15 Settembre, 2002
Giunta Comunale del 18 aprile 2007
La colonia felina «trasloca» dall' ex Caserma Pagliari in un’area predisposta in via Milano
Ordine del Giorno in data 4 aprile 2007 rassegnato dalla Commissione
Consiliare Permanente attinente i servizi per la persona, la famiglia e la
comunità inerente il riconoscimento del secondo nucleo Alzheimer operante presso
l’Azienda Cremona Solidale (competenza del Consiglio Comunale - esame
preliminare).
Assegnato al Consiglio Comunale per la trattazione
Atto di indirizzo in ordine alla applicazione del D.P.R. 132/2003 relativo
alla gestione dei corsi musicali pareggiati ai conservatori musicali statali ed
atti conseguenti (competenza del Consiglio Comunale - esame preliminare).
La Giunta Comunale, dopo l’esame preliminare, ha assegnato questa proposta di
deliberazione al Consiglio Comunale che sarà chiamato a decidere di recepire
l’orientamento espresso dal Ministero dell’Università e della Ricerca sul
mantenimento dell’autonomia dell’Istituto Pareggiato di Cremona ai fini della
valorizzazione del ruolo di Cremona nella produzione e nell’insegnamento della
musica oltre che nella produzione degli strumenti musicali. Di conseguenza si
dovrà decidere di revocare la deliberazione relativa all’atto di indirizzo di
trasformazione dell’Istituto Pareggiato in sezione staccata del Conservatorio
“Luca Marenzio” di Brescia e conseguente comunicazione della decisione al
Conservatorio. Il Consiglio Comunale dovrà inoltre approvare lo statuto della
costituenda istituzione e la conseguente trasmissione dello stesso alla
Fondazione Scuola di Musica “Claudio Monteverdi” per l’approvazione in quanto
attuale organo di gestione. Il Comune. Successivamente, trasmetterà lo statuto
al Ministero dell’Università e della Ricerca per l’approvazione definitiva dello
stesso.
Con decreto del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
del 25 luglio 2002, il Comune di Cremona ha ottenuto a tutti gli effetti di
legge il pareggiamento ai Conservatori di Musica Statali di alcuni corsi della
Civica Scuola di Musica Claudio Monteverdi e precisamente: canto, flauto,
organo, pianoforte, violino, violoncello con i relativi corsi complementari. Il
Comune ha attivato cinque dei sei corsi pareggiati e precisamente: canto,
organo, pianoforte, violino e violoncello. Con deliberazione del 22 maggio 2003
è stata costituita la “Fondazione Scuola di Musica Claudio Monteverdi di
Cremona” ed è stato approvato il relativo statuto. Tale Fondazione, tra l’altro,
ha indicato fra le proprie finalità quella di finanziare e gestire la Civica
Scuola di Musica “Claudio Monteverdi” del Comune di Cremona pareggiata ai
Conservatori di Musica Statali ai sensi del D.M. 25 luglio 2002. Con
determinazione dirigenziale del 21 maggio 2004 è stata approvata la bozza di
convenzione con la Fondazione Scuola di Musica “Claudio Monteverdi”
disciplinante i rapporti tra il Comune di Cremona e la Fondazione Scuola di
Musica Claudio Monteverdi di Cremona. Dopo i rapporti intercorsi con il
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nonché quelli con il
Conservatorio “Luca Marenzio” di Brescia era stata ravvisata l’opportunità di
individuare, quale soluzione percorribile ai fini della statizzazione dei corsi
pareggiati, quella di prevedere che gli stessi costituiscano una sezione
distaccata del Conservatorio di Brescia. L’Amministrazione Comunale con
deliberazione del 20 febbraio 2006 ha approvato l’atto di indirizzo relativo
alla trasformazione della Civica Scuola di Musica “Claudio Monteverdi”,
pareggiata a tutti gli effetti di legge ai Conservatori di musica statali
relativamente alle scuole di canto, organo, pianoforte, violino e violoncello e
a tutti i relativi corsi complementari, in corsi statizzati, costituenti essi
stessi la sezione staccata del Conservatorio “Luca Marenzio” di Brescia ed aveva
nel contempo avviato tutte le procedure secondo un protocollo che era stato
anche approvato dal Conservatorio di Brescia. Il Conservatorio “Luca Marenzio,
il 14 febbraio 2006, ha comunicato al Comune di Cremona il parere favorevole a
creare a Cremona una sezione distaccata del proprio conservatorio in linea con
quanto dispone la richiamata legge n°508/’99 e in corrispondenza al dettato del
proprio statuto. A seguito dei più recenti incontri il sottosegretario Nando
dalla Chiesa ha scritto al Sindaco con nota dell’11 agosto 2006 esprimendosi nei
seguenti termini: “La proposta che sento di poterle rivolgere formalmente a nome
del Ministero è dunque la seguente: Il Conservatorio di Cremona dovrebbe
rimanere autonomo dai Conservatori di altre città, proprio per valorizzare in
massimo grado, anche sul piano nazionale, il ruolo della città nella produzione
e nell’insegnamento della musica oltre che nella produzione degli strumenti
musicali. L’Istituto resterebbe nell’area dei pareggiati, area rispetto alla
quale il Ministero intende ora svolgere, in virtù della loro storia, una
funzione di sostegno, contribuendo a dare loro l’ossigeno aggiuntivo
necessario.” Da tenere presente infine che il comma della legge finanziaria
n°296 del 27 dicembre 2006 che così recita: “E’ autorizzata la spesa di 20
milioni di euro per l’anno 2007 a favore delle istituzioni di alta formazione e
specializzazione artistica e musicale, di cui alla legge 21 dicembre 1999,
n°508, e successive modificazioni, destinata, quanto a 10 milioni di euro,
all’ampliamento, alla ristrutturazione, al restauro e alla manutenzione
straordinaria degli immobili utilizzati da tali soggetti per la propria attività
con priorità verso gli immobili di proprietà pubblica e demaniale e, quanto a 10
milioni di euro, al loro funzionamento amministrativo e didattico”;
Bando regionale per il finanziamento di progetti in materia di sistemi
museali locali e di reti di musei ai sensi della Legge Regionale 39/74.
Autorizzazione al legale rappresentante all’inoltro di istanza di contributo per
il progetto “ ANTICO VECCHIO MODERNO”.
La Giunta Comunale, sentito il relatore (Assessore Gianfranco Berneri), ha
autorizzato il legale rappresentante del Comune di Cremona a presentare alla
Regione Lombardia istanza di contributo, in qualità di ente capofila, per il
finanziamento del progetto denominato ANTICO VECCHIO MODERNO del costo previsto
di € 26.000,00 nell’ambito del Bando per la presentazione e la valutazione di
progetti di sistemi museali locali e di reti di musei (categoria: Reti
regionali di musei - tipologia : Promozione e valorizzazione integrata delle
collezioni ). Il Sistema Museale della Città di Cremona, il Sistema museale
della Valle Sabbia e il Sistema Bibliotecario integrato dell’Oltrepo Pavese
hanno lavorato alla stesura del progetto ANTICO VECCHIO MODERNO che si propone
di individuare una modalità di lettura trasversale e multidisciplinare di alcune
categorie di oggetti d’uso normalmente presenti nelle collezioni museali
archeologiche ed etnografiche. Si ritiene in questo modo di poter sviluppare
l’argomento in ambiti territoriali con vicende storiche e vocazioni produttive
differenti; i musei coinvolti potranno così declinare il tema generale a seconda
delle proprie peculiarità e dei materiali effettivamente presenti nelle raccolte
del territorio. La realizzazione del progetto è subordinata alla concessione dei
contributi dalla Regione Lombardia. Il Comune di Cremona finanzierà almeno il
30% della spesa in relazione all’ammontare del contributo concesso, spesa che
troverà copertura finanziaria al PEG 13553 “Integrazione spese finanziate con
contributi regionali” del Bilancio 2007. Alla realizzazione del progetto
concorrono, con un cofinanziamento di € 3.000,00 ciascuno, la Comunità Montana
di Valle Sabbia e il Sistema bibliotecario integrato dell’Oltrepo Pavese.
Approvazione della bozza di Accordo di Programma relativi all’iniziativa
“Interventi prioritari del ciclo dell’acqua in attuazione del programma di
tutela e uso delle acque (L.R. 26/2003 come modificata dalla L.R. 18/2006)” -
art. 9 della direttiva approvata con DGR n. VIII/3789 del 13 dicembre 2006 -
relativi a: “Adeguamento impianto di trattamento acque reflue (denitrificazione,
defosfatazione)” e “Adeguamento impianto trattamento acque reflue (trattamento
fanghi)” da stipularsi tra la Provincia di Cremona, AEM S.p.A. ed il Comune di
Cremona.
La Giunta Comunale, sentito il relatore (Assessore Carlo Dal Conte), e con
voto unanime dei presenti, ha approvato le bozze di accordo di programma redatta
dall’Autorità Ambito Territoriale Ottimale Provincia di Cremona per l’attuazione
di interventi relativi a “Interventi prioritari del ciclo dell’acqua in
attuazione del programma di tutela e uso delle acque (L.R. 26/2003 come
modificata dalla L.R. 18/2006)” – art. 9 della Direttiva approvata con DGR n.
VIII/3789 del 13 dicembre 2006 - da stipularsi tra la Provincia di Cremona, AEM
Cremona S.p.A. ed il Comune di Cremona per gli interventi: “Adeguamento impianto
di trattamento acque reflue (denitrificazione, defosfatazione)” e “Adeguamento
impianto trattamento acque reflue (trattamento fanghi). Tra i Comuni che
ricadono nell’ATO della provincia di Cremona e la Provincia è stata stipulata
una convenzione per l’esercizio associato delle funzioni di governo del servizio
idrico integrato attraverso la costituzione dell’Autorità d’Ambito. La
Conferenza dei Sindaci dell’Ambito ha individuato nella Provincia di Cremona
l’Ente coordinatore delle attività connesse all’attuazione della Convenzione. La
Provincia di Cremona ha predisposto il Programma Stralcio che è stato approvato
dal Consiglio Provinciale l’11 luglio 2001. La Conferenza dei Sindaci
dell’Ambito, con deliberazione assunta nella seduta del 26 novembre 2001, ha
preso atto del Programma Stralcio, successivamente aggiornato nella seduta del
21 marzo 2003 che comprende tra l’altro i due interventi in questione. Il Comune
di Cremona sottoscriverà l’accordo di Programma dopo la stesura definitiva da
parte dell’A.ATO. AEM S.p.A. realizzerà le opere. Non sono previsti oneri a
carico del comune di Cremona, che si impegna ad agevolare la realizzazione delle
opere. Tali interventi saranno finanziati dall’A.ATO con fondi accantonati
derivanti dall’incremento tariffario del 5% (ex delibera CIPE del 4 aprile 2001,
n. 52). L’importo complessivo degli interventi è previsto in € 600.000,00.
L’impegno del Comune di Cremona sarà solo relativo al rilascio delle opportune
autorizzazioni di competenza e non comporta nessun onere a carico del Comune.
Approvazione dello schema di protocollo per le azioni di coordinamento
tecnico relative al Servizio Sociale Territoriale tra il Comune di S. Bassano,
quale Ente Capofila della gestione associata con alcuni Comuni del Soresinese, e
il Comune di Cremona quale ente capofila dell’ambito distrettuale di Cremona.
La Giunta Comunale, sentito il relatore (Assessore Maura Ruggeri), e con voto
unanime dei presenti, ha approvato il protocollo per le azioni di coordinamento
tecnico relative al servizio sociale territoriale, tra il Comune di Cremona,
quale Ente capofila dell’ambito distrettuale di Cremona, e il Comune di San
Bassano, quale Ente capofila della gestione associata con alcuni Comuni del
Soresinese (Azzanello, Castelvisconti, Casalmorano, Cappella Cantone, Paderno
Ponchielli, Soresina) per il periodo fino al 30 settembre 2008.
Visti i contenuti dalla Legge 328/2000, ed in particolare l’art. 6 che pone
in capo ai Comuni le funzioni amministrative concernenti i servizi sociali a
livello locale attraverso l’adozione degli assetti più funzionali e che, al
riguardo, l’attività distrettuale dell’ambito di Cremona considera prioritario,
per la realizzazione di un sistema integrato di interventi, il modello della
gestione associata che consente ai Comuni di sviluppare le proprie competenze e
di implementare i servizi del servizio sociale territoriale a rete. Tra i Comuni
sopra citati vige una convenzione per la gestione in forma associata del
Servizio Sociale Territoriale, che prevede all’art. 3 – Punto b l’attivazione di
un Coordinamento tecnico degli operatori sociali, in capo all’ufficio di Piano,
quale supporto alla costituzione di una equipe professionale che possa
analizzare i bisogni emergenti e tendere alla sperimentazione di percorsi e
strumenti omogenei. L’attività di coordinamento indicata rientra tra le funzioni
specifiche che l’Ufficio di Piano deve svolgere a favore dei Comuni, senza oneri
a carico dei Comuni stessi, ma abbisogna di una formazione tesa appunto a
regolare l’effettuazione dell’attività stessa anche ai fini della realizzazione
di servizi socio-sanitari integrati. Ne consegue, come previsto dall’art. 6
della succitata convenzione, la necessità di approvare il medesimo protocollo.
Adozione del Piano di Recupero di iniziativa privata, in variante
parziale al Piano Regolatore Generale vigente ai sensi della lettera d) e della
lettera g), 2° comma, articolo 2 della legge regionale n. 23/97, presentato
dalla Società F.lli Damiani di Damiani Riccardo & S.n.c., e relativo agli
immobili situati in via Ca’ del Ferro denominati “Villa Belgiardino” (competenza
del Consiglio Comunale – esame preliminare).
La Giunta Comunale, dopo l’esame preliminare, ha assegnato questa proposta di
deliberazione al Consiglio Comunale che sarà chiamato ad adottare il Piano di
Recupero di iniziativa privata, in variante parziale al vigente Piano Regolatore
Generale (P.R.G.) ai sensi della lettera d) e della lettera g) – comma 2°,
articolo 2 della legge regionale 23 giugno 1997 n° 23, presentato dalla Società
F.lli Damiani di Damiani Riccardo & S.n.c., e relativo agli immobili situati in
via Ca’ del Ferro denominati “Villa Belgiardino”.
La scheda normativa n. 22, allegato A.1 alle Norme Tecniche di Attuazione del
P.R.G., prevista a supporto delle scelte e della progettazione degli interventi
di recupero, indica, per la cascina in questione, la categoria A (complessi di
edifici di interesse storico-architettonico) e le classi di qualità 1, 2 e 3,
cui corrispondono le seguenti modalità di intervento: Restauro totale (RT),
Restauro e risanamento conservativo di tipo A (RRa) per la classe di qualità 1,
Restauro e risanamento conservativo di tipo A (RRa) e Restauro e risanamento
conservativo di tipo B (RRb) per la classe di qualità 2, Recupero testimoniale
con adeguamento tipologico funzionale (RET), per la classe di qualità 3.
Valutata e accertata, in via preventiva, la presenza di uno stato di degrado e
di fatiscenza del complesso edilizio tale da renderne opportuno e necessario un
recupero aperto a un riutilizzo funzionale compatibile con la tutela e la
valorizzazione del suo valore storico, si è reso pertanto necessario
individuare, dapprima, il complesso stesso come zona di recupero, procedendo
così all’apposita perimetrazione. In secondo luogo, nell’ambito di questa zona
di recupero, si è subordinato il rilascio dei provvedimenti abilitiativi alla
formazione di apposito Piano di Recupero. Infine, viste le condizioni di forte
degrado, strutturale e materico, derivanti dalla situazione di abbandono e di
incuria in cui si trova il complesso edilizio, attraverso lo strumento del Piano
di Recupero si procede a una serie di interventi la cui complessità è tale da
farli rientrare, alla luce della legge regionale n. 12 del 11 marzo 2005, nella
categoria della ristrutturazione edilizia, modificando in questo modo le
modalità di intervento previste dalla scheda normativa n. 22. Per questi motivi
il Piano di Recupero costituisce variante parziale al P.R.G. vigente finalizzata
all’individuazione della zona di recupero del patrimonio edilizio esistente,
nonché finalizzata a modificare le modalità di intervento sul patrimonio
edilizio esistente. Una volta approvata, la deliberazione di adozione sarà
depositata per trenta giorni consecutivi nella segretaria comunale unitamente a
tutti gli elaborati; del deposito sarà data comunicazione al pubblico mediante
avviso affisso all’Albo Pretorio e pubblicato su un quotidiano a diffusione
locale. Una copia della variante verrà trasmessa alla competente A.S.L. per
l’espressione del competente parere. Durante il periodo di pubblicazione
chiunque ha facoltà di prendere visione degli atti depositati e, entro trenta
giorni decorrenti dalla scadenza del termine per il deposito, può presentare
osservazioni. Entro novanta giorni dalla scadenza del termine per la
presentazione delle osservazioni, il Consiglio Comunale approverà
definitivamente la variante decidendo, al contempo, sulle eventuali osservazioni
presentate.
Gli immobili interessati dal Piano di Recupero sono situatn via Ca’el Ferro.
L'intervento previsto dal Piano di Recupero riguarda un'area (superficie
fondiaria) di 4.360 metri quadrati su cui si trova un importante esempio di
villa ottocentesca con giardino annesso e strutture accessorie (quali serre,
orangerie, ecc...) collocato nella zona est della città. Una lapide in marmo
posta all'ingresso di via Belgiardino porta l'iscrizione "Villa Bel Giardino".
Fu costruita, verso la fine dell’Ottocento, come residenza di campagna per
volere della Contessa Beltrami, che la detenne fino al secondo decennio del
'900. L'organismo è suddiviso in diversi corpi di fabbrica tra i quali
l'edificio posto a nord, la villa, risulta il più importante. Si struttura
secondo un impianto rettangolare, con schema distributivo di tipo tradizionale,
con atrio-androne al piano terreno. Il fabbricato posto a sud, su strada, più
ridotto di profondità, era adibito un tempo ad abitazioni degli ortolani che
coltivavano il giardino e il frutteto. In origine, nello spazio aperto vi erano
numerose essenze pregiate e più di mille alberi da frutta. Ad est, vi è il corpo
di fabbrica che un tempo era adibito a rustici di servizio (lavanderia, legnaia
ecc...). Il fabbricato posto ad est veniva un tempo utilizzato come rimessa per
le carrozze, per accessori e in parte come limonaia e presenta un certo
interesse architettonico per le decorazioni che lo caratterizzano (fregi,
formelle, lese ne aggettanti complete di capitello e architrave di cotto). Più a
nord della villa si trovano due fabbricati adibiti a serre con foggia di
tempietto che in origine venivano utilizzate per il ricovero dei fiori
d'inverno. Le stesse sono caratterizzate da colonne in muratura intonacate. Un
tempo erano chiuse con serramenti in ferro e vetro. Ad ornamento del giardino vi
era una fontana circolare, alimentata da un serbatoio d'acqua che conteneva
pesci, in particolare storioni. Sul fondo del lato nord, all'altezza delle
serre, sono ancora visibili due pilastri in muratura che un tempo delimitavano
l'accesso dalla campagna. I rustici vennero eretti dopo gli anni Trenta.
Attualmente, la proprietà è della Società F.lli Damiani di Damiani Riccardo &
S.n.c., con sede in Milzano (BS), via Giovanni XXIII n. 36. Gli immobili
interessati dall'intervento sono azzonati nel PRG vigente come zona Ac 4
CASCINE: edifici e complessi che, allo stato, in seguito alla dismissione della
originaria funzione agricola, risultano, nella loro interezza o in gran parte,
privi di destinazione. Il complesso edilizio, inoltre, non è individuato come
zona di recupero in quanto classificato in categoria A. Per l'adozione e la
successiva approvazione del Piano di recupero è pertanto necessario provvedere a
una variante. Il Piano di Recupero prevede la realizzazione di un complesso
edilizio abitativo mediante il recupero funzionale degli edifici esistenti, da
attuarsi attraverso ristrutturazione edilizia e la nuova costruzione di
autorimesse interrate. In particolare, l'intervento di ristrutturazione consiste
nella demolizione e successiva ricostruzione dei solai, delle murature interne,
dei collegamenti verticali e della copertura. Le murature perimetrali, lesene e
marcapiani saranno mantenuti e recuperati, nel rispetto della sagoma, dei volumi
e delle superfici esistenti. Per quanto riguarda il fabbricato accessorio
posto ad est (ex limonaia), sarà ceduto gratuitamente alla Amministrazione
Comunale, unitamente alla sua area di pertinenza, con realizzazione di opere
edilizie al rustico da parte del soggetto attuatore a scomputo oneri. I due
fabbricati adibiti a serre con foggia di tempietto sono, invece, oggetto di un
intervento di risanamento conservativo. Infine, il progetto prevede la
costruzione di 40 autorimesse interamente interrate; il relativo solaio di
copertura sarà trattato a giardino pensile al fine di evitare qualsiasi impatto
negativo con il contesto. La destinazione d’uso è di residenza. In base alle
normativa vigente anche in caso di ricorso a piano di recupero non è consentita
la demolizione di edifici di pregio architettonico od ambientale o di parti di
essi, mentre i vari interventi, anche previsti dai piani di recupero, devono
essere progettati e realizzati in modo da garantire il mantenimento della
coerenza tipomorfologica dei complessi. Per quanto riguarda gli spazi comuni,
non sono consentite divisioni degli spazi comuni che alterino l'aspetto
morfologico delle cascine. In particolare è vietata la realizzazione di muri
divisori nella corte centrale e nelle aree pertinenziali di interesse
ambientale, inoltre gli spazi pertinenziali, in particolare le corti centrali,
devono essere lastricati con materiali che, per tradizione locale, sono d'uso
diffuso. Il piano propone la realizzazione di opere di urbanizzazione secondaria
consistenti nelle opere edilizie per la sistemazione al rustico dell' ex
limonaia, per un importo totale di € 37.340,21 (superiore alla somma dei
contributi per oneri di urbanizzazione secondaria) . Dovrà invece essere
corrisposto, secondo le modalità di pagamento in vigore al momento del rilascio
dei provvedimenti abilitativi, il contributo commisurato all'incidenza delle
opere di urbanizzazione primaria. Ai fini della determinazione della dotazione
di servizi da assicurare, le operazioni di trasformazione previste non
comportano un incremento del peso insediativo in quanto, a parità di superficie
rispetto a quella preesistente, non comportano variazioni d'uso e quindi non
modificano la dotazione di standards dovuta in rapporto alla situazione
preesistente.
Approvazione del nuovo schema di convenzione urbanistica relativa al piano
di lottizzazione destinazione produttivo - commerciale presentato dalla società
Immobiliare Cardaminopsis s.r.l., interessante i terreni posti tra le vie
Picenengo, Sesto, de’ Berenzani e ex S.S. 415 Paullese.
La Giunta Comunale, sentito il relatore (Assessore Daniele Soregaroli), e con
voto unanime dei presenti, ha approvato il nuovo schema di convenzione
urbanistica relativo al piano di lottizzazione a destinazione produttivo –
commerciale, presentato dalla Società Immobiliare Cardaminopsis s.r.l.,
interessante i terreni posti tra le vie Picenengo, Sesto, de’Berenzani e ex S.S.
415 Paullese, approvato con deliberazione consiliare n. 171/70646 del 21
dicembre 1998.
Lo schema di convenzione urbanistica allegato al piano di lottizzazione
approvato con deliberazione consiliare n. 171/70646 del 21 dicembre 1998 non è
mai stato sottoscritto. In data 8 settembre 2006 si è conclusa, presso la
Regione Lombardia, la conferenza di servizi per grandi strutture di vendita con
parere favorevole all’apertura del nuovo esercizio purché “prima
dell’attivazione siano attuate le prescrizioni viabilistiche indicate dalla
Provincia”. A seguito di questo parere è stata rilasciata, dal Comune di
Cremona, l’autorizzazione all’apertura di una grande struttura di vendita, tipo
centro commerciale (autorizzazione n. 8 del 14 settembre 2006), per una
superficie complessiva di 10.000 mq che prevede la realizzazione di un nuovo
assetto viabilistico con livelli sfalsati sulla ex S.S. 415 Paullese, rispetto a
quanto previsto nel piano di lottizzazione approvato. A fronte delle nuove
possibilità commerciali offerte dalla conclusione della conferenza di servizi
per grandi strutture di vendita ed a seguito di una serie di incontri con gli
uffici, la Società Immobiliare Cardaminopsis s.r.l. ha predisposto una nuova
proposta dello schema di convenzione urbanistica. A conclusione del percorso
istruttorio, acquisiti i pareri favorevoli espressi dagli organi competenti, la
Giunta Comunale ha deciso di approvare il nuovo schema di convenzione
urbanistica relativa al piano di lottizzazione produttivo – commerciale,
interessante i terreni posti tra le vie Picenengo, Sesto, de’Berenzani e ex S.S.
415 Paullese, approvato con deliberazione consiliare n. 171/70646 del 21
dicembre 1998, presentato dalla società Immobiliare Cardaminopsis s.r.l., in
quanto compatibile con il piano di lottizzazione, con le previsioni del P.R.G.
vigente, con le vigenti normative statali e regionali in materia. Lo schema di
convenzione urbanistica approvato sostituisce il precedente quale allegato alla
deliberazione consiliare n. 171/71646 del 21 dicembre 1998 di approvazione del
piano di lottizzazione. La Società Immobiliare Cardaminopsis s.r.l. ed il Comune
di Cremona, intervenuta l’esecutività del presente atto, sottoscriveranno la
convenzione urbanistica. A seguito della stipula la Società Immobiliare
Cardaminopsis s.r.l. potrà chiedere il rilascio dei provvedimenti edilizi
abilitativi.
Richiesta trasmessa da Progetto Immobiliare s.r.l. intesa ad ottenere la
collaborazione del Comune di Cremona in occasione della preparazione del film TV
“Fuga con Marlene” le cui riprese sono previste in città nei prossimi 20 e 21
aprile 2007.
La Giunta Comunale ha concesso l’autorizzazione ad effettuare le riprese
cinematografiche il 20 ed il 21 aprile alla società di produzione Progetto
Immagine che ha in fase di produzione il film tv “Fuga con Marlene”, che sarà
trasmesso in prima serata su RAI 1 per la regia di Alfredo Peyretti, già regista
di “Gente di mare”, “Joe Petrosino”, “Graffio di Tigre”, e di altre produzioni
di successo. “Fuga con Marlene”, interpretato da Monica Guerritore quale
protagonista assoluta, è la storia di una rapinatrice in fuga e che si
concluderà con la sua morte dopo uno scontro a fuoco con le Forze dell’Ordine.
La Giunta Comunale, ritenendo questa una ottima forma di promozione della nostra
città, ha dato il via libera per la concessione di permessi vari e di
occupazioni di suolo pubblica per le riprese che saranno effettuate in piazza
del Comune, in via Porta Marzia, in via Mercatello, sotto i portici di Palazzo
Comunale, e sul ponte in ferro sul Po. Nei titoli di coda del film comparirà
naturalmente il ringraziamento ufficiale al Comune di Cremona per la
collaborazione offerta.
Interventi di manutenzione straordinaria da realizzare per adeguare l’area
presso via Milano da destinare ad ospitare la colonia felina.
Da anni nell'immobile dell' ex Caserma Pagliari – ex Monastero di San
Benedetto, già di proprietà del Demanio dello Stato e quindi acquisito dalla
Fondazione Stauffer, situato tra via Stretta Lunga e via dei Mille, a cui si
accede da via Bissolati n. 89, è ubicata la colonia di gatti randagi più
numerosa presente sul territorio del Comune di Cremona (circa 350 gatti),
gestita dall'A.P.A.C. Onlus (Associazione Protezione Animali Cremona). Il 21
dicembre 2006 l'Agenzia del Demanio comunicava la necessità di intervenire sulla
struttura con opere di recupero e chiedeva pertanto al Comune di Cremona di
procedere allo sgombero della colonia felina lì presente. Preso atto pertanto
che l'immobile della ex Caserma Pagliari risulta non più idoneo e disponibile,
si è reso necessario individuare e definire una nuova area in cui collocare
questa colonia felina. L'attività di mantenimento delle colonie feline
rappresenta un servizio di pubblica utilità che deve essere garantito ai sensi
della vigente normativa in materia (Legge quadro 281/91 e Legge Regionale
17/06). Per opportunità, si è dovuto pertanto valutare ed individuare una nuova
area, di proprietà comunale, che fosse disponibile ed idonea ad ospitare tale
colonia e si è ritenuto che l'area situata in Via Milano, tra la via Sacco e
Vanzetti e via dell'Angelo, abbia adeguate caratteristiche, sia per posizione
che per estensione. Gli interventi che necessitano nell'immediato per rendere
fruibile l'area sono i seguenti: Individuazione del perimetro dell'area con
picchettamento; rimozione degli arbusti presenti e contestuale spianamento;
collegamento alle reti tecnologiche (fognature, acqua potabile, luce);
realizzazione di recinzione con lastre di cemento con porta d'accesso a bussola.
Successivamente all'interno dell'area, già adeguatamente preparata, avverrà il
posizionamento delle strutture in prefabbricato a cura della stessa APAC ed il
conseguente trasferimento della colonia di felini, in collaborazione con il
Servizio Veterinario dell'A.S.L. Nel contempo si sta predisponendo il progetto
di manutenzione dell'area per l'adeguamento, che permetterà di individuare
nell'ambito del Piano delle Opere Pubbliche le idonee risorse finanziarie; a
tale scopo si stima che la spesa possa essere definita in circa 50.000 €. La
Giunta, dopo le indicazioni fornite al riguardo dall’Assessore Carlo Dal Conte,
ha deciso di accogliere la proposta formulata dai competenti uffici.
Richiesta avanzata dall’Associazione Zoofili Cremonesi di istituire presso
la sede di via Casello n. 1 l’Ufficio tutela animali ai sensi dell’art. 6 -
comma 1 - lettera f) della legge regionale 20 luglio 2006 n. 16.
La Regione Lombardia, in attuazione a quanto disposto dalla legge 14 agosto
1991 n.281 "Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del
randagismo" e per favorire la corretta convivenza tra uomo e animale e di
tutelare la salute, il benessere e l'ambiente, ha emanato il 20 luglio 2006 la
legge n. 16 "Lotta al randagismo e tutela degli animali di affezione", con la
quale promuove la prevenzione del randagismo, la protezione e la tutela degli
animali di affezione e ne sancisce il diritto alla dignità di esseri viventi ed
il rispetto delle loro esigenze fisologiche ed etologiche, condannando ogni tipo
di maltrattamento, compreso l'abbandono. Tra le varie disposizioni dettate dalla
legge regionale, vengono elencate all'art. 6 le competenze che spettano agli
enti locali e viene evidenziata la possibilità di istituire l'Ufficio tutela
animali. L'Associazione Zoofili Cremonesi, che è una associazione senza scopo di
lucro, in possesso di riconoscimento giuridico, iscritta al Registro Regionale
del Volontariato, con autorizzazione alla gestione di canili, che da anni, in
regime di convenzione con il Comune di Cremona, ospita e gestisce, presso la
struttura comunale denominata "Rifugio del Cane", i cani ed i gatti abbandonati,
maltrattati e rifiutati, a conoscenza delle disposizioni dettate dalla citata
normativa, ha espresso la propria disponibilità e volontà a istituire l'Ufficio
tutela animali. L’Associazione, che svolge da sempre attività a favore ed a
tutela degli animali, propone di istituire l’ ufficio presso la propria sede in
via del Casello n. 1, in cui tra l'altro è collocato lo stesso canile comunale,
cosicché verrebbero evitate ulteriori spese per l'Amministrazione Comunale. La
Giunta Comunale, ritenendo condivisibile tale proposta, ha espresso parere
favorevole.
Approvazione, da parte dell’Assemblea dei Sindaci, del Piano Operativo
anno 2007 dell’Ambito Distrettuale di Cremona.
Il Piano Operativo è lo strumento di applicazione delle linee strategiche
contenute nel Piano di Zona triennale 2006-2008, che ogni anno l’Assemblea dei
Sindaci è tenuta ad approvare come da normative regionali vigenti. Si tratta di
uno strumento importante di programmazione annuale che, per il Distretto di
Cremona, testimonia la volontà di agire in tutte le aree di intervento
socio-assistenziali e conferma la scelta di posizionarsi nella direzione di una
co-programmazione di interventi socio-sanitari in accordo con l’ASL di Cremona.
Nella seduta dell’Assemblea dei Sindaci del 14 marzo 2006 ne sono stati
approvati i contenuti che definiscono alcune linee, sia sul piano delle scelte
strategiche che sul piano dell’impiego delle risorse economiche. Sul piano delle
scelte strategiche tre appaiono le linee prioritarie, descritte in forma
analitica nel Piano Operativo: la necessità di consolidare i rapporti strategici
con i principali partner della programmazione socio-sanitaria, promovendo in
particolare le azioni ad alta integrazione socio-sanitaria in tutte le aree di
intervento, in particolare anziani, minori e disabili, attraverso il
completamento dei protocolli di intesa con ASL e Aziende Ospedaliere; la
necessità di consolidare l’assetto organizzativo dell’Ambito Distrettuale,
attraverso la valorizzazione e il potenziamento del ruolo dei sub-ambiti come
luoghi di analisi dei bisogni, di co-programmazione e di progettazione degli
interventi, coerentemente con gli investimenti fatti sul fronte del personale e
del potenziamento organizzativo dei servizi sociali territoriali; la necessità
di consolidare il percorso di collaborazione con le realtà del privato sociale
(imprese no profit, cooperazione sociale, terzo settore), attraverso la
definizione di percorsi di confronto e di sinergia che da una parte mettano a
sistema le numerose azioni integrate già realizzate e dall’altra individuino
percorsi condivisi relativamente ai percorsi di accreditamento delle strutture
socio-assistenziali in tutte le aree di intervento, come da indicazioni
regionali in materia. Sul fronte delle risorse economiche si evidenzia che il
Piano Operativo 2007 definisce costi, ripartiti sulle diverse aree di
interventi, pari a euro 4.105.681,15, che prevedono, quali fonti di
finanziamento, i seguenti elementi strutturali: l’utilizzo di tutti i residui a
disposizione; un sostanziale aumento di entrata da parte delle risorse
trasferite dallo Stato tramite la Regione Lombardia: il Fondo Nazionale
Politiche Sociali registra una dotazione di + 423.000,00 euro rispetto ai tagli
introdotti lo scorso anno con la Finanziaria del 2005 (+38% circa); una
diminuzione di risorse del Fondo Sociale Regionale di circa 93.000,00 euro
rispetto a quanto finanziato nel 2006 (-5,31%); la compartecipazione economica
con risorse proprie da parte dei Comuni del Distretto di Cremona finalizzate ad
interventi distrettuali risulta pari al 12,85% delle risorse complessive e
testimonia una progressivo aumento di condivisione con le linee progettuali
promosse dal Piano di Zona. il Piano Operativo 2007 ha distribuito le risorse
complessive a disposizione con le seguenti percentuali nelle tre direttrici
principali: Titoli sociali (36% circa); mantenimento dei servizi (39% circa);
Leggi di Settore (25% circa).
Commemorazione dei Martiri di Bagnara del 27 aprile 2007.
Come ogni anno si terrà al quartiere di Bagnara la Commemorazione dei martiri
caduti per mano tedesca il 27 aprile 1945. Tale iniziativa è promossa dal
Comitato Spontaneo di zona Bagnara Battaglione e dal Comune di Cremona in
collaborazione con Il Comando dei Vigili del Fuoco di Cremona, l'ANPI e l'ANPC.
Oltre al momento di raccoglimento davanti alla lapide e alla deposizione della
corona di fiori – in programma il 27 aprile alle ore 10.30 - quest'anno
l'iniziativa assume maggior rilievo dal momento che dopo una attenta valutazione
si è deciso di individuare il Centro Sociale Anziani quale luogo ideale dove
poter esporre il quadro del pittore Ernesto Piroli "La fucilazione dei vigili
del fuoco e dei civili per mano dei tedeschi Bagnara, 27 aprile 1945". L'opera,
donata dal nipote dell'artista Mauro Piroli, sarà esposta nei locali del Centro
Sociale di Bagnara, proprio per il significato storico e politico che essa
riveste. L'occasione della Commemorazione sarà dunque anche l'opportunità per
ringraziare la famiglia Piroli per la sensibilità dimostrata nel riconoscere a
quest'opera un valore storico e sociale tanto da farne dono a codesta
Amministrazione e permettere la sua esposizione nel luogo più idoneo. Data
l'importanza dell'opera, sono stati presi contatti con i responsabili del museo
civico di Cremona in modo che il quadro trovi la collocazione migliore e, dato
il valore, in totale sicurezza.
Affidamento ad A.E.M. CREMONA S.p.A. del Servizio di gestione delle
pavimentazioni stradali e dei marciapiedi comunali.
La Giunta ha dato il proprio parere favorevole perché si proceda
all’affidamento ad AEM Cremona S.p.A. del Servizio di gestione delle
pavimentazioni stradali e dei marciapiedi comunali dal 1° maggio prossimo. A
seguito della deliberazione della Giunta Comunale del 27 marzo scorso, il
Settore Lavori Pubblici ha provveduto a definire i seguenti atti amministrativi
legati al trasferimento del servizio: elenco delle strade, piazze ed aree
demaniali da assoggettare al nuovo servizio comunale; il budget di spesa per gli
investimenti del servizio strade, che ammonta complessivamente a €
13.250.000,00; la definizione delle priorità di intervento suddivisa per
tipologie di pavimentazione per quanto riguarda strade e marciapiedi; capitolato
prestazionale ed elenco dei prezzi unitari.
 
|