15 Settembre, 2002 Fabrizio Merisi: carte segni tracce
La mostra rimarrà aperta fino al 20 giugno in Biblioteca Statale a Cremona
"Inizialmente per una mostra di disegni, avevo pensato di allestire una serie di "vasetti da non aprire" eseguiti fra il 1979 e il 1981. Riflettendo su questo nucleo iniziale mi sono chiesto perché non andare a rimestare ancora più indietro nel passato e portare alla luce tracce di esperienze linguistiche, esistenziali e culturali sommerse che mi avevano condotto a tale approdo. A questo punto é stato quasi inevitabile procedere nel tempo verso il presente individuando gli snodi essenziali fino ad arrivare ai pesci feriti del 2000.
In questa ricognizione ho dato un rilievo particolare ai piccoli acquerelli dal titolo Arnia o Teca del 1988 per evidenziare due aspetti costitutivi del mio modo di esprimermi: da una parte la forma iperdefinita e lenticolare dei quadri ad olio, tesa a proporsi come modello e unicum irripetibile; dall'altra, in acquerelli e matite, l'affiorare di pulsioni emozionali in cui la sensibilità pittorica prevale su ogni intento costruttivo.