15 Settembre, 2002
Serata magica ad Ostiano
Al Teatro Gonzaga memorabile serata con Pagani e Cordini
Serata magica ad Ostiano
Al Teatro Gonzaga memorabile serata con Pagani e Cordini
Sabato 7 dicembre, ad Ostiano, nel Teatro Gonzaga (www.teatrogonzaga.it): serata magica.
Accolti non in un teatro, ma in una splendida bomboniera, abbiamo trascorso circa due ore indimenticabili, fatte di note, di voci e di grande tensione morale, se ci passate il termine.
La performance di Mauro Pagani e di Giorgio Cordini – due musicisti amici di lunga data – è stata di quelle memorabili.
Due musicisti importanti, che hanno avuto la fortuna non solo di lavorare per anni insieme, ma di aver anche frequentato a lungo Fabrizio De Andrè, il cui incontro ha segnato indelebilmente la storia musicale e spirituale di entrambi.
Chiude la Rassegna Jazz, curata mirabilmente da Manuela Casale; il Teatro é pieno, l’ambiente intenso, di grande attesa.
L’inizio, affidato alla chitarra di Cordini e alla ruvida voce di Pagani, è un tributo a Bob Dylan ed al suo "storico" inno alla pace: Blowing in the wind ci riporta immediatamente ai venti di guerra che soffiano pericolosi oggi sul mondo.
Pagani propone poi La neve di Natale, un suo pezzo, velato di malinconia, cantato in "italiacano": un misto di italiano e dialetto padano che rimanda a struggenti ricordi fatti di amicizia e di legami forti.
Cordini è grande nell’accompagnare l’istrionico Pagani – strumentista multiforme – che con bouzouki, flauto traverso e violino, affronta, prima, il suo Suerte, tratto dalla colonna sonora del film Puerto Escondido, passando poi alla rivisitazione di brani mitici, tratti da Creuza de mä, opera chiave nella musica degli anni ’80, scritta a quattro mani da Pagani con Fabrizio De André, .
Il ricco e partecipato omaggio al Maestro avvolge il pubblico, sempre più coinvolto e commosso: si passa da Sidùn e da A dumenega, per giungere fino a A pittima, Sinàn Capudàn Pascià e chiudere con il brano dal quale il disco prende nome: Creuza de mä.
Insomma un ventaglio completo della poetica del grande cantautore genovese affrontato con impagabile maestria interpretativa da Cordini e Pagani: il primo, raffinato tessitore di trame armoniche alla chitarra, il secondo abilissimo nell’appoggiarsi con intersecazioni fantasiose, trascinanti assolo e simpatici intercalare dialogati.
E poi, in chiusura, l’emozionante omaggio al blues ed ai due idoli della loro gioventù: John Mayall e Ten Years After.
Il pubblico è entusiasta, gli applausi si susseguono, e nei bis richiesti a gran voce due pezzi da sogno: un Bella Ciao rivisitato in blues, con improvvisazioni da brivido, ed un Impressioni di settembre (eseguita in due, chapeau!), della Premiata Forneria Marconi , un pezzo di storia, da pelle d’oca per i numerosi ricordi che aleggiano in platea.
Gran bella serata, molto ben proposta e molto ben organizzata, in un teatro che vale davvero la pena di frequentare più spesso.
Delio Scaglio
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vedi servizio fotografico in Fotogallery
 
www.teatrogonzaga.it
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