarità culturali sono un valore che va salvaguardato, ma esse devono trovare la possibilità e la sede di confrontarsi in modo permanente, di superare incrostazioni e rigide appartenenze e di ricomporsi nella politica unitaria dell’Ulivo. Le associazioni e i comitati dei cittadini per l’Ulivo sono una sede naturale per questo confronto e per la costruzione di questa nuova cultura politica. A differenza del centro destra, che è imperniato monocraticamente sul capo e sulla distribuzione del potere, l’Ulivo deve rappresentare la ricca e democratica articolazione della società e della cultura italiane.
6. Riteniamo che la principale fonte di unità dell’Ulivo debba essere ricercata nei valori fondanti della nostra Costituzione: la dignità della persona, la libertà, la giustizia, l’equità, l’eguaglianza dei diritti, la solidarietà. Questi valori, che sono da difendere contro ogni tentativo di stravolgerne il significato o ridurne la portata, devono tradursi in un progetto politico che abbia come obiettivi prioritari:
-la ricostruzione su fondamenta nuove dell’intero edificio dei diritti di libertà e della solidarietà sociale, partendo dalla rottura delle vecchie categorie classiste e da una nuova concezione e legittimazione del lavoro;
-uno sviluppo del nostro Paese qualitativamente più elevato; libertà e pluralismo della informazione; un efficiente sistema scolastico nazionale; i massimi livelli di occupazione; la sicurezza delle persone; la coesione sociale e territoriale ; la sostenibilità ambientale;
-il rafforzamento del ruolo internazionale dell’ Italia, nel quadro di una Europa unita, per una politica di pace e per un governo della globalizzazione ispirato ai valori della solidarietà.
I governi dell’Ulivo hanno già espresso una significativa capacità di elaborazione programmatica e hanno valorizzato le competenze nell’azione di governo. Ma più netta e unitaria deve essere la indicazione del modello di società che intendiamo costruire.
7. I cittadini per l’Ulivo ritengono che debbano essere valorizzate le liste civiche, che, ispirandosi al centro sinistra e all’Ulivo, riflettono bisogni locali e particolari ed esprimono persone e competenze di primo piano. Molti sono già oggi i sindaci e gli amministratori locali, che, al di là della appartenenza di partito, operano con questo spirito. I cittadini per l’Ulivo, a partire dal territorio, puntano alla costruzione di una nuova classe dirigente che abbia in questa cultura unitaria e nell’humus ulivista la sua fonte primaria.
8. I cittadini per l’Ulivo sono consapevoli di dover difendere la propria autonomia da ogni strumentalizzazione partitica e di dover respingere la tentazione di imitare procedure e costumi di partito. I comitati per l’Ulivo e le altre associazioni di base, cui aderiscono iscritti e non iscritti ai partiti, saranno tanto più forti e capaci di espansione nella società se autonomi, liberi e distinti dai partiti, ricercando al tempo stesso momenti e strumenti di dialogo, di confronto e di interazione con i partiti e gli eletti, sia a livello della società che nelle istituzioni democratiche.
9. I cittadini per l’Ulivo lavorano per l’unità dell’Ulivo e ne interpretano l’anima unitaria. Perciò devono saper instaurare tra le varie componenti, oltre che un rispetto reciproco, un clima di amicizia, senza il quale è difficile dare vita ad una volontà politica comune. Devono sviluppare quella carica etica per il cambiamento e per l’innovazione, che deriva loro dal carattere volontario dell’azione e dal rapporto assiduo con i mondi vitali della società e, in particolare, con le nuove generazioni. Intendono pertanto: offrire una rete a tutti gli ulivisti, iscritti o no ai partiti; allargare il consenso al di là dei partiti; offrire occasioni di ascolto e di partecipazione a tutti i cittadini che intendono confrontarsi con i valori e l’ispirazione dell’Ulivo; confrontarsi e ricercare momenti di collaborazione con tutte le associazioni e i movimenti che operano per il rinnovamento della politica e contro il disegno delle destre.
10. Strumento principale della nostra iniziativa è il "passa parola", contro l’imbonimento mediatico dall’alto. I comitati e le altre realtà associative sono organizzati non in modo piramidale e verticistico, ma a rete. Ogni realtà ha la più ampia autonomia di iniziativa e si collega agli altri comitati e alle altre realtà associative orizzontalmente, attraverso la rete e può federarsi a livello territoriale e costruire organi di coordinamento di collegio, di comune, di provincia e di regione. L’assemblea di marzo eleggerà un coordinamento nazionale. I comitati e le altre realtà associative, a garanzia della loro autonomia, si autofinanziano attraverso i contributi dei propri associati e attraverso la promozione di iniziative politiche e culturali.
11. I cittadini per l’Ulivo si impegnano a democratizzare le strutture di coalizione, a tutti i livelli, estendendo la partecipazione. Ritengono perciò importante: la costituzione di coordinamenti dell’Ulivo, a partire dai collegi elettorali, veramente democratici e quindi aperti alle associazioni e ai comitati dei cittadini, con compiti non solo di iniziativa politica, ma anche di garanzia sulle procedure e sulla gestione, quando saranno adottate, delle primarie la formazione di albi degli elettori ulivisti – debitamente registrati - come base per lo svolgimento delle primarie per le candidature.
12. Dentro questo processo di ricostruzione dalla base dell’Ulivo si colloca l’obiettivo della convocazione di una Costituente dell’Ulivo, al fine di costruire il soggetto politico di coalizione federato, composto dai partiti, dagli eletti e - attraverso l’associazionismo di base ed anche l’adesione diretta individuale – dai cittadini. La costituente dovrebbe definire il progetto-programma, lo statuto e le regole della Federazione, nonché il gruppo dirigente del nuovo Ulivo.

I propositi enunciati in questo senso dai partiti, ma che non hanno avuto sino ad ora alcuna attuazione, devono essere raccolti e rilanciati ai partiti come una sollecitazione e una sfida.

Roma, 30 novembre 2002
 


       CommentoUlivo.it



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