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 Il Punto

15 Settembre, 2002
Divorzio:la legge c'è ma va risistemata. di Gian Carlo Storti.
Altro che diritto, è una carognata.E’ vero il matrimonio da noi è proprio indissolubile con o senza figli è indissolubile.

Divorzio:la legge c'è ma va risistemata. di Gian Carlo Storti.
Altro che diritto, è una carognata.
E’ vero il matrimonio da noi è proprio indissolubile con o senza figli è indissolubile.
Questa è la conclusione a cui si arriva esaminando una causa di divorzio.
Ecco i fatti.
§ Un matrimonio, contratto nel 1975, è cessato a seguito di sentenza di divorzio nel 1993;
§ la sentenza di divorzio non ha previsto la “ somministrazione” a favore della moglie di alcun assegno, in quanto la stessa a suo tempo risultava occupata;
§ non essendoci figli nessun altro obbligo era dovuto dagli ex coniugi verso terzi.
Un matrimonio finito male come tanti con qualche danno economico e morale per entrambi i coniugi ma finalmente finito.
Ognuno dei coniugi si ricostruisce una vita finchè nel 2005, dopo 12 anni dalla sentenza di divorzio, uno dei due coniugi, la ex moglie, rimasta senza lavoro dal 2003, richiede la revisione della sentenza di divorzio , motivando il fatto che non avrebbe altri mezzi di sostentamento e che l’ex marito è si un pensionato ma facoltoso e benestante e richiede pertanto un assegno di mantenimento cospicuo, molto cospicuo, di circa 1500 euro mensili.
L’ex marito , come si una dire, cade dalle nuvole. Come è possibile che a distanza di così tanti anni sia possibile rivedere una sentenza di divorzio richiedendo di nuovo l’assegno di accompagnamento?
Fatte le prime ricerche questo è possibile. La legge infatti da la possibilità ad entrambi i coniugi di richiedere la revisione della sentenza di divorzio. E’ il concetto della tutela del coniuge piu’ debole.
Non rimane altro da fare che ricorrere agli avvocati che producono il controricorso. Si va in aula, i giudici propongono un accordo, l’ex marito non accetta e si va a sentenza.
La sentenza è semplice e breve poche righe per dire che visto che la ex moglie, non è piu’ in giovane età e che quindi ciò pare non consentirle un nuovo ingresso nel mercato del lavoro, il presidente del collegio giudicante ritiene che vi siano le condizioni perché l’ex marito, valutate le sue condizioni economiche, debba corrispondere, a titolo di assegno di mantenimento, una somma mensile di oltre 300 euro. Questa nuova sentenza non prevedere fra l’altro per quale periodo. Teoricamente per l’eternità.
Figuriamoci le ire dell’ex marito che si sente perseguitato da una situazione che dura da moltissimi anni.
Andrà in appello aggiungendo costi a costi, perché come è noto le spese legali ci sono, eccome.
Questi i fatti.
Ora , pare che i “ ricorsi per la revisione delle condizioni di divorzio” siano in aumento ed anche a distanza di anni.
Alcune riflessioni si impongono.
Sicuramente lo spirito della legge , nata dalle grandi battaglie civili degli anni ’70, è quello di difendere il coniuge piu’ debole ed i figli . Il divorzio è sempre un trauma sicuramente e diventa una tragedia visti i tempi italiani. Pensate, in Algeria, paese islamico un divorzio lo si ottiene in tre mesi, mentre qui da noi ci vogliono anni.
Non è mio compito entrare nel merito della sentenza ( il Giudice decide sempre secondo coscenza e nel rigoroso rispetto delle leggi), però mi pare lecito porre all’attenzione della politica alcune domande:
Non è forse il caso di porre dei limiti alle possibilità di ricorso per la revisione delle condizioni di divorzio ? Limiti sia temporali ( oggi pare che non ve ne siano) che sostanziali . Tutelare i soggetti piu’ deboli come i figli mi pare normale, anzi dovuto, ma intervenire a “ tutela” di quel coniuge, sia esso maschio o femmina , che perde lavoro ad una certa età pare proprio essere un eccesso di tutela. Del resto esistono già le leggi sul lavoro che tutelano,magari poco, per chi perde una occupazione, ma ci sono. Rivalersi sull’ex coniuge ,in quanto facoltoso, mi pare essere proprio una beffa . Insomma in questo caso uno dei coniugi vuole colpire l’altro a freddo per non fargli dimenticare le splendide serate d’amore consumate nel primo periodo di estasi. Insomma piu’ che l’esercizio di un diritto mi pare proprio una bella carognata!
storti@welfareitalia.it

articolo pubblicato su Il Piccolo , settimanale di Cremona , sabato 19 novembre 2005

 


       



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