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15 Settembre, 2002
Provincia: conferenza stampa di fine anno
Corada "Investire, nonostante tutto"

Provincia: Conferenza Stampa di fine anno

Corada: Investire, nonostante tutto

Un anno amministrativo si chiude e un altro comincia. La Provincia di Cremona si appresta a questo passaggio, con all'attivo risultati soddisfacenti.
Nel 2002 abbiamo investito oltre 28 milioni di euro di finanziamenti acquisiti per realizzare nuove opere, dei quali oltre 18 milioni di euro di risorse provinciali e siamo pronti ad investire, solo di risorse nostre, sul triennio 2003-2005, 72 milioni e 400 mila euro, per far fronte alla domanda di crescita del territorio, in piena sintonia con gli accordi e con i programmi elettorali.
Solo nel 2003 contiamo di compiere uno sforzo finanziario autonomo di circa 21 milioni di euro, muovendo complessivamente quasi 38 milioni di euro utili per creare sviluppo, occupazione, indotto.
strade, scuole, università, informatizzazione, lavoro, formazione, qualità della vita, attenzione ad anziani, migranti, soggetti in difficoltà. Queste tracce, pur tralasciando voci, sfumature e tensioni, tutte importanti e necessarie per comprendere lo spirito della nostra azione, sono solo alcune tra le più significative.
Anzitutto, la buona manutenzione dell'esistente, ma anche del "nuovo" in tutti i settori.
Più delicata, senz'altro è la partita delle strade. Con il 1° ottobre 2001 sono entrate nel demanio provinciale le strade statali. Non pochi sono i problemi legati a questo passaggio, per il cattivo stato di manutenzione di strade e ponti (emblematico il caso del ponte di Casalmaggiore). Abbiamo dunque investito subito risorse per la riasfaltatura e la messa in sicurezza delle principali arterie (Paullese, Bergamina, Cremona-Brescia, Codognese), non lesinando attenzione alla rete provinciale, per la manutenzione, ma anche per opere specifiche che includono la realizzazione di nuove varianti (la circonvallazione di Robecco, la variante di Isola Pescaroli con nuovo Ponte sull'Oglio) e alcune riqualificazioni significative (Olmeneta, Madignano, Offanengo, Paderno-Gadesco), solo per citare alcuni interventi. Questo impegno, nelle sue articolazioni, prosegue nel 2003, dove abbiamo già previsto 3 milioni di euro per la manutenzione delle strade. Sono poi finanziati molti innesti (Castelleone, Romanengo, Drizzona e Pozzaglio, Casaletto Ceredano, Ricengo ecc..). Diversi sono gli interventi puntuali in programma (es. ponte di Sergnano, viadotto di Piadena ecc), nonché opere dirette: circonvallazione di Crema, il Peduncolo (che va a gara il prossimo anno), le tre bretelle per concludere la tangenziale di Soncino, la tangenziale di Casalmorano. Rasenta invece l'assurdo la vicenda Paullese, perché il progetto è fermo inspiegabilmente da due anni al Ministero dell'Ambiente per la V.I.A.
Se poi si faranno le due autostrade di cui si è molto discusso (la Cremona-Mantova e la Ti.Bre.), vi saranno ricadute sulla nostra viabilità: soppressione di 51 passaggi a livello sulla linea ferroviaria CR-MN; circonvallazione sud di Piadena; circonvallazione ovest di Torre de Picenardi; circonvallazione di Calvatone; potenziamento dell’Asolana a sud di S.Giovanni in Croce; collegamento tra l’Asolana ed il primo lotto della tangenziale nord di Casalmaggiore. Parliamo di opere per 80 milioni di euro.
Per la scuola lo scorso anno abbiamo investito per dotare diversi istituti di nuovi arredi, per l'acquisizione del 50% dell'immobile ex Maria Ausiliatrice per l'ampliamento della sede del Politecnico, per le opere di adeguamento alle norme di sicurezza alla Cascina Abbadia di Bettenesco, per ristrutturazioni al Liceo Racchetti di Crema, per la messa a norma dell'Itis di Cremona, per il completamento degli esterni del Istituto Pacioli di Crema ecc... Ma abbiamo anche investito per nuove infrastrutture, per il nuovo convitto dell'Istituto Caseario di Pandino, che contiamo di aprire l'anno prossimo, e siamo determinati a siglare l'acquisto della Caserma Goito. Si riconferma nel 2003 l'impegno per la messa a norma e per la sicurezza. Saranno messi in servizio due nuovi edifici (la ex media Campi di via Palestro con 29 aule, 4 laboratori e l’ex nosocomio S. Maria a Crema con 14 aule, 3 laboratori, uffici ed aula magna che sostituirà due stabili in cattive condizioni che attualmente ospitano l’Istituto Professionale per l’Agricoltura). Contiamo, poi, di completare il “polo” di San Bartolomeo a Crema e di appaltare l’ampliamento e l’adeguamento normativo del Polo scolastico di Casalmaggiore.
Per l'Università, consideriamo che nel corso del 2003 si giungerà al progetto definitivo, a cura della Università Statale di Milano, del raddoppio della superficie occupata dalla facoltà di Scienze della Comunicazione di Crema. E’ un progetto da 7,5 milioni di euro finanziato dalla Provincia, dal Comune di Crema, dall’Università, con un consistente intervento della Regione Lombardia. Sarà realizzato, a cura dell’università Cattolica, con finanziamento della Provincia e del Comune di Cremona, il rifacimento delle facciate dell’ex Aselli. La sede del Politecnico a Cremona vedrà interventi di rifacimento della palazzina dell’ex asilo nell’area dell’attuale sede. Per quanto riguarda la neonata facoltà di lettere ad indirizzo musicale dell'Università di Pavia si sta lavorando per trovare una sistemazione adeguata nel chiostro di S. Monica.
L'anno che si chiude ha poi visto affermarsi l'impegno per riammodernare e informatizzare gli uffici provinciali, costruendo la Rete della Pubblica Amministrazione (RUP); il rafforzamento della nostra partecipazione azionaria nelle autostrade, l'investimento per la cultura e la qualità della vita (biblioteche, musei, teatri, presentazione di libri, piste ciclabili, inventariazione beni culturali, riqualificazione palazzo Stanga ecc..). Infine, abbiamo investito per la tutela dell'ambiente e per lo sviluppo del territorio (acquisto software per ortofoto, attività fieristiche, contributo azienda dei porti per magazzini raccordati, definizione sistema satellitare per vigilanza provinciale, attivazione ATO - Ambito Territoriale dei Servizi Idrici Integrati, approvazione del PTCP, come strumento per progettare insieme la crescita d'area ecc…). Con la stessa tensione si è lavorato per il lavoro, la formazione, l'economia. Significativa l'azione nel sociale tramite gli Osservatori, la cooperazione internazionale, la promozione della pace. Utile la diffusione della cultura, anche tramite APIC, per promuovere il territorio con le grandi mostre: è attesa la mostra "Dalì, Mirò, Picasso", in programma per la primavera del prossimo anno. Inoltre, continua con pervicacia l'impegno per rivendicare attenzione delle ferrovie sul territorio, mantenendo ben fermi gli obiettivi che ci siamo dati circa il raddoppio delle linee ferroviarie da Cremona portano a Milano, nonché per promuovere la navigabilità del Po, trovando una soluzione al problema della conca, nonché ad una concreta lettura intermodale dei trasporti sull'area.
Tutta questa attenzione continua, allungandosi fluidamente nel 2003, in tante declinazioni diverse. Tra le azioni in programma ne voglio segnalare alcune. Consistente è l'investimento per dotare il territorio di una rete di ciclovie. La prima, delle cinque piste ciclabili è stata inaugurata nello scorso autunno. Stiamo lavorando per realizzare le altre. Al contempo ci stiamo occupando anche di idrovie e ippovie. Sta finendo il progetto del territorio come Eco-museo; é già terminato il progetto Life sulla riserva Naturale della Melotta, realizzeremo i camminamenti e lo apriremo al pubblico. Sarà completata la ristrutturazione della Cascina Stella, dove progetteremo il Museo dell’Ambiente Padano, nel frattempo verranno acquistati nuovi spazi esterni per la creazione di un brolo dove, a vivaio, saranno raccolte le nostre antiche piante da frutto.
E' di stringente attualità parlare anche delle competenze acquisite all'inizio di quest'anno relative alla protezione civile, che prevedono la predisposizione dei “piani d’emergenza”. Nel 2002 si è conclusa la bozza del Piano idrogeologico del fiume Po. Vanno ora predisposti i piani di Serio, Adda e Oglio. Nel 2002 è stato prodotto anche il Piano sismico a valenza sovracomunale di tutta l’area dei quattro comuni del soncinasco interessati da tale rischio.
Un significativo impegno di spesa è rivolto alle materie legate al lavoro, per i servizi all’impiego, per l’attività formativa e per il sostegno alle attività produttive della provincia. Il piano della formazione professionale 2002/2003 - sulla base delle proposte presentate dai CFP - per il cui finanziamento la Regione ha allocato risorse pari a € 2.951,593,38 (somma che purtroppo registra un decremento del 17,27% rispetto allo stanziamento del 2001/2002) prevede la realizzazione di 110 interventi formativi per un monte ore totale pari a circa 40.000, rivolti ad un’utenza prevista di quasi 1.500 persone. Consistente anche la programmazione di attività specifiche nell’area dello svantaggio (disabili e detenuti) o a lavoratori che necessitano di formazione o aggiornamento professionale. Inoltre, è onerosa l'attività connessa all'acquisizione dal 1° gennaio 2002 della gestione dei CFP di Cremona e Crema, per i costi e l'organizzazione legata al funzionamento generale dei Centri. Proseguono le azioni di politica attiva del lavoro, con i colloqui informativi e di orientamento nei confronti dei soggetti in cerca di occupazione. Un'azione mirata è diretta alle categorie che trovano maggiori difficoltà (adolescenti, giovani, inoccupati e disoccupati di lunga durata e donne).
Per quanto riguarda il sociale, continueremo a dotarci, sempre più "scientificamente" di strumenti di ricerca e indagine relativi alla domanda sociale, attraverso l’Osservatorio sulle Politiche Sociali che coinvolge, dal punto di vista interno, i seguenti attori: settore condizione anziana, settore handicap, settore minori, settore immigrazione e settore statistica. Le informazioni raccolte dovranno supportare l'individuazione delle priorità di intervento e delle strategie di risposta da attivare sul territorio. Saranno istituiti spazi informativi pluritematici, accessibili internamente attraverso la banca dati e esternamente (da utenti e operatori) attraverso uno spazio web dedicato.
Grande importanza riveste l'impegno per i servizi legati alla caccia e alla pesca e al comparto dell'agricoltura che ha comportato uno straordinario sforzo per organizzare i servizi e gestire le pratiche pregresse in seguito al corposo passaggio di competenze regionali, per lo sviluppo, l'innovazione e la formazione dell'impresa agricola, in assenza tuttavia di un adeguato trasferimento in termini di risorse. La penuria di risorse trasferite con le nuove competenze in tutti i campi toccati dalle leggi sul federalismo con ricaduta provinciale è imbarazzante.
Abbiamo speso almeno 4 miliardi in più, tagliando su altre voci, per far fronte alle deleghe. Ai rigori di un decentramento iniquo aggiungiamo quelli di una Finanziaria che penalizza pesantemente gli Enti Locali. Il giudizio critico delle Province di ogni colore politico è pesante. Insostenibili sono i vincoli della spesa utile per investimenti e servizi, a fronte di minori risorse erogate e con l'onere di nuove competenze passate dallo Stato agli Enti locali. Ci hanno passato scuole, strade e formazione professionale e adesso ci tagliano le risorse. Questa è sussidiarietà alla rovescia. Ci hanno dato più poteri. Ci hanno dato la patente di Enti per lo sviluppo. E adesso ci impediscono di lavorare bene!
In questo scenario sciagurato, è un dato importante che la Provincia, la nostra tra le prime in Italia, sia riuscita ad approvare bene il bilancio, non rinunciando alla proiezione di investimenti, per movimentare vita e lavoro e garantire indotto, occupazione, sviluppo d'area.
La Provincia di Cremona ha lavorato bene, in economia di bilancio, tagliando sulle spese correnti e sul personale, per non rinunciare agli investimenti, secondo le indicazioni del Governo e della Banca d'Italia. E adesso? Le sollecitazione dell'Unione Province d'Italia, UPI, a rivedere la Finanziaria non ha trovato disponibilità nel Governo. Essere stati totalmente inascoltati nel corso del dibattito parlamentare è stata una gravissima sottovalutazione delle richieste provenienti dal sistema delle autonomie locali ed è ormai palese la rottura istituzionale che si crea con questa legge che penalizza i cittadini e contrae di circa 1,5 milioni di euro la capacità di spesa delle Province quali erogatrici di servizi essenziali, realizzatrici di investimenti e di opere pubbliche, causando gravi ripercussioni sulle famiglie e sulle imprese. Le Province concorderanno al più presto con Regioni e Comuni le conseguenti iniziative istituzionali.

Gian Carlo Corada
Presidente della Provincia di Cremona

 


       



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