15 Settembre, 2002
Il Giubileo degli evasori
..... ed Al Capone sarebbe ancora in piena libertà
Il Giubileo degli evasori
di Michele Serra
da Repubblica - 14 dicembre 2002
UN VERO e proprio diadema di condoni fiscali sotto l´albero di Natale: è il regalo del governo Berlusconi agli italiani disonesti e/o distratti, impacchettato in un maxi emendamento alla legge finanziaria. Ce n´è per tutti i gusti e disgusti: dalle contravvenzioni stradali non pagate alla tassa sui rifiuti, non dimenticando l´affissione abusiva di manifesti elettorali, passando per la classiche e popolarissime Irpef, Irap e Invim e arrivando alla sanatoria per le imprese costituite illegalmente all´estero.
E con i condoni arriva il Giubileo degli evasori
Sconfitta umiliante dello Stato e una oscenità per l´etica pubblica
Si immagina che esperti contabili avranno calcolato, euro più euro meno, quanti quattrini potranno essere raschiati dal fondo del barile. Quello che non è quantificabile, tralasciando i danni morali inferti a chi le tasse le ha regolarmente pagate, è il potente incentivo a evadere il fisco che ogni condono porta con sé. Il medium è il messaggio: ogni condono comunica ai cittadini che fare il proprio dovere non è conveniente, perché si possono rimandare i propri conti con lo Stato, con la collettività e con le leggi a occasioni più propizie. Quanti italiani dalla coscienza lasca, di fronte alla puntuale benevolenza dei colpi di spugna, si sentiranno confermati nella loro impunità e nella loro furbizia? E quanti italiani perbene, puntuali pagatori della ridda di tasse e tributi, si sentiranno gabbati da un potere che di fatto avvantaggia i morosi e gli imboscati, e si chiederanno se non valga la pena ingrassare le fila degli evasori?
Da qualunque parte lo si rigiri, un condono è un´oscenità dal punto di vista dell´etica pubblica ed è una sconfitta umiliante per lo Stato, che pur di rastrellare, come elemosina postuma, quanto non è riuscito a riscuotere a tempo debito, e secondo norma, stringe la mano a chi lo ha frodato. Questo condono, poi, è da record: una specie di Giubileo dei furbi e dei distratti. E ha il sommo torto, non ultimo per un governo che si definisce riformatore un giorno sì e l´altro pure, di essere un espediente bacucco, già visto e stravisto, già bollato come immorale e inefficace, vecchia pratica assistenziale e paternalista.
Era la peggiore Dc che per rinsaldare i suoi rapporti con l´elettorato alimentava l´equivoco di uno Stato compare, concessivo sul terreno dei doveri dei cittadini in cambio di una uguale concessività sul terreno dei diritti. Se vi accontentate di servizi mediocri, saremo mediocri esattori delle tasse, mediocri educatori civici, mediocri applicatori delle leggi. Una mano lava l´altra.
Sul certezza del condono è stato edificato mezzo Sud, sul condonismo come metodo, come emergenza eletta a pratica ordinaria, frana e continua a franare il già friabile spirito di comunità di una società abituata (o rassegnata) ad arrangiarsi, a rattoppare con le scartoffie il vuoto di certezze legali.
Il fine giustifica i mezzucci, come cercheranno di spiegarci i condonisti di Tremonti? E la sparata elettorale «meno tasse per tutti», già ridotta alla limatura di qualche spicciolo e spacciata per «promessa mantenuta», come si concilia con un provvedimento che, gratificando gli evasori, continua a scaricare sul groppone dei cittadini solventi una soma fiscale resa iniqua soprattutto dall´evasione medesima?
 
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