“Regimazione, riordino irriguo, gestione partecipata dell’acqua sono le
priorità per un vero Patto dell’acqua che la Regione sta portando avanti con
tutti i portatori di interessi, dai Consorzi di Bonifica , ai gestori, agli
agricoltori fio ai produttori di energia”.
Questo è stato il monito della Consulta Provinciale dell’acqua, presieduta
dall’assessore provinciale Giorgio Toscani, proprio sui temi dell’aggiornamento
dei lavori del Patto regionale in materia e valutazione della situazione
irrigua.
Nonostante la pioggia di questi giorni, rimangono alcune criticità, come
quelle della governance del bacino idrografico padano, delle garanzie di riserve
idriche, di nuove infrastrutture nel sistema irriguo.
“Stiamo lavorando con tutti i soggetti interessati al Patto dell’acqua in
Regione – ha precisato l’assessore provinciale all’agricoltura, Giorgio Toscani
– tuttavia permangono alcun coni d’ombra e incertezze rispetto ai divergenti
interessi in campo. Soprattutto per quanto riguarda alcuni pregiudizi da sfatare
come quello relativo all’agricoltura che consuma l’acqua. E’ errato: semmai la
utilizza e certe colture sono meno idroesigenti rispetto ad altre. E’ , invece
una questione, di gestione partecipata della risorsa idrica”.
Nonostante la positività del Patto, i rappresentanti dei Consorzi registrano
una partenza a strappi dei tavoli tematici così come nella comunicazione da
parte della Regione: “Occorrono opere concrete ed urgenti, viceversa si giunge
ad una guerra dell’acqua, considerata la scarsità di questi ultimi anni. La
partita dell’acqua pare che si giochi più a livello finanziario che su altri
tavoli” – ha precisato il rappresentante della Provincia, Virginio Ghisleri.
“Se non si procede alla regimazione con garanzie di scorta di acqua e,
contestualmente, al riordino irriguo, con un miglior utilizzo della risorsa
idrica, non arriveremo da nessuna parte – ha evidenziato Francesca Vannutelli
del Consorzio di Bonifica Naviglio Vacchelli – Da qui un confronto sinergico e
concertato con la parte ambientalista e con tutti i soggetti interessati, per
progettare comuni linee di azione in tal senso, volte a preservare sempre più
l’ambiente e garantire uno sviluppo sostenibile rispetto alle diverse istanze
della società, anche produttive”.
Cesare Pasquali, rappresentante della Camera di Commercio ha precisato come
allarmante sia la questione dei pozzi aziendali realizzati bergamasco, che hanno
prosciugato la prima fascia dei fontanili a nord del Cremasco: occorre arrivare
ad un governo di questa situazione per non mettere ancor più a rischio le nostre
falde ed il reticolo superficiale.
Per quanto riguarda la situazione degli invasi del Lago di Iseo e di Como i
livelli sono rispettivamente di 106,4 e 89,6 cm: cauto ottimismo, ma l’andamento
del meteo non permette previsioni certe ai fini irrigui, con garanzia di scorte
di acqua.
Infine, le novità: il prossimo luglio ci sarà la presentazione del bilancio
idrico provinciale affidato dal settore Ambiente all’Università nella figura del
prof. Gandolfi e, a livello governativo, il ministro De Castro, ha reperito le
risorse per il primo piano irriguo nazionale e nella prossima Finanziaria, si
dovrebbe dare il via al secondo piano irriguo, atti volti a finanziare le
infrastrutture necessarie.