15 Settembre, 2002
Quanto è bello ricordare i nonni di G.C.Storti
2 ottobre la festa dei nonni….
2 ottobre la festa dei nonni….
Quanto è bello ricordare i nonni
L’idea di istituire la “Festa dei nonni”,
perché non dirlo, è nata dalla spregiudicata
fantasia dello staff di Formigoni. Una delle
tante azioni di propaganda che la Giunta
Regionale Lombarda promuove per nascondere
le sue debolezze e manchevolezze sul piano
sociale.
Il Presidente della Repubblica Ciampi ha
istituito con proprio decreto la festa nazionale
dei nonni “ quale momento per celebrare l’importanza
del ruolo svolto dai nonni all’interno delle
famiglie e della società in generale”. Una
buona cosa direi che dovrebbe servire a far
riflettere ed a capire che “ testinome” i
nonni ci lasciano o ci hanno lasciato e che
impegni ci assumiamo per ricordare la loro
vita.
La mente corre dunque a nonna Barbara …scomparsa
a 91 anni con i suoi racconti è come se avessi
vissuto anch’io la vita della sua famiglia
a partire dal 1860 in avanti.
I suoi racconti serali erano tutti legati
alla traversie della vita familiare.. alle
difficoltà , rimaste tali fino al 1960 di
sbarcare il lunario e di resistere al sopruso
dei padroni ( oggi magari si usa un termine
meno rozzo…ma allora quella parola aveva
un significato chiaro, inequivocabile…).
Era molto fiera di suo padre. Socialista
della prima ora tutte le domeniche mattina
, a piedi, da Pontevico, con altri andavano
a Brescia alla scuola del partito dove imparavano
come poi insegnare, durante le sere fredde
e buie, agli abitanti della cascina a leggere
e far di conto. Saper leggere e far di conto
era il primo antidoto per contrastare la
prepotenza dei padroni delle cascine che
“ ti fregavano anche sulla misera paga”.
Ricordava questa prima guerra del 15-18 come
lontana..come non sua…L’unica cosa certa
è che tutti i “ bei ragazzi” erano al fronte
e che un prete “ birichino” ne approfittava.
Quando il suo Annibale tornò dal fronte era
cambiato… Era duro, arrabbiato, aveva imparato
a fumare, teneva nascosta una pistola …Nel
1921 suo padre rimase socialista ma Annibale
diventò comunista.. “ bisognava fare come
in Russia” e dare “la terra ai contadini”..
Sia il padre della Barbara che suo marito
si trovarono poi ancora uniti a fronteggiare
le squadre di giovani fascisti, armati dagli
agrari, che scorrazzavano nelle nostre campagne.
Fu dura..Il bisnonno morì a seguito dei pestaggi
fascisti ed il nonno apparentemente, durante
il fascismo, rimase silente…ma nella clandestinità
organizzava la rete comunista della solidarietà
, controllava i conti dei padroni, contrastava
le angherie del podestà e soprattutto non
si iscrisse mai al partito fascista né portò
la camicia nera.
Nonna Barbera figliò tre femmine..Annibale
voleva il maschio ma lei disse “ basta”…Tre
figli era già un impegno forte e la “ pagnotta
non era sicura”. La vita scorse lenta per
venti anni finchè nel 1940 cominciarono ad
arrivare dalla Francia i primi giornali clandestini
del partito comunista che i mio nonno diffondeva
segretamente.
La sera del 10 giugno tremarono tutti. Il
Duce dichiarò la guerra…ed i giovani partirono
per il fronte. Le figlie della nonna, come
lei, rimasero senza corteggiatori..e l’attesa
durò ben sei o sette anni.
Il 25 aprile del 1945 fecero festa per davvero…
Non erano contenti ma felici…La guerra era
finita, i ragazzi tornavano dal fronte….Qualche
ragazza partì per l’america con il bambino..Alcune
tornarono ed iniziò per loro la vita difficile
della ragazza-madre che aveva peccato con
un ragazzo americano, magari di colore.
Il 18 aprile del 1948 i miei nonni votarono
per il Fronte Popolare. Erano sicuri di vincere.
La delusione fu forte…ricominciarono a lavorare…
La nonna rimase socialista, in onore del
padre, il nonno comunista.. Amava Stalin
come tutti e sperava di fare come in Russia…Le
cose andarono avanti fra lotte, stenti e
fatiche, ma anche nella consapevolezza che
dei passi in avanti se ne erano fatti. Il
nonno però non credette allo sbarco sulla
luna degli americani…” Era tutta una farsa
ripeteva…costruita in qualche deserto del
texas….per dimostrare che erano piu’ forti
dei russi”. Il nonno morì prima dell’avvento
di Berlinguer… La nonna delusa da Nenni (
che si era messo con i democristiani) divenne
una fervida sostenitrice di Berlinguer..
ma amava Pertini e piu’ volte mi rimproverò
perché non “ glielo avevo fatto vedere” quando
venne a Cremona. Odiava Craxi ….
Quando poi iniziarono le lotte studentesche..,
mentre mia madre piangeva disperata perché
avendo occupato l’Itis ricevette, a casa
la visita della questura, la nonna Barbara
era entusiasta.. e mi difese di fronte a
quei giovani poliziotti che facevano il loro
lavoro.. Pianse di fronte alla tv durante
i funerali delle vittime di p.zza Fontana.
Lei già sapeva che era una strage fascista
per “ far tornare indietro l’Italia e che
i colpevoli non si sarebbero mai presi…”.
Morì poco dopo un viaggio a Roma . Aveva
voluto che la accompagnassi per visitare
alcuni palazzi: la sede di Botteghe Oscure
( ci rimase male quando non potè salire da
Berlinguer), la sede della Democrazia Cristiana,
il Vaticano ( si innamorò delle guardie svizzere..immediatamente)
e piazza Navona.. In particolare mi chiese
di trovare il n. 7 della piazza..Lì secondo
le sue informazioni ( apprese da Grand Hotel)
aveva una casa Jonny Dorelli che lei adorava..
Ecco una vita semplice ..ma piena di voglia
di vivere e soprattutto improntata a tenere
alta la testa in qualsiasi momento…
I 2 ottobre è davvero una bella festa….se
ci permette di ricordare figure così.
storti@welfareitalia.it
 
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