15 Settembre, 2002
Convegno “La gestione tecnica delle risorse idriche”
“La gestione tecnica delle risorse idriche”, questo il tema principale affrontato nel corso del convegno promosso dagli Agrari laureati della provincia di Cremona e dal Collegio dei periti agrari della provincia di Mantova presso l’Istituto tecnico Stanga
Convegno “La gestione tecnica delle risorse
idriche”
“Attuare un corretto equilibrio tra uso e
tutela delle risorse naturali”
“La gestione tecnica delle risorse idriche”,
questo il tema principale affrontato nel
corso del convegno promosso dagli Agrari
laureati della provincia di Cremona e dal
Collegio dei periti agrari della provincia
di Mantova presso l’Istituto tecnico Stanga.
Presenti il presidente della provincia di
Cremona, on. Giuseppe Torchio con l’assessore
all’agricoltura Giorgio Toscani, il vice
presidente del Consiglio della Regione Lombardia,
Enzo Lucchini, Costante Galli, presidente
del collegio periti agrari della provincia
di Cremona con il collega, Ottorino Bernardelli
della provincia di Mantova, Andrea Bottaro,
presidente del Consiglio Nazionale dei periti
agrari, oltre al preside dell’Istituto, prof.
Carmine Filareto.
“L’acqua è il vero carburante della società
moderna – ha evidenziato il vice presidente
Lucchini – La Regione è fortemente impegnata
sui temi idrici, sia a livello normativo
che su quello del miglioramento delle reti
e servizi: occorre una gestione unitaria
ed evitare gli sprechi. I continui cambiamenti
climatici ci hanno imposto un cambiamento
nel modo di affrontare le emergenze: abbiamo
elaborato un protocollo per l’ottimizzazione
della risorsa idrica e lo sviluppo delle
energie rinnovabili. Al contempo abbiamo
istituito cabine di regia per cinque aste
fluviali, con grande attenzione per il fiume
Po”.
Il presidente Torchio, coordinatore del Comitato
di Consultazione dell’Autorità di Bacino,
rivolgendosi ai tanti studenti presenti in
sala, ha spiegato come “la priorità dell’utilizzo
della risorsa idrica, subito dopo l’uso umano,
sia quella irrigua, così come prevede la
Legge Galli. Un elemento fondamentale del
dettato normativo, soprattutto nell’attuale
contesto climatico, connotato da forti conflittualità
per l’oro blu”.
Ha continuato Torchio: “Da qui la necessità
di intervenire urgentemente, sull’onda dell’attività
della Consulta delle province rivierasche,
con progetti mirati per garantire navigabilità
360 giorni all’anno sul Po e riserve idriche
lungo tutto il sistema irriguo padano-veneto,
con produzione di energia grazie all’idro
e mini idro elettrico, come avviene già sul
Rodano e Danubio.
Non va dimenticato , infine, come il nostro
territorio dipenda dai laghi di Como e Iseo
e quindi, i temi della partecipazione allargata
a tutti i portatori di interessi, tra cui
il mondo agricolo, così come la governance
concertata dell’acqua rimangano una priorità
delle Istituzioni”.
Rimanendo in ambito agricolo, l’assessore
Toscani ha sfatato un pregiudizio: “Alcuni
accusano l’agricoltura di consumare l’acqua:
non è così, la utilizzano e questo comporta
un diverso approccio culturale. Inoltre in
Regione Lombardia, rispetto alle precipitazioni, registriamo un volume di 27 miliardi di metri
cubi caduti sul suolo; tale quantitativo
va correlato alle concessioni per i differenti
usi, ove si registra un utilizzo pari a 130
miliardi di m/c. L’acqua è quindi utilizzata
da più soggetti per più volte. Anzi, per
il 70% va ai produttori di energia, che poi
la rilasciano. Occorre quindi un approccio
diverso al tema dell’acqua e non colpevolizzando
un settore produttivo rispetto ad un altro.
Chi poi sostiene che il mais è molto esigente
di acqua, in realtà lo è meno rispetto ad
altre colture; parimenti per il discorso
dell’irrigazione, per cui non si può immaginare,
in una pianura come la nostra, di fare ovunque
impianti a goccia: va ripensato l’utilizzo
dell’acqua con soluzioni diversificate. Ecco
perché abbiamo istituito la Consulta provinciale
dell’acqua, con i principali portatori di
interessi: soluzioni condivise e concertazione
continua permettono di affrontare al meglio
le emergenze così come le azioni di medio-lungo
periodo”.
 
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