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 Storia Cremonese

15 Settembre, 2002
Rivarolo del Re, un comune giovane di 90 anni.
Un nome da paese delle fiabe.Non poteva mancare una leggenda che ne spiegasse l'origine.

Rivarolo del Re, un comune giovane di 90 anni

Un nome da “paese delle fiabe”: Rivarolo del Re. Come poteva mancare una leggenda che ne spiegasse l’origine. «Un’antichissima tradizione orale, pervenuta fino a noi, narra che nella notte dei tempi, quando in queste campagne vivevano i primi abitatori, un bimbo incosciente del pericolo trastullandosi in riva al fiume cadde nell’acqua e venne travolto dalla corrente impetuosa. Sarebbe miseramente annegato se un misterioso pesce di nome Rolo sorgendo dalle onde non avesse preso sul dorso il bambino e non lo avesse portato a riva sano e salvo incitato dalla gente accorsa “vieni a riva, Rolo!”»
Fantasie popolari a parte, l’origine di questo paese e del suo nome è da cercarsi davvero tra le acque, tra il Po e l’Oglio e nelle zone paludose che i fiumi delimitano. Nella zona più bassa, anche dopo la bonifica, era rimasto un corso d’acqua, quindi una “piccola riva”, Rivarolo.
Per quanto riguarda la seconda parte del toponimo, si hanno a disposizione dati storici. Dei due borghi vicini – eterne lotte di dominio… – uno era incluso nel territorio del Ducato di Milano. Per distinguerlo da Rivarolo Fuori – oggi Rivarolo Mantovano, all’epoca appartenente alla Serenissima Repubblica di Venezia – fu denominato Rivarolo Dentro. Cambiò il nome in Rivarolo del Re sotto la dominazione spagnola.
Centro sorto probabilmente nel VI secolo su terre che, «sotto il re longobardo Agilulfo … vennero separate dalla zona casalasca per essere aggregate al Bresciano da cui si staccheranno definitivamente nel secolo XIII. Situato al confine tra i possedimenti veneziani e quelli viscontei, Rivarolo fu spesso teatro di battaglie e devastazioni. … Alla metà del ‘600 e fino al 1717 fu feudo dei marchesi Salvaterra.»
Feudo di marchesi, certo, e anche frazione d’un altro Comune, ma doveva essere abitato da gente fiera se fu capace di conquistare – con le buone e con le cattive – la propria autonomia da Casalmaggiore che, quanto alla redistribuzione delle risorse, si era rivelata assai matrigna. Alle “ville”: le briciole delle ricche tavole del capoluogo. A metà dell’800 le frazioni cominciano ad organizzarsi, nascono i comitati separatisti. Rivarolo del Re, Villanova, Brugnolo vanno avanti imperterriti, Cappella e Camminata col tempo si defilano. Non è un vero e proprio “movimento popolare”, a determinare le sorti della lotta sono le famiglie nobili locali, ma si tratta di un ideale in grado di rafforzare la comunità.
Se la forza ricavata dell’identità storica è spesso proporzionata alla “lunghezza delle radici”, nel caso di Rivarolo del Re questa risiede proprio nella brevità di quell’arco di tempo, poche generazioni, che lo hanno visto combattere e vincere. L’autonomia del paese è un fatto che i nonni possono ancora raccontare in base ai racconti dei propri nonni.
Promossa dai Comitati separatisti, la proposta di legge per l’autonomia del Comune approda alla Camera dei deputati l’11 febbraio 1905 e viene approvata a larga maggioranza. Poi, però, viene bocciata al senato il 23 marzo. La delusione esplode il giorno con la devastazione della scuola di Rivarolo; una compagnia di fanteria stazionerà in paese per un mese, a salvaguardia dell’ordine pubblico. Le parti – frazioni e Comune di Casalmaggiore – non depongono le armi. Dalla parte dei “separatisti” ci sono importanti famiglie, tra le quali i Longari Ponzone. Si scrivono memoriali, proposte e… canzoni. Fino a quando, finalmente, sul numero 98 del 13 aprile 1915 della Gazzetta Ufficiale non viene pubblicata la legge istitutiva del comune di Rivarolo del Re. Nel suo stemma la storia: i colori di Casalmaggiore e della famiglia Azzolini, la pianta di pesco dei conti Del Persico, lo scudetto dei Visconti, il cane della famiglia dei marchesi Salvaterra. Cane in atteggiamento festoso, liberato dalle catene, come il Comune “liberatosi” da Casalmaggiore – così ci spiega “l’araldica”.
Nel 1947 i rivarolesi avrebbero voluto “liberarsi dal Re”, tornando a chiamarsi Rivarolo Cremonese (nome che fu messo durante la Repubblica Sociale). Questa volta ha vinto “il Re”. E le frazioni a Rivarolo unite, Brugnolo e Villanova.

Villa Longari Ponzoni – “La Todeschina”

Nella zona di Casalmaggiore e così sul territorio di Rivarolo del Re, sono numerose le ville e le corti rurali, residenze di antichi casati. Merita una particolare attenzione la villa – costruita dalla famiglia Negri e passata poi ai Longari Ponzone – che porta il nome “La Todeschina”. Ha fattezze da evocare una fortezza quattrocentesca di cui si presume sia effettivamente testimonianza il torrione ancora esistente.
Del suo pregio è testimonianza quanto viene descritto in Le case dell’anima, a cura di Massimo Listri e Vittorio Sgarbi (Ed. Gribaudo, 2005).

Il Territorio

Rivarolo del Re (C.A.P. 26036) dista 42 chilometri da Cremona, capoluogo della omonima provincia cui il comune appartiene.

Rivarolo del Re conta 1.919 abitanti (Rivarolesi) e ha una superficie di 27,3 chilometri quadrati per una densità abitativa di 70,29 abitanti per chilometro quadrato. Sorge a 22 metri sopra il livello del mare.

Cenni anagrafici: Il comune di Rivarolo del Re ha fatto registrare nel censimento del 1991 una popolazione pari a 1.918 abitanti. Nel censimento del 2001 ha fatto registrare una popolazione pari a 1.919 abitanti, mostrando quindi nel decennio 1991 - 2001 una variazione percentuale di abitanti pari al 0,05%.

Gli abitanti sono distribuiti in 762 nuclei familiari con una media per nucleo familiare di 2,52 componenti.

Cenni geografici: Il territorio del comune risulta compreso tra i 19 e i 25 metri sul livello del mare.

L'escursione altimetrica complessiva risulta essere pari a 6 metri.

Cenni occupazionali: Risultano insistere sul territorio del comune 51 attività industriali con 585 addetti pari al 76,07% della forza lavoro occupata, 35 attività di servizio con 59 addetti pari al 4,55% della forza lavoro occupata, altre 34 attività di servizio con 84 addetti pari al 7,67% della forza lavoro occupata e 7 attività amministrative con 37 addetti pari al 4,42% della forza lavoro occupata.

Risultano occupati complessivamente 769 individui, pari al 40,07% del numero complessivo di abitanti del comune.

Amministrazione

Il municipio è sito in Piazza Roma 6, tel. 0375-534032 fax. 0375-534061: l'indirizzo di posta elettronica è comune.rivarolodelre@unh.net.

Sindaco (eletto nel 2004): VEZZONI MARCO
La Giunta: BOTTOLI MASSIMILIANO
FEROLDI ANGELA
FORMIS DIEGO
ROSA ROBERTO
Il Consiglio:
AZZI DANIELA
BUTTARELLI MARCO
CIRELLI ENRICO
MARCHINI GESSICA
MUSA CARLO
POLTRONIERI GIANPAOLO
RIVIERI PIERLUIGI
VEZZONI BRUNO
ZANICHELLI CARLO ANGELO
§ Materiale raccolto ed organizzato da Gian Carlo Storti
§ Cremona aprile 2006

 


       



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